Capitolo
1 I | Quel povero giovanotto, che c'è capitato, guai a lui, guai!
2 II | fuggendo o patteggiando. Non c'era macchia qualsiasi sul
3 III | alla sua conversazione, c'era il capitano Maurizio
4 III | gordiano. Lasciarlo? No, c'era abituata; e' ci vuol
5 III | esser contenti in due. Se c'è, chi, sistematicamente,
6 IV | ed, intorno a lei, chi c'era? quel dormiglione del
7 V | chiese con premura: «Che c'è? che ti manca? Vuoi qualcosa?»~«
8 V | un negoziante di stampe: c'era esposto un panorama di
9 V | caso, in ogni distretta, c'era lei, Radegonda, pronta
10 VI | come?...»~«Che miracolo c'è, Gregorio? Si direbbe,
11 VI | Ah, le parole melate c'erano per corrompermi, birrichino?»~«
12 VII | troppo capire a costui quanto c'importi di rimaner soli:
13 VII | bussola ed il confidente: «C'è una signora, che chiede
14 VII | che un testimonio tale c'è, che c'è, in mano altrui,
15 VII | testimonio tale c'è, che c'è, in mano altrui, una lettera
16 VIII | ed il Paradiso dantesco, c'è da esitare? Non per la
17 VIII | passione concetta, Maurizio non c'era verso, che la scordasse,
18 VIII | affaccendarsi con l'Almerinda; e non c'era via da risanare di cotesta
19 IX | paese! Dicono: a Napoli, c'è la camorra. E qua, domando
20 IX | E qua, domando io, cosa c'è? Peggio. Anch'esse, le
21 IX | e con quel sossopra, che c'è stato a Milano, l'Ermenegilda
22 IX | Maurizio da consolare, non c'è dubbio! La Provvidenza
23 X | X~ ~Non c'è cosa, che piú renda buoni
24 X | passata e futura) ci è (e c'è stata e ci sarà) un po'
25 XI | distruggerlo col fuoco. Le style c'est l'homme, pensava essa,
26 XIII | tranne il pensiero, che c'inebria e bea. Uno interesse,
27 XIII | seria! che solennità! Cosa c'è? Mi sembri, come, quando
28 XIII | troppo! e fuori tutela. E non c'è sugo, d'andar a rompere
29 XIII | qualche disputa da nulla! Cosa c'è stato, fra voi due? Passerà
30 XIII | passerà. Non passerà nulla! C'è, ch'io non l'amo, mamma;
31 XIII | l'amo, mamma; io, no. Non c'è stato nulla, non ho niente
32 XIII | essere grande il male».~«Non c'è alcun male!»~«Mel sapeva.
33 XIII | precetto: Tout comprendre, c'est tout pardonner; né s'
34 XIV | qui? e come mai? e cosa c'è?» diss'egli, rannuvolandosi.
35 XIV | Brusselle, Berlino! Che gusto c'è, a girare, colle pastoje,
36 XIV | riparazione per le armi? Non c'è peggio de' timidi, una
37 XIV | alla napoletanesca, non c'è peggio de le varrate de
38 XV | che mi rapiva l'amante. C'era rimedio! Ma quest'odio
39 XV | come il boa al bue! Non c'è via di guarentirsene. Ah
40 XVI | notizie della Clotilduccia. Ma c'era, anche, nella lontana
41 XVI | Ruglia-Scielzo. Siamo uomini: e (non c'è, che fare, né servirebbe
42 XVIII| Maurizio!»~«Che altro c'è, adesso? Non si può mentovare
43 XVIII| Abbiamo convissuto anni... Non c'è ragione d'odio... Tutti
44 XIX | precipitata per lui? E non c'era, che dire! Egli aveva
45 XX | tue; che tu mantieni...»~C'era poca politica, nell'attaccar
46 XX | Orsenigo: sulle mie carte, non c'è altro nome».~«Ma non puoi
47 XX | della cosa perduta, so. Ma c'è un uomo, che amo. Che amo,
48 XXI | ondechessia, una nuova... ehm ehm! c'intendiamo! ch'ei non fosse
49 XXI | imbarazzaco. Ora, ecco, c'è cui piace, ed ha quattrini
50 XXI | ti rihonsegno ippagherò. C'è un altro, che mi dovrà
51 XXI | le sfumano. Ah! che 'un c'è peggio dell'aver da fare
52 XXII | questa tribolatrice mia: c'est Vènus toute entière à
53 XXIII| rimprovero «Radegonda! Cosa c'è?» E pensava, stizzosamente: «
54 XXIII| pensava, stizzosamente: «C'è, che ci siamo! Questa jettatrice
55 XXIV | era facile a governarsi. C'era una guardamalati, ma
56 XXV | se lo dicevo io, che non c'è verso, di liberarsi da
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