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Olindo Guerrini
Rime di Argia Sbolenfi

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RISURREZIONE7

 

Suonate campane la Pasqua giuliva,

Prendete o fanciulli in mano la piva,

Fedeli soldati sparate il cannon!

Risorto è il giornale che dianzi moria,

Risorto è Pierino, risorta l'Argia,

La vergin che disse la casta canzoni

 

Pudiche fanciulle, dal pianto cessate,

La danza del ventre pel gaudio danzate,

La vostra Sbolenfi tra i vivi e tuttor.

E, vergine sempre, ritorna fra voi

Tirando più forte d'un paio di buoi

Il carro funesto del proprio dolor.

 

Deh, come, o fanciulle, deh come piangeste

E tristi nel letto solingo diceste

"La nostra Sbolenfi perchè non è qui?"

Ma mentre la bella defunta pareva,

La morte che in pugno già stretta l'aveva,

Dischiuse le dita e quella fuggì.

 

Ed or che il mio canto più dolce rinacque,

All'opra interrotta che tanto vi piacque,

Pudiche fanciulle, tornate con me.

Destata dal sonno, col plettro rivengo,

Lo scuoto, lo stringo, nel pugno lo tengo

E voglio provarvi che morto non è.

 

 

 




7 Rinasceva l'effemeride nella quale la Poetessa e Pietro, suo genitore, deponevano le loro secrezioni cerebellari.






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