'l-arter | artic-cassa | casse-cospi | costa-ehn | elega-gradi | grand-inter | intes-morda | morde-piace | piacq-rebus | recar-sapev | sapie-sospe | sospi-trasl | trasp-zufol
Capitolo
1501 XVIII| quante se ne vogliono! Le vi costan poco. Sempre, che vi accomoda,
1502 I | somigliano al Gramprincipe Costantino, fratel maggiore dell'autocrate
1503 V | voce? Ma chi guarentiva la costanza dell'Almerinda? In un colloquio,
1504 XVII | tornato; eppure, le ebbe a costar caro, piú di una volta,
1505 XIII | Che importa, cosa possa costarmi, in avvenire? Chi non risica
1506 VIII | magistrato; ma gli sarebbe costato, anche piú, l'opporsi ad
1507 II | avalli imprudenti, a lei, costavano nottate crudelmente insonni.
1508 I | condiscendenze, da sole, costituiscono l'amore. Il senso n'è sustrato
1509 VIII | contemporaneamente, ecco costituiti due corpi, diversi da' primi.
1510 XII | famiglia Salmojraghi, fosse costituito in maggiorasco ed ereditato
1511 XI | summarum: fu di lui. Non le costò neppure: o l'amasse tanto,
1512 | costoro
1513 XIV | o qual violenza potrebbe costringerla a partire, quando ella,
1514 VII | convulsamente i pugni, quasi per costringersi, quasi spasimasse pel tetano:
1515 V | che il costringe a berne, costringeva, ora, l'Almerinda a piangere
1516 III | imprevedibile, interrompendola, costrinse entrambi cercare, altrove,
1517 XVI | cavare così poco senso e costrutto, che l'Almerinda, sempre,
1518 X | Scala, della Galleria in costruzione, de' Giardini pubblici,
1519 XVIII| aggiunge un atto manuale, a cotà' parole? «Oh parlava il
1520 | cotesta
1521 XIX | tuttora, alterata, dalla crapula della sera antecedente.
1522 XVIII| porti quel Dio, che v'ha create! E questa fontana di Trevi
1523 I | Gli uomini di cuore son creati per lo svago delle femminette:
1524 XVIII| intrattenuta. La fantasia creava mille tormenti, a lei poveretta.
1525 XI | est l'homme, pensava essa, credendo ripetere una frase del Buffon,
1526 VI | uopo d'appoggiarsi ad una credenza, per rimanere in piedi.
1527 I | amiche ed al mondo. «Mi crederebbero trascurata dagli uomini,
1528 XXII | chiamata. Pranzi, in casa?»~«Crederei di no».~Una scampanellata:
1529 XX | Smettila, con le calunnie; o crederò, che tu parli per invidia
1530 V | desideri piú secreti. Se credessimo all'invidia de' numi, io
1531 II | velate impertinenze de' creditori e le aperte. I fratelli
1532 XIX | disturbare que' due e non crepare d'invidia e gelosia. Ma
1533 XXI | pagache la hambiale; se crepate 'oi, le dieci mila lire,
1534 XX | quella povera Clotilde! Cresce, abbandonata, così, senza
1535 XX | proseguì, con impeto, sempre, crescente: «E dato e non concesso...
1536 XX | camera? Rinunziare, a vederla crescere in istatura, in bellezza;
1537 XIV | contrastata la modella o crestaina o guantaja od altro, che
1538 IX | voce, fur dirette a due crestaine o sartine o modelle od altro,
1539 III | Qui, goûtant dans le crime une tranquille paix,~Ont
1540 XXV | sulle labbra. Quando la crisi fu superata e la povera
1541 XIII | Radegonda stessa. Ed era cristiana, o si diceva: ma il dannoso
1542 XII | pranzo, gli articoletti di cronaca od i fatti vari, che narravan
1543 VIII | risanare di cotesta Almerindite cronica. Sforzi per emanciparsi
1544 I | lusingare, promettere, deludere, crucciare e crucciarsi, bisticciarsi,
1545 I | promettere, deludere, crucciare e crucciarsi, bisticciarsi, rappattumarsi,
1546 XXII | profferta».~«E mi hai dato il cruccio, di non accettarla».~«Cosa
1547 XIX | inflitte alla sua compagna, la crudità e la crudeltà, con la quale
1548 VIII | dell'eloquenza forense per cullare i sonni! Lì, fra la pace
1549 V | felice fino al disgusto, cullata da tepida bonaccia sul pelago
1550 V | inceratina; la Radegonda si cullava, sdrajata lunga lunga, in
1551 | cum
1552 IV | perspicace, s'accorse della cupa melanconia dell'ospite amica;
1553 VIII | labbra, le si accese un fuoco cupidissimo, negli occhi. Ned osava
1554 XI | abbandonata, ad un premuroso cupido bacio, erano, agli occhi
1555 VIII | Maurizio stava, per lo piú, cupo, ipocondrico, smorto, convulso,
1556 VI | guastandolo, da Dante Allaghieri.~Curando la signora Della-Morte lei
1557 VIII | casa ed a' figliuoli e non curante d'ogni cosa al mondo, che
1558 VIII | continuamente, dal pensiero, e non curata in alcun modo, anzi sottratta
1559 XIV | Rimedio? Uff! la parte curativa è il brutto, nella medicina:
1560 XII | sborserà lo scudo. Io, marito e curatore legale degl'interessi suoi,
1561 III | un distacco: era un bene curioso, questo sì, misto d'odio
1562 XVI | dalla su' cara poltroncina curule; perché le arringhe degli
1563 XXIV | articolare, descrivendo una curva a convessità posteriore;
1564 XIV | naviglio; capì, che bisognava curvare il capo e scontare, per
1565 XXIII| unghie, con quelli spazzolini curvi, che indispettirono, tanto,
1566 XI | scopo degno. La Radegonda custodia, ancora, quel carteggio (
1567 IV | non sarebbe stata buona a custodire un secreto del cuore, ad
1568 IV | impaccio, rimarrebbe, però, ben custodita e cautelata.~Ne' giorni
1569 XIV | diagnosticato? Pare, che la vecchia dabbene avesse letto l'Amore di
1570 XXV | andò a buttar ginocchioni, daccanto. La giovane riscossa, fece,
1571 XXIV | condannato, da' buoni e dagl'ipocriti, esser vilipeso
1572 | dai
1573 XVII | che una femmina, che una dama gli dettasse la legge. Per
1574 XVIII| signora, signora mia, un damerino di Milano io non sono: io
1575 XXI | ceffone, che il general Damiano Assanti inflisse al volto
1576 III | finalmente, romperla col damo, troncando, bravamente,
1577 XX | quale albero, tutti i fiori dàn frutto? E bada, bada! Spetta,
1578 XXI | un giochi? Se t'abbisogna danari, o prendine qua, ecco! Fra
1579 XXII | rifiuto d'accettare questo danaro; ed, ora, se' venuto, a
1580 XVIII| lei, camminava un signore, dando di braccio ad una signora;
1581 XVI | iscrivesse, alla nipote, dandole notizie della Clotilduccia.
1582 IX | gustare le spoglie della Danimarca, che fame canina cacciò
1583 V | saper tornare indietro, dannata a far, sempre, peggio, anche,
1584 III | e che, al postutto, non danneggiano alcuno...» O il marito? «
1585 XIII | poteva importar conseguenze dannose e funeste, per la Radegonda
1586 XIII | cristiana, o si diceva: ma il dannoso ed il funesto, per lei,
1587 III | quelle audaci:~ ~Qui, goûtant dans le crime une tranquille
1588 VIII | l'Inferno ed il Paradiso dantesco, c'è da esitare? Non per
1589 III | peripezie, che son di regola: e, dapoi mille ripulse, mille scoraggiamenti,
1590 XVI | una controreplica. Quel dappocaccio mal comportava le molestie
1591 XI | signor Salmojraghi. Il quale, dapprincipio, non voleva capire; ma,
1592 XIII | passato il buon umore! Puoi darci importanza, alle sue chiacchiere?»~«
1593 XIV | Gabrio Salmojraghi, invece di dargliene. Ora, morire o buscarne,
1594 I | quali è lecito sperimentare.~Darò qualche esempio, che dimostri,
1595 IX | nel primo, ricompense mal date furono eccezioni singolari;
1596 XXI | le indicazioni di que' dati valori.~Maurizio, che non
1597 | davanti
1598 XVIII| suo banchiere: ch'era un David Mondolfo, ricco ebreo triestino,
1599 VII | si procaccia, che l'amica debba, necessariamente, badarvi,
1600 XIX | se fosse stato non cosa debita a lei, anzi una mera degnazione
1601 XIII | che, pure, avrebbe inteso, debitamente, castigarla.~Una creatura
1602 XVI | superbo dell'amica. Esserle debitrice, di molto. Dalla bocca sua,
1603 IX | davvero. Io la conosco debole, arrendevole, misericordiosa;
1604 III | antica e meno antiquata del decalogo, condanna il privarsi delle
1605 VII | Tangitania. Quanto a torto si decanta l'industria moderna, che
1606 II | quella, che, i francesi, nel decennio, chiamavano immorale facilità
1607 V | ingannato, ned insistere decentemente. Benone! Ma come? Per lettera?
1608 XXV | aveva negletta ogni cura di decenza e, quasi di pulizia; entrò
1609 XXIV | voller due ore, poi, per decidere, se s'avesse ad amputare
1610 III | cavilli per motivare un passo decisivo? E, così, que' due continuavano
1611 VIII | che non col proprio? si decompongono e, contemporaneamente, ecco
1612 VI | simpatico, è ufficiale, è decorato, deve piacere alle... alle
1613 XIV | egli non aveva creduto decoroso, conveniente (anche per
1614 XVI | Clotilde, pure, acciaccata e decrepita, mal surrogava l'oculatezza
1615 VIII | massaja, esclusivamente dedita alla casa ed a' figliuoli
1616 XII | Radegonda conservava, sempre, deferenza massima e venerazione. Pensò,
1617 V | usato, accumulando nuovi deficit agli antichi: dove prenderebbe
1618 VII | di ticchio doloroso gli deformava gli angoli della bocca.
1619 XIII | delle nonne e delle mamme, degenerando in dolosa andulgenza, quante
1620 II | questa tempra; ma l'Almerinda degenerava. Nata massaja come si nasce
1621 XIX | debita a lei, anzi una mera degnazione di lui. Lo scongiurava:
1622 XX | su questo tema. Se non mi degni, piú, ora, che sai quanto
1623 XI | prefiggendosi uno scopo degno. La Radegonda custodia,
1624 XVI | nessuna. Ove la supposizione delì'Almerinda fosse vera, ove
1625 VIII | la volgare grappa, dopo delibata la sopraffina anaci di Bordella
1626 V | prima! Parve, dopo lungo deliberare, che l'Orsenigo dovesse
1627 V | era andata a' convegni, deliberata a spegolarsi; e n'era tornata
1628 XIII | fo, liberamente mel fo, deliberatamente: è ben fatto. Giacché sai,
1629 V | discorsi, fatti dagli amici; deliberavano sull'impiego della serata
1630 XXIV | nicchie, assistono a supreme deliberazioni. Gl'indugi potendo riuscir
1631 IV | ressa amorevole del germano, deliberò di venirsene, per un mesetto,
1632 XV | in estasi sulla insigne delicatezza.~La si pose a tavolino,
1633 XV | il Salmojraghi si mostrò delicatissimo, anzi generoso, negli accordi
1634 VII | M'ha commesso un incarico delicato; e spero, che Ella me lo
1635 XIII | vogliono provare un vino delizioso sopra diverse vivande, per
1636 XXIV | cute. Un altro, Demofoonte Delli-Fanti, comprimeva l'arteria brachiale.
1637 I | lusingare, promettere, deludere, crucciare e crucciarsi,
1638 VI | quella parete... Fu. come una delusione. Sì, certo, malgrado la
1639 VII | asciutto, ch'egli fiuta deluso e non sa risolversi ad addentare,
1640 XX | di far rinsavire alcuni dementi? Non comprendi, che io sarei
1641 VIII | giudicasse la sventura, la demenza, il tumulto delle passioni,
1642 XV | checché faccia, non giungerò a demeritarne l'affetto mortifero. Bisogna
1643 XXIV | alto, la cute. Un altro, Demofoonte Delli-Fanti, comprimeva
1644 XVII | rinnovate e peggio pagate, con denari tolti a sempre maggiori
1645 IV | cuore e ti mostrava una dentaturina, bianca al pari dell'avorio;
1646 XVI | ricattatore, (che, l'avea denunziata, accelerando, così, determinando
1647 IV | spettacolo atroce il veder deperire una bella creatura, stoicamente
1648 VII | accorto, come soffre, come deperisce quell'infelice? Un momento
1649 XI | là, innegabilissimo: e deperiva e si struggeva, per questo
1650 XXI | spiritoseggiando, con disinvoltura, deplorando la soppressione de' conventi,
1651 VII | ricordarsi del passato se non per deplorarlo, chiederne in ginocchio
1652 VII | amato, marito e padre, Ella deplorerà, anche Lei, queste incomposte
1653 VII | E, forse, anzi, certo, deplorerebbe, poi, d'avermi fatta partecipe
1654 XV | vecchiarda si spaventò, pianse, deplorò, ma era tanto parziale per
1655 XXI | una consolida, sulla quale depose biglietti e portabiglietti.
1656 VIII | carteggi, de' quali era depositaria e che avrebbe dovuto incenerir,
1657 XIX | a recargli il caffè. E deposto il vassoino, con la chicchera
1658 XX | Radegonda del sessantacinque, mi deputa alla Radegonda del sessantotto!
1659 XX | insinuarmi dubbi? Chi ti dèputa a scuotere la mia fermezza?
1660 IX | ingerenza di poco onorevoli deputati!...~Dopo la guerra, fioccarono
1661 XXIV | della linea articolare, descrivendo una curva a convessità posteriore;
1662 VIII | VIII~ ~Rinunzierei a descrivere, come lo stato di abbattimento,
1663 I | Inquisizione; e, quindi, non descriverò, minutamente, le grandi
1664 XVI | principiata, fin d'allora. Poi, descriveva lo stato dell'animo suo,
1665 XX | fosse divenuto, quale tu mel descrivi, il che non è, mica, non
1666 XXIII| piú, è piú asciutto del deserto di Libia. V'erano il marchese
1667 VII | Le parla sincera e non Le desidera se non bene. Io comprendo
1668 II | cosa, e giorno e notte, desiderano, cioè, d'esser padrone di
1669 XIV | quanto insomma un marito desiderar può, meno (s'intende) la
1670 XI | ch'egli avesse, neppure, a desiderarla, una volta.~Diecimila lire
1671 XVII | una cosa non voluta e non desiderata, una privazione o limitazione
1672 XI | dunque, i giorni tanto desiderati: i giorni della passione
1673 IX | Nessun incontro avrebbe meno desiderato; nessuna vista poteva tornargli
1674 XV | consigliere. Ciò, che io desidero, può essere una cosa; e
1675 XIV | Mai! mai! mai. Scorgendola desiderosa di stringer seco relazione,
1676 II | provincia. Ci voleva un uomo, desideroso di farsi merito e, nel contempo,
1677 XVIII| pronto; e dicendo, che desinerebbe al Doney, uscì, tutto impensierito
1678 VII | quella, attesa con tanto desio; e si ferma conturbato,
1679 V | soupire, n'a pas ce qu'il désire. E chi può giurare di non
1680 V | pentimento sterile, quando non si desiste dal peccare? E dover fingere,
1681 XV | Il Salmojraghi, lui, fu desolatissimo della partenza della moglie;
1682 XVI | stato dell'animo suo, la desolazione della casa, ora, che n'era
1683 XIV | perché le sue pratiche non desser mai, nell'occhio. Per esempio,
1684 XX | pensiero d'un legame impuro destava nausea, non che sdegno.
1685 XXIII| luogo opportuno. La sorte destinò, a' combattenti, le armi
1686 I | trascurata dagli uomini, destituita d'ogni attrattiva per invaghirli.
1687 XXV | adultera, col suo braccio destro; e le mormorò, nell'orecchio: «
1688 XVI | denunziata, accelerando, così, determinando la catastrofe), gli altri
1689 XIV | dell'iniquità, anzi causa determinante di essa.~Dopo le ragioni
1690 III | rincresca la sensazione determinata. Perché si preferisce la
1691 VII | non combatterà una santa determinazione; l'ajuterà, ancorché Gliene
1692 V | le procacciarono queste determinazioni. La Radegonda, poi, era
1693 XV | per dirgli, sorridendo: «Dettami tu, cos'ho da rispondere.
1694 XVII | femmina, che una dama gli dettasse la legge. Per que' vilacchioni
1695 VII | con soave familiarità, dettatale parte dalla propria natura
1696 XI | de' facchini propriamente detti, che stanno alle cantonate;
1697 VIII | quale era apparsa, come deus ex machina, per troncare
1698 IV | in casa Ruglia, de' piú devoti a Donn'Almerinda. E Babila
1699 XVI | simulazione? e tutta la devozione e la morigeratezza di lei,
1700 XIV | brutto, nella medicina: la diagnosi della malattia, piú o meno
1701 XIV | ma come guarire il male diagnosticato? Pare, che la vecchia dabbene
1702 XXII | il colloquio avuto, pur dianzi, con l'Almerinda; aliava
1703 XV | alle trentamila paja di diavoli dello 'nferno.~Giustizia
1704 XIII | quando m'ammazzano, che dican di farlo per affetto! Bella
1705 XVI | o la còlera, che sia... dicano, come loro aggrada, o maschile
1706 X | sua parola, senza che il dicesse, per disadattaggine, esplicitamente,
1707 V | comando io; mio marito, se gli dicessi di buttarsi dalla finestra,
1708 XXV | ingrato, pensava: «Ma se lo dicevo io, che non c'è verso, di
1709 XIV | riscaldò, montò in bestia, dichiarando, ch'egli aveva risoluto
1710 XXV | pronosticarono meglio; e dichiararono non improbabile, che il
1711 XIX | Ecco, perché non osava dichiarartelo: vedi, se avevi torto di
1712 XXIV | ricchezza mobile, avevan dichiarato ciascuno meno di duemila
1713 XIII | t'accorgi, come egli sia, diciamolo, un tantin geloso».~«Ora,
1714 XVIII| spogliatojo di Maurizio: si dié a rovistar dappertutto,
1715 XX | Tolsi marito, perché mel diedero, perché lui volle, senza
1716 XIV | anzi, pure, a sostenerla, difenderla, ne' suoi disordini ingiustificabili!
1717 XVIII| concluso una lega offensiva e difensiva, per toglierle il suo Maurizio?
1718 XIV | italiana, che, – certo, non difetta di vocaboli energici, almeno
1719 XX | cara; e che false voci il diffamino. Ma quest'affetto durerà
1720 XIII | vivande, per assaporarlo differentemente: così, voleva essa gustare
1721 XIX | volermi bene, col non far differenza fra le cose mie e le tue».~«
1722 XX | hai sovvenuta, nel momento difficile; tu m'hai sollevata, dalla
1723 XI | non essere per tornarle difficiletto, cioè, di farsi riamare?
1724 XII | siffatte cose, ché, già, difficilmente, uno ci si trova presente:
1725 VIII | e tolse a sospettare, a diffidare, a malignare di tutto e
1726 IV | ancora di sedere al gran digiuné imbandito dal maggiore,
1727 XXI | hon comodo. Pensaci, ti diho. Stasera, mi dirai, hos'
1728 V | era giusto, era onesto il dilapidare la sostanza del marito,
1729 V | giojelli inutili; chieder dilazioni e respiri pel resto; in
1730 XIII | innocenza della Radegonda e si dileguasser le apparenze, che, secondo
1731 II | della moda, e' si spende un diluvio, un profluvio, una colluvie
1732 XX | avrà sbagliato».~«Se ha dimandato, proprio, della signora
1733 VII | oltraggio. Ma Lei non sa!... Dimenticarla, io? Oh no! La non Le ha
1734 XX | poi, io non potrei, mai, dimenticarlo, io...»~«Col tempo, con
1735 VIII | scapestrataggini faceva per dimenticarsene, tanto piú gli era necessario
1736 II | avvenire non è da tutte, ed il dimenticarsi de' figliuoli; e lo sparnazzarne
1737 XIX | che gli perdonasse, che dimenticasse quantunque egli aveva, inconsciamente,
1738 XX | dimenticherebbero...»~«E, se gli altri dimenticassero il mio passato, questi mesi
1739 VII | e unico favore di venir dimenticata! Non riconsegnarmi quelle
1740 XIX | possa persuadersi di aver dimenticato diecimila lire, nella tasca
1741 VII | mai piú. Ella, gentiluomo, dimenticherà, dunque, assolutamente,
1742 XX | indimenticabili..»~«Tutti ti amano e dimenticherebbero...»~«E, se gli altri dimenticassero
1743 XIII | figliuola mia benedetta, tu dimentichi la tua vecchia nonna, che
1744 VIII | la pace interna, e tutte dimenticò le miserie della vita; e
1745 XI | assetati, senza sentirsene diminuito! Ecco, quest'uomo, così
1746 XX | sarà obbligato a dar le dimissioni o passerà per qualche consiglio
1747 XX | han mantenuto le promesse? Dimmelo tu! Da quel bozzolo misterioso,
1748 XIX | rendermi felice, accettando... Dimostrami di volermi bene, col non
1749 XVII | nelle cose, che sogliono dimostrare l'affetto. Per esempio,
1750 IX | po': ma con naturalezza; e dimostrargli, ben bene, il rimpianto
1751 VI | voluttà ed un supplizio, nuova dimostrazione, che, in questo mondo sublunare,
1752 XVI | ed il Capitano? Il zelo, dimostro, dall'ambrosiana, per l'
1753 | dinanzi
1754 XXI | Balbettò qualche parola di diniego.~«Non istare a sciorinarmi
1755 V | que' giorni. Vaghi que' dintorni di Napoli, sempre! vaghissimi,
1756 X | ma non tutti. L'effetto dipende, in gran parte, dall'indole
1757 V | figliuoli dolorosamente; e dipenderai, per ogni desiderio, dal
1758 XV | enumerava, prolissamente, dipingeva, al vivo, gli svantaggi
1759 XIX | degli strazi. Vi scorgevi dipinta una mestizia profonda, come
1760 XXI | Pensaci, ti diho. Stasera, mi dirai, hos'hai risoluco. 'Ieni
1761 XXIV | stiloidea corrispondente; e diresse il gammautte, nel senso
1762 XXII | di non accettarla».~«Cosa diresti, se, adesso, ti pregassi
1763 VI | amare la madre, in ragion diretta de' dolori, che, scientemente,
1764 IX | profferite ad alta voce, fur dirette a due crestaine o sartine
1765 XV | partirono, per Firenze, col diretto notturno, delle nove e quarantacinque.
1766 XXIV | ed unì la ferita, nella direzione delle ossa.~Maurizio non
1767 III | né come, si fece animo a dirglielo. Ebber luogo tutte le peripezie,
1768 V | bambina dall'educatorio; dirigere e sorvegliare ogni cosa;
1769 VIII | che sedeva sul canapè, dirimpetto, o sulla poltrona, nella
1770 IX | Ermenegilda è morta, la casa è diroccata, la strada stessa è sparita.~«
1771 XXIV | cosa, la trovarono, che, dirottamente, piangeva, nella stanza
1772 XVIII| tal forma, diè in lacrime dirotte, le quali rinfocolarono
1773 XXIII| e proruppe, in un pianto dirotto, assinghiozzato. «Radegonda!»
1774 XIX | conchiusa io. Ma non posso dirvi e precisare cosa facesse
1775 X | senza che il dicesse, per disadattaggine, esplicitamente, mai; la
1776 XXIII| gelosa; fantasticava di esser disamata, disistimata da te. Ora
1777 VIII | ubbriachezza! E che, poteva disapprendersi, così presto, quella scienza
1778 I | astenersi da ciò, che, pur, disapprova.~A me, non diletta il posare
1779 XXIV | amputare l'anti-braccio o disarticolare la mano. La Salmojraghi-Orsenigo
1780 XX | lascio, no, io; e non mi discaccerà. E, poi, non ch'io voglia
1781 XX | in morte. S'egli non mi discaccia, io non lo lascio, no, io;
1782 XXIV | quindi, un consulto, per suo discarico.~Si radunarono quattro celebrità,
1783 XX | secura, dopo esserti stata discepola? Rinunziare, a rivivere,
1784 IX | Reggimento. Spero, che non mi disconoscerete o rifiuterete per amica,
1785 XIV | eh! non le sembrava da disconoscersi. Rimedio? Uff! la parte
1786 VII | del proprio valore; e Le disconviene di abbassarsi a correr dietro
1787 XVI | un giorno, bisognerebbe discoprirle il vero o l'indovinerebbe.
1788 I | generale Nostitz; il quale, discorrendo, con gli amici, del gran
1789 XX | cuore, s'infervorò, nel discorrere; né permise, che l'Almerinda
1790 X | una eresia, pensate, che discorrevano un capitano di cavalleria
1791 VI | solatìo, primo piano, poco discosto dal quartiere, con vista
1792 IV | che la consuma. E cercò, discretamente, d'indurla ad aprirsi: ma
1793 XXIV | Esaminarono, interrogarono, discussero; e conchiusero, prognosticando
1794 V | mi compiacerebbe, senza discutere: Mi ama come un matto: tanto,
1795 XIX | ne impasta, piú! di que' disegni non se ne indovinan, piú!
1796 XIV | poco.~Quando manifestò il disegno di viaggiare, alla moglie,
1797 IV | la sonnolenza abituale e disertò la poltrona della Corte,
1798 IX | Maurizio d'un amore..., da disgradarne lo affetto, ch'egli aveva
1799 XXI | o d'altro ribaldo: io ne disgrado il ceffone, che il general
1800 II | stesse; ma, con tutto questo disgravio, la sordida miseria stava
1801 XXV | Chi m'insegna il modo di disgustarla di me? Chi m'insegna, come
1802 XV | prevedibile questo screzio disgustoso, volle tenersene conto;
1803 II | que' gallettacci, che han disimparata l'arte di generare, quelle
1804 XXI | per contraddirgli, per disingannarlo, dal supporre, nella signora
1805 XX | confortasti tu medesima, disinteressata, allora, a far ciò? Vedi,
1806 VI | quell'affetto, pieno di disinteresse e d'abnegazione, temeva
1807 XXI | barzellettando, spiritoseggiando, con disinvoltura, deplorando la soppressione
1808 XXIV | occasione. Peggio, poi, se la disistima, non manifestandosi, mai,
1809 XXIII| fantasticava di esser disamata, disistimata da te. Ora ti chieggo scusa,
1810 III | nervi, anziché lasciarli disoccupati, inerti, in riposo.~D'altra
1811 II | non vi sembra illecito e disonesto il moltiplicare il numero
1812 XX | uno, per coprire qualunque disordine di toletta. Ora, è una disperazione.
1813 XIV | sostenerla, difenderla, ne' suoi disordini ingiustificabili! Per lui,
1814 XIX | che il caffè era sceso al disotto della temperatura dell'aria
1815 XVIII| giorno, giunsero due o tre dispacci telegrafici, da Napoli,
1816 XXIV | conservata. Per un momento, disparve; e cercandola, per non so
1817 XIV | pastoje, colle balze? E che dispendio la femmina appresso. Non
1818 XIX | mestizia profonda, come in chi dispera trovar rimedio, alla propria
1819 XXI | peggio dell'aver da fare hon disperachi. Ma, da un napoletano, e'
1820 XXV | creatura. Guardati, dal disperare della sua bontà! Povera
1821 III | signora, vedendola struggersi, disperarsi, singhiozzare, pregare Iddio,
1822 XIX | taccuino, massime quando è disperata, da tre giorni, per non
1823 V | pericolanti ed i nocchieri disperati; e palpitare di dolce angoscia
1824 V | all'invidia de' numi, io mi dispererei. Mi sforzo ad aver capricci;
1825 XIII | sono questi sgarbi! questi dispetti! Non ameresti, piú, tuo
1826 XIX | chiederti, che fosse; perché ti dispiacciono le domande, il so. Ma immagina
1827 XXII | battere per lei. Non gli dispiaceva di por la vita a repentaglio;
1828 XXIV | un attimo; ed accorse; e dispose, perché si facesse quantunque
1829 II | padrona assoluta, illimitata dispositrice della roba propria e del
1830 XII | farla ravvedere. Ed era dispostissimo a perdonare e dimenticare
1831 XX | pochissima. Una Signora dispregerà, fors'anche, il drudo, nel
1832 XX | dimostrazioni di un affetto, che tu dispregi, ma per la figliuola comune,
1833 XX | mesi vissuti qua, io, io li disprezzerei, per l'obbliviosità loro!
1834 XX | mai, con altre, di questo disprezzo. L'indegnità dell'amante
1835 XIII | pettegolezzo, per qualche disputa da nulla! Cosa c'è stato,
1836 XXII | la menoma intenzione di disputarla, a chi ne avesse appetito.
1837 III | condurre ad una rottura. Per disputarsi, bisogna esser contenti
1838 XVII | atto non solo infame, ma dissennato, che andava contro al suo
1839 VII | passo del confidente, che disserra la porta: pacch! pacch!
1840 XIV | madama. Non che provocar dissidî ed antipatie fra' conjugi,
1841 XVIII| che non sei altro! Oh sai dissimulare, a meraviglia, gli unghioni!
1842 XX | Io nulla fingo; io nulla dissimulo; io non mi do per altra
1843 XV | lettera a Maurizio; che dissimulò, con istento sommo, sotto
1844 II | piú libera, nella sua vita dissipata, la Ruglia-Scielzo avea,
1845 II | non poteva diventare una dissipatrice vera, per isforzarsi e studiarsi,
1846 VIII | ritrovarsi nelle crapule e nella dissipazione, quando s'è una volta avvezzi
1847 XI | Bisognerebbe andarne a dissotterrare qualche avanzo, fra' ghiacci
1848 VII | posta: lettere, giornali. Si dissuggellano, sbadatamente, le buste;
1849 III | quanto lui soffrirebbe di un distacco: era un bene curioso, questo
1850 XVIII| passo, per frapporre maggior distanza, fra la coppia importuna
1851 IX | nastro. Bisogna, però sempre, distinguere fra esercito e corpo Volontari:
1852 IX | scultorie dell'Almerinda; ma è distinta assai. Sembra malata, poveraccia:
1853 XVI | Clotilde, promettendo non far distinzione alcuna, fra la propria figliuoletta
1854 XV | il bello ed il buono, per distorlo, dal querelare i due fuggiaschi,
1855 V | resto; in ogni caso, in ogni distretta, c'era lei, Radegonda, pronta
1856 IX | schegge di mitraglia si distribuiscono, dalla Provvidenza, un po',
1857 XI | avevano consegnato, per distruggerlo col fuoco. Le style c'est
1858 XVI | corna, che l'aver turbata e distrutta ogni antica abitudine, ogni
1859 VII | dia, qua, dunque. Saranno distrutte. Tanto a Lei inasprirebber,
1860 VII | mia parola, che tutto sarà distrutto. Ma ecco, le lettere della
1861 XIX | per istrada, tanto per non disturbare que' due e non crepare d'
1862 XXII | importanti: fa, che non si sia disturbati».~«Dirò, alla Clorinda,
1863 XVI | bomme trompé s'éloigne et ne dit mot.~ ~E sarebbe stato consigliere
1864 X | stizziscono, s'incolleriscono, divengono accattabrighe, alzan la
1865 XX | istatura, in bellezza; e divenirti amica fidata e secura, dopo
1866 XV | peso di quella unione gli diveniva, sempre piú, increscioso
1867 XIII | amica mia. Il Salmojraghi diventa, proprio, imbecille! Io
1868 XII | quel muso lì. Nondimeno, diventando impossibile a tenersi la
1869 II | nasce matematico, non poteva diventare una dissipatrice vera, per
1870 VI | Chiarastella Parascandalo diventata una prossenete!.. Ma, per
1871 XIV | passant, non altro. Signornò, diventava affar serio ed eterno! Non
1872 VI | chiedeva scusa. Si sentì come divenuta sciente e non rivelante,
1873 IV | sussecutivo allo sbarco, divenute amicone, le s'eran già confidato,
1874 XXIV | facile il vivere! e che diverrebbe stizzito ed esacerbato,
1875 VIII | ecco costituiti due corpi, diversi da' primi. Come avviene,
1876 X | dall'indole di chi beve: diversissimo, secondo le persone. Conosco
1877 VIII | eccesso studiato. Cercò un diversivo alla passione; e lui, che
1878 XIX | vedi... Sapendo, che ti diverti, a giocare, un po'... Eh,
1879 IV | le quali, ogni trascorso diviene scandalo: ma, ripeto, trascorsi
1880 IV | rinvigoriva gli scrupoli divoratori. La Radegonda non era travagliata
1881 XXI | che si reputa malfatto il divulgare, e che, spesso, non è vero.
1882 XIII | chiacchiere?»~«Anzi, non dò loro importanza nessuna;
1883 XV | alcune supreme risoluzioni dobbiamo accettar tutta la responsabilità;
1884 I | talvolta, si assoggettano, docilmente, ad alcune mode, poco igieniche
1885 XIV | la mi somministri qualche documento umano! e grazie anticipate!
1886 VI | che ci aveva a casa, a Dogliano, là nelle Langhe, in quel
1887 V | travaglio della gravidanza e le doglie dello sgravo; partorirai
1888 XVI | non gli molcevano, piú, dolcemente, i sonni; perché non aveva,
1889 XII | Otello, e rugumava quanta dolcezza vi sarebbe, pure nel morire
1890 XIII | che amiamo, delle poche dolcezze, che loro si offrono? perché
1891 XX | Salmojraghi-Orsenigo, sorpresa e dolente.~«Sì! l'Almerinda tua. L'
1892 IX | spettacolo delle lagrime, del dolor mio. Ma, la gesuitessa s'
1893 V | sgravo; partorirai figliuoli dolorosamente; e dipenderai, per ogni
1894 XXV | riscuotendosi da' pensieri dolorosi, che le facevano assalto,
1895 XIII | delle mamme, degenerando in dolosa andulgenza, quante ha pervertito
1896 XIV | gli sghignazzò, in faccia; domandandogli, ironicamente: «Se contava
1897 IX | cosa poteva fare, se non domandarle il permesso di venirne,
1898 VII | Crudele, che osa dubitarne, domandarlo! E siede, per riprendere
1899 XIV | poveruomo del Salmojraghi domandasse riparazione per le armi?
1900 XIX | perché ti dispiacciono le domande, il so. Ma immagina quanto
1901 XIX | Ella stava contegnosa; e domandò:~«Vuoi altro?»~«Senti!...»
1902 VII | dolore, che lo strazia senza domarlo. Maurizio non era un dappoco:
1903 XXI | noaltri due, uno, armeno, domattina, 'un pò vihere. Se mojo
1904 I | Per costui, fra le pareti domestiche, mille riguardi, ogni arrendevolezza,
1905 XVII | sia il piacere di sentirsi dominato, soverchiato, annichilato,
1906 I | metteva in campo messer Domineddio; oggi, allega que' moccicosi
1907 XVII | nelle quali la belva, non è domita, né cicurita: nelle meretrici,
1908 VII | innumerevoli oggetti o rubati o donati da lei, insomma, que' nonnulla,
1909 XIII | ove era stata educata, donde uscì, per andare a nozze.~
1910 V | lunga, in una poltrona a dondolo, con le palpebre abbassate,
1911 XVIII| dicendo, che desinerebbe al Doney, uscì, tutto impensierito
1912 XXI | fortunatissimo giocatore; donnajuolo esimio. Non isbarcava, in
1913 XIX | dice nulla, io!» disse la donnetta, avventurando, come scherzo,
1914 VI | emancipate, scusate quella donnicciuola!), il vizio le rapiva quell'
1915 I | non essenza. Moltissime donnine, punto maliziose, ti fan
1916 VI | tu gradisca da me questo dono!» E le stampò un bacio in
1917 VII | involtini di carta, certi poveri donuzzoli, che, alcuna volta, con
1918 XXIV | Firenze, dove giunse il dopo-dimani della disarticolazione.~
1919 XII | prese a dire: «Misera donna! doppiamente infelice, e nel sortire
1920 VII | calma. Aveva una chiavettina dorata, tra' ciondoli dell'oriuolo:
1921 V | negligentemente da un cordoncino doré; l'Almerinda, un camice
1922 II | su quegli ultimi allori, dormì, la notte, nel talamo, come
1923 XXV | infermiera le fece cenno, ch'egli dormicchiava. Ed essa, dopo averlo, amorosamente,
1924 IV | intorno a lei, chi c'era? quel dormiglione del marito; quegli scioperati
1925 VI | dalla manovra, non aveva dormito la notte e ci aveva, poi,
1926 XXI | Poi, tornando indietro, il dorso della costui mano percosse
1927 XII | Una signora, che porta in dote, spesso, due o tre tanti
1928 II | generare, quelle pollanchelle, dotte nelle frodi conjugali, sdottoreggiavano,
1929 XXIII| Vernaleone) ed un chirurgo (il dottor Egisto Acquarone, sanese).
1930 XXIV | Di salvar Maurizio, il dottore aveva poca o nessuna speranza;
1931 IX | alla autorità mia, senza la dottoressa. Quacchera o Squacchera,
1932 XXI | già, troppo, che l'abbia douco firmarsi».~«Avrai voluto
1933 | Dov'
1934 IV | due, che il povero Gabrio dové consentire a mandar moglie
1935 VIII | stato, o con persone, che dovea desiderare nol conoscesser
1936 XXIII| pranzare alle Cascine o dovechessia, allegramente, bisogna correre
1937 VIII | col pensarne? soprattutto, dovendo passarle spesso, ne' salotti
1938 XXII | per prendere il paio suo, dovendosi, poi, sul terreno, sorteggiare
1939 XV | sperava, questa sua condotta doverle fare un'impressione favorevole,
1940 XI | ogni pace, è riparazione doverosa, che diamine! Finalmente (
1941 XXII | battersi; e furibondo di doversi battere per lei. Non gli
1942 XIX | assai piú di quanto reputava dovervisi contenere; e l'offerta della
1943 XII | l'abbiano arrestato; ma dovranno rilasciarlo. Sennò, i giurati
1944 X | quelli, che, in coscienza, dovrebbero inebbriarsi, ogni giorno,
1945 XXIV | Signora, non vi affliggete. Dovreste affliggervi, s'egli fosse
1946 VIII | dappertutto, sebbene non dovunque si abbia il grato mormorio,
1947 VIII | conoscere in tutte le fasi quel dramma, nel quale era apparsa,
1948 XXI | un gran porco, di horrer drietro, a tante femminacce, aendo
1949 XX | Salmojraghi-Orsenigo si drizzò stizzita, come serpe calpesta.~«
1950 XXIV | morale! coabitare, con la druda del figliuolo!» Lascio pensare,
1951 XVII | pourquoi.~Ceux qui m'ont fait du mal ont tant d'attrait pour
1952 XX | fede? Perché insinuarmi dubbi? Chi ti dèputa a scuotere
1953 VII | aspettavi?» Crudele, che osa dubitarne, domandarlo! E siede, per
1954 VII | fortuna; e Gliela darà, non dubiti. E, senta a me, verrà giorno,
1955 III | come tante altre: come la duchessa di Vattelappesca e la professora
1956 XXIII| l'ho detto io, che questo duellaccio le parrà prova d'amore?
1957 XXII | sorteggiare il pajo pe' duellanti e quello pe' padrini; ed,
1958 XXIV | dichiarato ciascuno meno di duemila lire d'introito professionale.
1959 X | parla, giunge ad emetter dugentotrenta parole, al minuto: in tre
1960 X | Clémenceau, romanzo di Alessandro Dumas juniore. Novità letteraria,
1961 V | espresso così bene Teocrito, un dumil'anni fa circa, che non ci
1962 XX | se, anche, mi trattasse, duramente: prima di tutto, vorrebbe
1963 XIV | corpo. Ma la letizia volle durar poco.~Quando manifestò il
1964 VII | di tal fatta non potrebbe durare eterno. Mi perdoni, o Ella
1965 XIV | condizione sine qua non della durata della sua pratica. Non ammetteva,
1966 XVI | Sarebbe passato sotto le piú dure forche caudine morali, pur
1967 XX | diffamino. Ma quest'affetto durerà eterno, poi? ma non temi,
1968 III | la malauspicata pratica durerebbe, forse, ancora! ma un incidente
1969 V | si trovava qui. Purché la duri! purché, un giorno, io non
1970 XX | rimpiangendolo. Questa ebbrezza sarebbe l'eterno mio desiderio
1971 XVIII| un David Mondolfo, ricco ebreo triestino, fatto conte in
1972 XVII | a zonzo. E cominciò ad eccedere, spendendo in cavalli e,
1973 V | don Cammillo Berretta, eccedesse nella indulgenza; e gli
1974 IX | si direbbe? Suppliscan le Eccellenze de' miei pratici lettori;
1975 XXV | quella veglia prolungata, eccessiva.~Quando si alzò dal sonno,
1976 VIII | crudele, buffoneggiava con eccesso studiato. Cercò un diversivo
1977 XV | oggetto di valore, giojelli, eccetera; gliene era stato larghissimo
1978 XVII | non obbligava nessuna, ad eccettarlo. A tali parole minacciose,
1979 IX | ricompense mal date furono eccezioni singolari; e, precisamente,
1980 I | civetteggiare, condiscendere, eccitare, lusingare, promettere,
1981 VII | troppo caldo; ma si è troppo eccitati; ma un uomo, a quell'ora,
1982 XVI | Salmojraghi-Orsenigo aveva salvato lei, eccitava la curiosità ed, anche un
1983 | Eccola
1984 | Eccole
1985 | Eccoli
1986 V | Pompei o Pozzuoli; fare echeggiare paurosamente di risa le
1987 V | stato tutto pretesto: nuova economia e modo onesto di sciogliere
1988 XXI | molto, eh? O perché la un si ede, mai, alle Hascine? Ecco,
1989 X | capitano, intendiamoci, sono editore sì, ma, sempre, irresponsabile.~
1990 II | Ruglia-Scielzo avea, già, chiusa in educandato la figliuoletta maggiore;
1991 XX | accudirla, d'istruirla, di educarla? Rinunziare, a vedertela
1992 V | richiamar la bambina dall'educatorio; dirigere e sorvegliare
1993 IX | comincia, esso pure per effe, o fo.~«Con quella smania...
1994 XVII | legge. Per que' vilacchioni effeminati di franzesi, l'amante è
1995 I | d'una tortura morale, piú efferata delle materiali, che affermano
1996 XXIV | per uno, ma che, per gli effetti della legge sulla ricchezza
1997 XIV | esse. Ma non ci ha parole efficaci abbastanza, in questa lingua
1998 XXIII| ed un chirurgo (il dottor Egisto Acquarone, sanese). S'inoltrarono,
1999 XIV | accompagnerebbe. E lei: «Che Cairo d'Egitto!» E lui, spronato dal suono
2000 XII | replicò, semplicemente: «Ehn?» la prima, «Ahn?» la seconda,
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