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Vittorio Imbriani
Dio ne scampi dagli Orsenigo

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


'l-arter | artic-cassa | casse-cospi | costa-ehn | elega-gradi | grand-inter | intes-morda | morde-piace | piacq-rebus | recar-sapev | sapie-sospe | sospi-trasl | trasp-zufol

     Capitolo
3002 XVI | passione? E Maurizio se l'era intesa, con la lombarda, per minchionar 3003 V | Pensava così, con gli occhi intesi, con le labbra strette, 3004 IX | brillante, per una serata intiera: chiedeva, solo, di poterne 3005 XIII | talmente, gli occhi, per l'intima felicità sua, che il marito 3006 XVI | d'abbandonarsi, a' piú intimi sfoghi. Così, continuò, 3007 XVII | s'imbestialì, in modo, da intimidirla; ed ella tacque. Il giovine, 3008 XV | sempre piú, increscioso ed intollerando, sempre piú! Talvolta, l' 3009 VI | per recarsi da lui e per intrattenervisi. E questa lontananza e queste 3010 XVIII| e, chi sa? forse, anche, intrattenuta. La fantasia creava mille 3011 XII | ben quanti attestati della intrepidità sua e della saldezza del 3012 IV | erano stati punti. Tanta intrinsechezza sorse repentinamente, fra 3013 XXI | specificare, quali meriti intrinseci, quali servigi, resi alla 3014 XXII | XXII~ ~Giungono, a casa. Introduce gli amici, in salotto; e 3015 II | piena disposizione degl'introiti, senz'obbligo di render, 3016 XXIV | ciascuno meno di duemila lire d'introito professionale. Rappresentavano 3017 XVII | grandissimo, di essersi imposta, intrusa; di essere una catena, un 3018 XI | È, omai, certezza! – E inulto~Filippo è, ancor? . . .~ ~ ~ ~ 3019 XII | inbertonarsi e lo sproposito d'inussorarsi; ora, che gli facevan le 3020 V | pentirsi e mortificarsi, inutilmente!...»~La Radegonda era balzata 3021 I | destituita d'ogni attrattiva per invaghirli. E non voglio io!» Troppo 3022 II | reagire contro l'abitudine invalsa, ed esser sé, ed appagarsi, 3023 IV | d'indurla ad aprirsi: ma invano. Né, per osservare, che 3024 XX | sacrifizî li fai tu, sola. E s'invecchia, sai? Qual vecchiaja ti 3025 VII | che dovesse compilarne l'inventario. Ma sì! di quanto egli cercava, 3026 XVI | nostra!) il quale soleva inventarne, pe' bisogni delle cause, 3027 XVII | Ruglia-Scielzo, aveva, è vero, inventati lui, pe' bisogni della causa, 3028 XVII | verso sua moglie; ma aveva inventato giusto. Maltrattamenti e 3029 XVIII| ribrezzo. Non voglio dire ned investigare, come la finisse; se Maurizio 3030 IV | parlacchiava il meneghino con invidiabil purezza ed era stata registrata, 3031 VIII | così presto, quella scienza invidiabile? Chi era stato tanto agitato, 3032 III | celeste, ed invidiarsi ed invidiare all'amico l'ambìto piacere.~ 3033 XX | che tu cerchi, ancora, d'invidiargli l'unica consolazione, l' 3034 III | inevitabil castigo celeste, ed invidiarsi ed invidiare all'amico l' 3035 IV | Maurizio.~Non che l'Almerinda invidiasse all'amica tanta serenità 3036 XX | pur troppo; con quanta invidiata perseveranza! Il tuo nome 3037 XIX | su di una donna bella ed invidiatagli da molti e che, in somma, 3038 XXV | balocco comperato! Quanto invidiava l'Almerinda, che poteva 3039 VII | piacendole. E, poi, si ordina, s'invigila, acciò la camera venga rassettata 3040 II | si trovò, a poco a poco, inviluppata in una fitta rete di debiti. 3041 XVIII| Della-Morte richiedeva l'invio sollecito, immediato, di 3042 XI | un tanghero, che sdegni l'invito d'una bella donna, che sia 3043 XIV | trascorse tanto oltre, da invocare non so quale articolo del 3044 VII | negli occhi troppo, può invogliare qualcuno a spiarci. Ed, 3045 VII | compensare il dolore, che Le ho involontariamente inflitto, darei volentieri, 3046 XIV | iniqua; ed egli complice involontario, ma necessario, dell'iniquità, 3047 VII | scritte, a lei; ed, in piccoli involtini di carta, certi poveri donuzzoli, 3048 VII | alla signora, stracciò l'involucro. Sperava, per fermo, che 3049 XI | del vino, ricaduto nella ipocondria solita, chi sa, s'e' si 3050 IV | infondevano allegria ne' piú ipocondrici. Ma, già, figuriamoci, chi 3051 VI | mamma» disse l'uffiziale, ipocritamente compunto.~«Sì, mammaripeté 3052 XXIV | condannato, da' buoni e dagl'ipocriti, esser vilipeso e scorbacchiato 3053 XIV | tuo peso. Frusta !»~Se l'ipotetico mio lettore, volesse e sapesse 3054 XXI | a te, sarebbe d'incomodo ippagalle; io sarei, piú sicuro...»~« 3055 XXI | cederla, io ti rihonsegno ippagherò. C'è un altro, che mi dovrà 3056 XVIII| le quali rinfocolarono l'ira dell'ubbriaco: «Già vojaltre 3057 XVII | malumore. Quella gentile era l'irco emissario. La chiamava jettatrice, 3058 XIV | in faccia; domandandogli, ironicamente: «Se contava condurla via, 3059 XXI | sonavano, con un senso ironico, che non era, nell'intenzione 3060 V | li soddisfa. S'io fossi irragionevole tanto, da incapricciarmi 3061 VII | E bisogna, che, mai, un irrefutabil testimonio del passato, 3062 XI | impegno, ogni concessione come irremeabilis unda. Una stretta di mano, 3063 VII | la loro esistenza turba, irreparabilmente, la pace di una donna, a 3064 IX | era tanto bellina! Forza irresistibile !~«E ce le viene a raccontare, 3065 X | editore sì, ma, sempre, irresponsabile.~Alla signora, sarebbe stato 3066 X | considera per frenetici ed irresponsabili, per quel, che sono, cioè: 3067 XX | ad un atto, ad una parola irreverente e fastidiosa verso di te. 3068 VII | quell'infelice? Un momento d'irriflessione l'aveva trascinata ad errori, 3069 XIX | soavissime: loro, sempre, dall'irrigazione cominciano! E svincolandosi, 3070 XXI | almanco, motivare tanta irruenza, nel capitano, che, in fin 3071 XX | alloggiavi».~«Ah, dunque, non isbagliai, iersera, in via Cerretani. 3072 II | bisogna badar bene a non isbagliare i conti, per, poi, rimanersene 3073 XXI | donnajuolo esimio. Non isbarcava, in Fìrenze, ondechessia, 3074 XII | interrogazione; e con voce non iscevra da minaccia; e mostrando, 3075 XII | amante! Caduta di Cariddi in Iscilla, di codardo in codardo! 3076 VII | ambasciata, una letterina, per iscombinare o traslocare o modificare 3077 XIV | trovare arciridicola ed isconnessa la pensata di mettersi in 3078 XXV | riscossa, fece, quasi, per iscostarsi; ma la povera vecchia le 3079 XVI | quasi, giorno, che non iscrivesse, alla nipote, dandole notizie 3080 XX | Fa di consentire. Oh non iscroIlare il capo, così. Rifletti, 3081 VII | soffrire... Non istia mica ad iscrollare il capo: comprendo, che 3082 V | altro tempo, fuggita con isdegno, con cui non avrebbe voluto 3083 II | una dissipatrice vera, per isforzarsi e studiarsi, che facesse, 3084 X | isfuggirono, non potevano isfuggire all'occhio di Maurizio, 3085 X | pallida bellezza di lei: non isfuggirono, non potevano isfuggire 3086 II | si ricorda, ancora, con ispavento, dalla provincia interna, 3087 VIII | poste spropositate, con ispensieratezza eroica. Il suo pensiero 3088 III | ci vuol risolutezza, per ispezzare una consuetudine. E, poi, 3089 VIII | affascinante; una nuova chiave per ispiegarsi il mondo e lo scopo nostro 3090 VIII | povero Della-Morte. Questi le ispirava una pietà, mista di venerazione, 3091 XX | me, col padre. Vieni! T'ispirerai, abbracciandola. Andiamo...»~« 3092 XXI | accetti, arò parlaco su isserio. Ecco!»~«Proprio, sul serio? 3093 IX | stavolta, al superlativo): «...issimo paese! Dicono: a Napoli, 3094 XV | ci vuole la stalla, per istar bene: qualch'ora me la sbirbo, 3095 XXI | parola di diniego.~«Non istare a sciorinarmi frottole, 3096 XX | Rinunziare, a vederla crescere in istatura, in bellezza; e divenirti 3097 VII | Ella debbe soffrire... Non istia mica ad iscrollare il capo: 3098 XI | ragionarle; ma ne ha, d'istinto, una percezione confusa, 3099 XX | ti ha detto... ch'io non istò sola?»~«Io l'ho saputo... 3100 XVIII| istorico: ma v'ha luoghi, nella istoria, in cui l'istoriografo abbrevia, 3101 XVIII| nella istoria, in cui l'istoriografo abbrevia, mosso da schifo 3102 XVII | in parte, il domani, in istravizzi, co' suoi nuovi amici, e 3103 XX | proteggerla, di accudirla, d'istruirla, di educarla? Rinunziare, 3104 V | accudire a' figiuoletti, d'istruirli ed educarli, invece di badare 3105 X | quanto son pentito, di aver istudiato latino, per otto anni, mi 3106 XXIV | Volle veder tutto. E non isvenne. Ma quel, che soffriva, 3107 XIV | abbastanza, in questa lingua italiana, che, – certo, non difetta 3108 | IV 3109 | IX 3110 II | impalmata una certa Filomena Jaquinangelo; e, tanto per occupar l' 3111 XVII | di bene per male?~ ~.....je ne sais pourquoi.~Ceux qui 3112 X | romanzo di Alessandro Dumas juniore. Novità letteraria, che 3113 XV | come a chi s'inoltra in un labirinto: fissa una cima d'albero, 3114 XXI | che, mi parrebbe poho il lacerarlo o restituirtelo».~E gli 3115 XVIII| lesse, con dispetto, e gettò lacerato, in un cantuccio) Maurizio, 3116 XIII | rinnovava il caso, di quando una lacrimetta della Radegonduccia bambina 3117 XXIV | la stoffa. Forse, anche, laggiú, non si bada, punto, a tante 3118 XVI | nonna, di fare un giro su' laghi. Lui, Tofano, non si mostrerebbe, 3119 XVIII| dove! chi sa da chi! Si lagna della freddezza, della noncuranza, 3120 VI | ch'io me ne lagnassi! Da lagnarsene ha, chi riman burlato: ma 3121 VI | anche buffa, ch'io me ne lagnassi! Da lagnarsene ha, chi riman 3122 XX | amanti de le mogli? Mi son'io lagnata, io? Segno, che vivo contenta 3123 IX | come le decorazioni. O lagnatevi, poi, degli spropositi d' 3124 III | naso si contrae; l'occhio lagrima; i nervi si ammaricano pel 3125 VII | amava sincerissimamente. Due lagrimoni silenziosi gli sdrucciolavano, 3126 XXV | sfavillanti, sebbene, ancor, lagrimosi: «Oh Maurizio» rispose « 3127 XVIII| larà, larà, larà, lallarà, lallallalà!~La Radegonda, accecata, 3128 XVIII| reale: larà, larà, larà, lallarà, lallallalà!~La Radegonda, 3129 XXIV | ferita, con un amputante a lama stretta, incise, circolarmente, 3130 XVII | vicinato suppose, da certi lamenti sommessi, dal volto pallido, 3131 XVI | a' boschi, che fabbrica lamine e verghe di ferro, ella 3132 IX | Anch'esse le sciabolate, le lanciate, le rivoltellate, le fucilate, 3133 VI | casa, a Dogliano, nelle Langhe, in quel di Mondovì, anch' 3134 XXIV | leggeva, in fronte, come languisse piú, lei, del ferito?~Languiva. 3135 XXI | pari suoi, giocavano al lanzichenecco, ch'è, press'a poco, il 3136 XI | segnata, in margine, col lapis rosso, il signor Salmojraghi. 3137 II | che impalmano giovanette) largheggiasse del suo con la moglie, abbandonandole 3138 XV | eccetera; gliene era stato larghissimo e rappresentavano un bel 3139 II | grazie ad un posto gratuito, largito dalla Maria Teresa. Poi, 3140 V | intelligente. E la non mi lascerà, mai, un giorno solo, finché 3141 XI | per questo amore infelice. Lascerebbesi morire? Non cercherebbe 3142 XIII | che egli mi ama, che nol lascerei, per nulla al mondo. Vuoi 3143 XX | rimanga? Io non ti valgo: lasciagli me! Perché ritorni, a lui? 3144 XIV | soffocarlo, e gota a gota. Poi, lasciandolo, si ritrasse indietro; e 3145 XX | Vieni, a ritrovarla, per non lasciarla, mai, piú».~«Dio mio, Dio 3146 VII | tutte, ma una, via, può lasciarmene, la piú nulla ed insignificante; 3147 XIV | farla da casto Giuseppe, il lasciarsi fuggire la buona occasione; 3148 XVIII| abbastanza, perché, ormai, glielo lasciassero, in santa pace e senza contrasto 3149 XXIV | in questa, per uno de' lati, prendendo, per guida, l' 3150 X | ignorantissimo della lingua latina, che, pure, aveva studiacchiata 3151 X | pentito, di aver istudiato latino, per otto anni, mi sarei 3152 VI | bucato, dopo avergli dato una lauta colezione, in un momento, 3153 XXV | pettinata, in fretta, e lavata, dopo tanti giorni, che 3154 V | afa, s'erano spogliate e lavate, mani e volto, e mutata 3155 XXIV | Radegonda, bianca come un cencio lavato, ma, sempre, padrona di 3156 X | studi di lusso: ma chi ha da lavorare!...» Ohé! di queste amenità 3157 XXII | sott'occhi: una occhiata, al lavoro, quattro, alla stampa; un 3158 II | biasimare in questo contratto lecitissimo; la legge nol vieta, la 3159 XVIII| Che avessero concluso una lega offensiva e difensiva, per 3160 XV | Maurizio, davvero! La possedeva legalmente, per così dire. Gli era 3161 XX | rotto, a secco... molti legami, senza esitare».~«Povera 3162 VI | nessuno, neppure me, sai? legane uno all'inferriata del balcone 3163 XV | ribadita la catena, che doveva legare eternamente, quel povero 3164 XIV | della Salmojraghi? od a legarsi, con lui, per la vita? e 3165 XV | sbrigarsene presto! Eccomi legato. Ma se crede, costei, che 3166 XXI | portabiglietti, sulle quali il legatore avea impresse, in oro, le 3167 XIV | Radegonda avesse potuto leggergli in core! et indovinare la 3168 XXII | burlarmi! sono avvezza a leggerti i pensieri in fronte. Quanto 3169 IV | trasparente, in modo che ognuno ne leggesse i pensieri, senza, per questo, 3170 XIX | pallido, squallido. Vi si leggevan le tracce degli strazi. 3171 XXII | è come a Napoli; qua, le leggi si rispettano, si eseguono. 3172 XI | grattatrice è donna? e donna leggiadra, giovane, patita: un boccone 3173 XIX | checchessia, richiestone con tanta leggiadria. Ma tanta grazia era sprecata, 3174 VII | di Felsina. Calmiamoci: leggiamo, scriviamo, sediamoci, qua, 3175 XVII | aspettato, agucchiando o leggicchiando. Il carattere di Maurizio 3176 XV | di per sé: che importa la legittimità del legame? le formalità 3177 XXIV | asportò la mano. Da ultimo, legò le arterie ed unì la ferita, 3178 XVI | maggior esattezza, di un legulejo, (divenuto ministro, per 3179 XXI | appoggiasse, sulla guancia di un lenone o d'altro ribaldo: io ne 3180 VII | con accurata ed accorata lentezza; rimise tutto nella grande 3181 VII | si vorrebbe il mantel di Leombruno, l'anello del Re di Tangitania. 3182 XVIII| ultimo telegramma, (che lesse, con dispetto, e gettò lacerato, 3183 X | Alessandro Dumas juniore. Novità letteraria, che la Radegonda aveva, 3184 VII | mandasse un'ambasciata, una letterina, per iscombinare o traslocare 3185 VII | che Lei, solo, deve aver letti e che Lei, pure, deve obbliare. 3186 XXV | osservandissimi lettori e lettrici, narrerò un'altra volta, 3187 XIX | estinto, del tutto. Sentendola levata, nella stanza contigua ( 3188 XI | era, certo, uomo di gran levatura; l'ingegno suo non aveva 3189 III | Non si trattava mica di lezî e di scede, simulate per 3190 II | Per essere piú franca, piú libera, nella sua vita dissipata, 3191 XXIII| soprattutto, scampaci e liberaci, o sommo Iddio, se tant' 3192 XIV | provvedi a' tuoi casi e liberami del tuo peso. Frusta !»~ 3193 XI | fiacchezza: quel non sapersi liberare dal molesto pensiero dell' 3194 XXI | qualunque cosa, per esser liberato, da quella pittima! Maledetto 3195 VII | bazzecola, certe carte, certi libercoli; e mettendo altre coserelle 3196 XIII | avanzandole un pajo d'ore libere, prima d'uno appuntamento 3197 VI | la voce. Ma il giovane si liberò dalla stretta e proseguì:~« 3198 XXIII| asciutto del deserto di Libia. V'erano il marchese Giambattista 3199 XX | misera soddisfazione di libidine e forse, soltanto, di amor 3200 VIII | Napoli, terminandolo meno lietamente assai, ch'e' non l'avesse 3201 XVIII| telegramma non conteneva liete notizie: e, sebbene mezzo 3202 VI | queste visite davano una lieve apparenza di frutto vietato 3203 XXV | labbra, alla mano di lei, ma lievemente, timidamente, come chi si 3204 X | libero lo spirito; nol limita, nol perturba, piú. Sì ch' 3205 XIV | riconoscenza; e non potreste limitarla o raffreddarla, senza commettere 3206 XVII | desiderata, una privazione o limitazione della sua libertà individuale. 3207 XI | civetteria, non sapeva fissarsi limiti da non oltrepassarsi; non 3208 XI | soverchiante; non mercanteggiò, non limitò l'arrendevolezza; precorse 3209 XII | panni suoi, piuttosto andrei limosinando. Una signora, che porta 3210 X | chiamiamo complimenti le verità limpide, schiette e pure!..»~«Basta, 3211 XIII | riavere slacciandola e col liquor-anodino. Non brontolò una parola 3212 XI | piace a' micci l'esser lisciati, grattati, accarezzati e 3213 XI | Massime, poi, quando la lisciatrice, la grattatrice è donna? 3214 X | fatale; dell'obbrobrio di Lissa... Lubrico e penoso tema, 3215 X | Maurizio «vorrei metterle nome Lissa-Custoza, acciò mi rinnovasse, ogni 3216 V | un camice di mussolina, listato di verdognolo e bianco. 3217 VII | giorno di luna? dovrebbe litigare, per ore? ottenere, a stento, 3218 XXIV | gli altri tessuti molli, a livello della cute retratta, ossia 3219 XX | Salmojraghi-Orsenigo si fe' livida; e sclamò, precipitosamente:~« 3220 XXI | la storia?~Il marchese, livido, come riebbe il fiato, brontolò, 3221 X | sopra quelli assolutamente locali; se questi ultimi siano 3222 XX | chi pone il core in basso loco, non si crede averlo di 3223 IX | queste sue belle gesta? E lo loda?»~Io? Dio me ne liberi! 3224 XX | orgoglio, ogni desiderio di lode».~«Sei demente! Osi rimproverarmi, 3225 VIII | in lei, questo atto poco lodevole fosse effetto di volgare 3226 IV | per onorare gli ospiti lombardi. Pompei, Caserta, Baja, 3227 XIV | trovare espressioni, che, lontanamente, ritraggano, adombrino la 3228 VI | intrattenervisi. E questa lontananza e queste visite davano una 3229 XXI | sotto al braccio, e tenuti lontani, dagli amici, che non sapevano 3230 V | certo modo, capito, che lottasse con la coscienza. Ma, non 3231 VII | avesse vinto un terno al lotto o ricevuta la partecipazione 3232 XIII | principiavano a spuntare i lucciconi sugli occhi, a prendermi 3233 XVII | carezze, profondono il denaro lucrato ed il tempo (che, per loro, 3234 XXIV | Senatori del Regno, che lucravano dalle trentamila lire annue, 3235 VII | mano! Sarebbe un giorno di luna? dovrebbe litigare, per 3236 VI | sotto il viale delle querce, lunghesso il mare: bello tanto, prima 3237 IV | neri neri; pallida, con lunghi capelli, con un sorriso, 3238 XVIII| Sono istorico: ma v'ha luoghi, nella istoria, in cui l' 3239 III | militare di Savoia, preso, da luogotenente, a Castelfidardo. Bel giovane 3240 I | condiscendere, eccitare, lusingare, promettere, deludere, crucciare 3241 XVI | offerse per mediatrice. Disse: Lusingarsi di esercitar qualche potere, 3242 XVIII| appigli alle seccature, alle lusinghe... Ma devi credermi, dunque, 3243 XX | Il ritratto non era lusinghiero: ci aveva molta somiglianza, 3244 X | tempo in questi studi di lusso: ma chi ha da lavorare!...» 3245 II | patteggiando. Non c'era macchia qualsiasi sul nome suo; 3246 VI | acqua. Essa il tracannò, macchinalmente; e quella frescura, calmando 3247 V | rificca sempre piú addentro! E macerarsi e disprezzarsi e pentirsi 3248 X | spiacevoli, col mondo esterno. Da Machiavellici e Benthamiani, li trasforma 3249 VIII | era apparsa, come deus ex machina, per troncare il nodo, prima; 3250 XII | di rognoni trifolati al madera, e la Perseveranza, cominciò, 3251 VIII | sempre, ambito di essere, la madre-famiglia austera, l'operosa massaja, 3252 II | tante e tante delle nostre madrifamiglie; ma naturalmente, spensieratamente, 3253 X | Radegonda fece una evoluzione maestrevole. E chiese: da quanto il 3254 XIII | meglio, fresca come rosa di maggio tutta aperta, in su lo stelo, 3255 XII | Salmojraghi, fosse costituito in maggiorasco ed ereditato esclusivamente 3256 XVII | allontanarsi da lui, gli fu, maggiormente e piú pienamente, devota. 3257 VIII | sonnerelli nella poltrona da magistrato; ma gli sarebbe costato, 3258 XXII | come dicono gl'inglesi, una magnanima menzogna, tanto bella, che 3259 XII | impunità, doveva mostrarsi magnanimo. Ma no! cortese con l'uomo, 3260 XVI | enorme protuberanza! Come la magona, in mezzo a' boschi, che 3261 XIV | Non aveva, neppure, la magra consolazione di potersi 3262 XXI | di non so quale ordine. Mah! nell'Italia nostra, i meriti 3263 XVII | l'amante è la padrona (maitresse); ma lui, intendeva essere 3264 XXI | iniziativa mia. Te, hai una bella maîtresse, e ne se' stufo. La ti hosta 3265 XVII | la piú indulgente delle maîtresses. Nondimeno, agli occhi di 3266 XII | solesse dare alle donne di malaffare? Questi, dapprima, esclamò: 3267 VI | una circostanza le rende malagevole il farlo.~Anche l'ufficiale 3268 IX | è distinta assai. Sembra malata, poveraccia: piú pallida 3269 XXIV | sintomo, ne' feriti. E quel malato, , non era facile a governarsi. 3270 V | morali non sono come certe malattie, che s'hanno e si contraggono 3271 VII | capiterà, forse, allora, malauguratamente, tra' piedi, ci fa sudar 3272 III | anticipato. E chi sa? la malauspicata pratica durerebbe, forse, 3273 XVIII| raccattare il telegramma malconcio. Ravvicinati, con molto 3274 XVIII| vincolarmi, avrei tolto moglie. Maledetta l'ora!...»~Queste parolacce 3275 VII | ozia al balcone, richiama maledettamente l'attenzione delle pettegole 3276 XIV | mi ajutano, mi ripeterò, maledettissimamente: la mi somministri qualche 3277 VIII | argomento di sospetto a' malevoli! Ma non aveva modo nel giocare 3278 XVI | così, indifferente anzi malevolo, verso la Radegonda, che 3279 XXI | credere ciò, che si reputa malfatto il divulgare, e che, spesso, 3280 VI | visita gli tornasse non dirò malgradita, ma inopportuna, via, di 3281 V | possibili... Perché, già, i mali morali non sono come certe 3282 XVIII| l'intenzione minacciosa e maligna, piú che non ne comprendesse 3283 VIII | sospettare, a diffidare, a malignare di tutto e tutti, ossia 3284 VII | smarrissero e cadessero in mano a maligni? Vorrebb'Ella compromettere 3285 XVI | anzi senza forse, solo, malinteso orgoglio le vietava di buttarsi, 3286 XVIII| senza ragione, ma con piú malizia e cattiveria della serpe. 3287 XI | attizzarlo, come ogni altra piú maliziosa avrebbe saputo o sospettato, 3288 I | Moltissime donnine, punto maliziose, ti fan le scapate, proprio, 3289 IX | antecedenti del giovane ne mallevano. Ed, anche, in certo modo, 3290 XVI | jamais une femme qui tombe! Mallevava, per essa, che, già, pentita, 3291 VI | in ritardo; e sgridò, con malpiglio, il confidente per una inezia; 3292 II | trasandato, come sospetto e malsicuro. Aveva, imprudentemente, 3293 II | conjugali, sdottoreggiavano, malthusianamente, co' babbi e con le mamme 3294 X | davvero, essenzialmente, malvagio colui, che, svincolandosi 3295 I | aver addomesticato alcun mammalucco della vostra taglia e del 3296 IV | raccolto nella palma della manaccia mia. Si chiamava Radegonda 3297 II | studiarsi, che facesse, mancandole il bernoccolo, l'organo. 3298 VII | piú, nulla da regolare; e mancano due altre ore! Come ucciderle? 3299 XIV | senza taccia d'infamia, di mancanza di cuore, di perfidia. Del 3300 VIII | rivedere la Ruglia-Scielzo mancarono con la partenza degli ospiti 3301 I | ed appuntamenti: ma per mancarvi, poi, sopraggiunta da rimorsi; 3302 VI | pareva, che il figliuolo le mancasse di rispetto e l'insultasse. 3303 XIII | Calmati!»~Le parole erano mancate alla giovane donna, terminando 3304 XVIII| lettore; e non abbiamo, mai, mancato di rispetto, a una donna. 3305 XVII | ricordavano le strenne e le mance, che si fanno, alle mantenute, 3306 IX | parte, perché, in casa, le mancherà contentezza. Colpa del marito? 3307 XX | tu, badare tu, che nulla manchi! Dovrai chiederne le notizie, 3308 XXIV | pericolo, che le forze ci manchino, come accadrebbe, per fermo, 3309 VI | riportò seco, promettendosi di mandargnene, poi, la dimane: giacché 3310 VII | prima del convenuto? Se mandasse un'ambasciata, una letterina, 3311 XV | susurrò sottovoce; e l'avrebbe mandata, di buon grado, urlando, 3312 V | riportargli le lettere ed i doni, mandati alla sua donna; chiedere 3313 XVI | Ministro della Guerra lo avea mandato di guarnigione, a Milano. 3314 XVII | maggiori ricchezze del mondo. Mangiò l'entrate, anticipatamente: 3315 XVI | Che stoltezza, gettare il manico, dietro la scure: meglio 3316 XX | marito e figliuola, in questa maniera? Non dovrà temere, a torto, 3317 XV | amoroso, quest'odio, che si manifesta, coll'abbarbicarmisi, come 3318 XXIV | poi, se la disistima, non manifestandosi, mai, non avesse, neppure, 3319 XVII | aggravavano, ogni giorno. E s'eran manifestati, sin da' principî della 3320 I | arcipochissime.~L'amore, anch'esso, è manifestazione della fantasia; la facoltà 3321 VII | il maschio, girò anche la maniglia e spinse un po' la bussola, 3322 XII | Impossibile, però, non esecrare un manigoldo, tanto ingiusto e barbaro. 3323 VI | era stanco, tornava dalla manovra, non aveva dormito la notte 3324 XVIII| la mansuetudine, non si mansuefanno le belve; o, se pure qualche 3325 XVIII| meritarla, davvero».~Con la mansuetudine, non si mansuefanno le belve; 3326 VII | sfaccendati, si vorrebbe il mantel di Leombruno, l'anello del 3327 II | privi affatto di mezzi per mantenere i figliuoli, educarli e 3328 XXI | O da quando hai preso, a mantenerla, te? O con chi la staa, 3329 III | agevolmente, ch'e' non si mantenesse in possesso della conquista. 3330 XXII | dieci da mille, supponendola mantenuta, unicamente, perché cedesse 3331 XVII | mance, che si fanno, alle mantenute, che altri tiene per ostentazione, 3332 XX | poi? Cosa inferirne? Chi mantiene, nell'età provetta, le promesse 3333 XX | alle spalle tue; che tu mantieni...»~C'era poca politica, 3334 XIX | il ricever bezzi, brevi manu. E, poi, non ci avea, mai, 3335 XVIII| sera: che aggiunge un atto manuale, a cotà' parole? «Oh parlava 3336 IX | biglietto suo era una delle marche-da-bollo da quindici lire, che ebber 3337 IV | della parrocchia di San Marco, col nome di Clotilde, in 3338 XI | N'ebbe copia, segnata, in margine, col lapis rosso, il signor 3339 XI | incontrare, a chi s'arrischia per mari burrascosi! Nulla ora, le 3340 IV | stessa presenza essere nuovo martello e continuo per l'infelice. 3341 I | stima strumento fatale del martirio suo. Infelicissima, infelicita 3342 XIX | sorridendo del rovello, che la martoriava. Maurizio, dopo non molto, 3343 XI | passione) servono, solo, per mascherare le brutalità de' capricci 3344 XVI | le trecce lunghe e folte mascheravan l'enorme protuberanza! Come 3345 II | nicchia?» Non so quanti, fra maschi e femmine, uscirono, per 3346 II | abbracciava, quasi mai, quel maschietto, che, per via dell'età, 3347 XVI | dicano, come loro aggrada, o maschile o femminile, o piano o sdrucciolo! 3348 VII | Finalmente, respinto il maschio, girò anche la maniglia 3349 X | femminile. Si calcoli il massimo de' suoni, che una gola 3350 VII | bocca aveva proseguito a masticacchiare un mozzicone di sigaro, 3351 II | Nata massaja come si nasce matematico, non poteva diventare una 3352 XI | di bellezza, grossolana, materiale, sangue e ciccia, lei Radegonda, 3353 XXI | alta società; ghiottone matricolato; fortunatissimo giocatore; 3354 IX | a metter su l'Almerinda? Matta, sempre, co' suoi scrupoli, 3355 XV | consentire ne' suoi capricci piú matti, da... fare quello, che 3356 X | Col tempo e con la paglia, maturano le nespole; l'albero, al 3357 XVII | ribadiscono, quasi che ogni mazzata conficchi loro un chiodo, 3358 XXI | bancali vinte, in tanti mazzi, quante n'erano le specie: 3359 XIV | storpierebbe? Farlo cornuto e mazziato, (come suol dirsi a Napoli,) 3360 I | la Berenice Scielzo. Nel MDCCCLXV, la seconda era moglie, 3361 III | Figliuolo di un emigrato del MDCCCXLIX; volontario, dieci anni 3362 III | nell'esercito sardo; con la medaglia al valore, meritata, da 3363 | medesimi 3364 XVI | di posta, si offerse per mediatrice. Disse: Lusingarsi di esercitar 3365 XVI | vuoto? dove trovare una mediazione influente, che non insospettisse 3366 XIV | curativa è il brutto, nella medicina: la diagnosi della malattia, 3367 XV | tavolino, subito; e, senza meditar molto, scrisse. Mostrò, 3368 XII | della debolezza propria. Meditava vendette, trastullando la 3369 XXII | qualche Tesifone od Aletto o Megera!»~La Radegonda stavasene 3370 IV | perspicace, s'accorse della cupa melanconia dell'ospite amica; e s'avvide 3371 XXIII| Rousseau, da Ginevra, contro Melchiorre Grimm, da Ratisbona; prese 3372 XIV | guai, mi ci troverò io. Meledetta l'ora, in cui la conobbi! 3373 VII | agli occhi degli innamorati melensi (e quale innamorato non 3374 VII | e quale innamorato non è melenso?). Le lacrime grondavano, 3375 XXIV | bacile, nel quale stava il membro amputato. Alla chiamata, 3376 XI | meglio: Le style est l'homme même. Indi, aveva attinto il 3377 XII | belle morti. Questa sentenza memoranda, una volta, lei la fece 3378 XI | sprovvisto di mancanze, di mende, di difetti, di tare; non 3379 XX | La Radegonda Orsenigo non mendica e non accetta perdono, da 3380 X | disprezzare le supplicazioni del mendico, può rifiutare una qualunque 3381 IV | fanciullaccia, che parlacchiava il meneghino con invidiabil purezza ed 3382 XVI | della Clotilduccia. Lui, Menelao, la sua dignità gli vietava 3383 XX | condizione delle proprie facoltà mentali, la Salmojraghi-Orsenigo 3384 XI | perché aveva consentito mentalmente. E, dalla mano, si passa 3385 V | peccare? E dover fingere, mentir sempre! E perché, perché 3386 XXV | Ed il giovane, che aveva mentito benevolenza, per non sembrare 3387 XVIII| c'è, adesso? Non si può mentovare il nome di quel tuo marito, 3388 X | stringendosi nelle spalle: né mentovò la bisticciosa, che aveva 3389 XXI | chiamarci ned indiscreti né menzogneri. Con quel sorriso, Maurizio 3390 XVIII| altro! Oh sai dissimulare, a meraviglia, gli unghioni! Chi non ti 3391 XI | passione soverchiante; non mercanteggiò, non limitò l'arrendevolezza; 3392 XXIII| Orsenigo fosse carne da mercato! Maurizio mio, mio!»~Il 3393 XVII | domita, né cicurita: nelle meretrici, per esempio. Esse (false, 3394 XV | abitatori delle provincie meridionali ed a chiunque portasse una 3395 XIV | potersene affrancare, mai, salvo meritando il nome d'ingrato! Sicuro! 3396 XVIII| massime, quando so di non meritarla, davvero».~Con la mansuetudine, 3397 XX | tutto, vorrebbe dire, che io meriterei quel trattamento; e, poi... 3398 XI | quella ilarità fittizia, mero effetto del vino, ricaduto 3399 IX | grandinarono! Trattenersi, da un mese, in Milano, senza essere 3400 IV | deliberò di venirsene, per un mesetto, a Napoli, con mogliera 3401 XX | su quale strada ti se' messa. Io voglio assentirti, che 3402 VII | piaciuto di assumere questo messaggio, Ella, mi faccia il favor 3403 I | ieri, metteva in campo messer Domineddio; oggi, allega 3404 XXI | lasciò, sulla faccia del messere, l'impronta sua, che giustifica 3405 II | proverbiale. Quindi, fu messo in disparte e trasandato, 3406 XXIV | dico?) giojosamente, questo mestissimo avvenire. E sentite, poi, 3407 XIX | Vi scorgevi dipinta una mestizia profonda, come in chi dispera 3408 XI | così abbattuto, scorato, mesto, farlo rivivere, allietarlo, 3409 VII | grondavano, proprio, senza metafora, dagli occhi dell'infelice, 3410 XII | e stava per lasciar le metafore e votare il sacco: ma, incontrandone 3411 XX | corti. Quanto hai pagato, al metro, questa seta? è francese, 3412 II | od una grassa eredità, le metta in condizione di scegliere 3413 VII | carte, certi libercoli; e mettendo altre coserelle in evidenza, 3414 X | disse Maurizio «vorrei metterle nome Lissa-Custoza, acciò 3415 VIII | fratelli Scielzo cominciarono a metterlo in burla, sostenendo, che 3416 VI | un riguardo rispettoso il mettermi alla porta, dico, il lasciarmi 3417 VIII | incenerir, subito, senza neppure mettervi gli occhi, oppure riconsegnare 3418 XIV | ammetteva, che l'amante mettesse su la donna o la spalleggiasse, 3419 IX | imbecilloni degli Scielzo, che rni mettevano, giunta, in burla: La è 3420 XIV | settentrione la spaventava ed il mezzogiorno non l'allettava; e le era 3421 XI | piace a' mici, piace a' micci l'esser lisciati, grattati, 3422 XIV | letto l'Amore di Giulio Michelet: propose un viaggio, un 3423 XI | Piace a tutti, piace a' mici, piace a' micci l'esser 3424 V | la confidenza della cura micidiale. E quell'Almerinda, che 3425 IV | Maurizio... Ah! questi era il migliore di tutti, a conti fatti; 3426 | mila 3427 IV | maggior parte di giovanotti militari! Si faceva un chiasso! I 3428 VII | possa sorgerle contro e minacciarne la pace domestica e riturbarne 3429 XVIII| in grosso, l'intenzione minacciosa e maligna, piú che non ne 3430 XVII | eccettarlo. A tali parole minacciose, gravide di ripudio, era 3431 XVI | intesa, con la lombarda, per minchionar colei, cui professava di 3432 XXII | Finisterra, guà! E chiamatemi minchione, se mi fo, mai, piú, raggiungere, 3433 IX | poveraccia: piú pallida e piú mingherlina che a Napoli, è, di certo, 3434 VIII | pubblico è ridotto al termine minimo d'un solo individuo) affettiamo 3435 XVI | degli avvocati, del Pubblico Ministero e le relazioni de' colleghi 3436 IX | poi, degli spropositi d'un Ministrucolo, sforzato dalla indebita 3437 XX | prima gioventú, ci riuscisse minore dell'aspettazione... Voglio 3438 XII | volta tanto, si può esser minotaurizzato.~ ~ ~ ~ 3439 II | e sciala, noncurante di minuirne l'eredità per quanto s'impoverisca, 3440 XXIV | il figliuolo. Stracciò la minuta del telegramma d'urgenza 3441 XVIII| telegrammi dell'agente e le minute di quelli, co' quali il 3442 XXIV | uno era presbite; l'altro, miope; il terzo, guercio; ed il 3443 VI | Lei?... ma come?...»~«Che miracolo c'è, Gregorio? Si direbbe, 3444 XXII | facoltà d'avanzare tre, mirando e sparando, a comando. Luogo: 3445 V | venerazione e rispetto. Res sacra miser. Se la strinse al cuore; 3446 XIV | non cavalleresco: anzi un miserabile abuso e codardo di superiorità 3447 IX | conosco debole, arrendevole, misericordiosa; e non avrebbe mai resistito, 3448 VII | ginocchio il perdono a Dio misericordioso, e cercare di riscattarlo 3449 VIII | interna, e tutte dimenticò le miserie della vita; e divenne quel, 3450 VIII | Questi le ispirava una pietà, mista di venerazione, come quegli, 3451 XX | Dimmelo tu! Da quel bozzolo misterioso, cos'è sfarfallato? Un giocatore, 3452 III | bene curioso, questo sì, misto d'odio e d'indifferenza, 3453 IX | sopreccitati; e spingeva a piú miti consigli: «Pettegola, sì; 3454 IX | monologo, ch'io mutilo, mitigo. «Sissignore, amica! Poffareddina, 3455 IX | fucilate, le schegge di mitraglia si distribuiscono, dalla 3456 XXIV | della legge sulla ricchezza mobile, avevan dichiarato ciascuno 3457 I | Domineddio; oggi, allega que' moccicosi de' figliuoli, che non può 3458 IX | inciso, egli attaccasse un moccolo od accodasse una parolaccia. 3459 I | assoggettano, docilmente, ad alcune mode, poco igieniche e punto 3460 XIV | gli avesse contrastata la modella o crestaina o guantaja od 3461 IX | due crestaine o sartine o modelle od altro, che si fossero, 3462 XVIII| crudeli, quanto piú sono, moderatamente, espressi; fanno piú colpo. 3463 VII | torto si decanta l'industria moderna, che non sa tessere o fondere 3464 XI | misero anelletto d'oro, d'un modesto cerchiellino, infilzatole, 3465 VI | disciplina militare e da' modi aspri, anzi che no, dell' 3466 VII | iscombinare o traslocare o modificare l'appuntamento? Si cammina, 3467 XII | il prezzo. Non faccia, a mógliema, il torto di cambiar bottega. 3468 XVII | ont tant d'attrait pour moi!~ ~Che sia quella medesima 3469 XXII | esserle liberale di qualche moina, di qualche carezza; perché, 3470 XIII | subito, in collo; e baci! e moine! e carezze! e chicche! e 3471 XXI | domattina, 'un pò vihere. Se mojo io, 'un mi pagache la hambiale; 3472 XVI | relazioni de' colleghi non gli molcevano, piú, dolcemente, i sonni; 3473 XVI | dappocaccio mal comportava le molestie della vedovanza. Sarebbe 3474 XI | non sapersi liberare dal molesto pensiero dell'Almerinda, 3475 IX | traffichina e mette il becco in molle e vuol rimestolare affari, 3476 XXIV | estensori e gli altri tessuti molli, a livello della cute retratta, 3477 XIX | capo, stretto, a quel seno mollissimo ed appena coperto; accarezzato, 3478 II | illecito e disonesto il moltiplicare il numero degli infelici, 3479 II | illudendoci, trascina a moltiplicarli al di del nostro potere: 3480 X | finalmente, i bicchieri moltiplicati svolgon tutte le buone parti 3481 | Moltissime 3482 XXV | assalto, rimproverandosi la momentanea distrazione,) corse ad accudirlo.~« 3483 VII | come egli si rendesse, momentaneamente, ragione dello scambio; 3484 XVIII| immergevano gl'imbarazzi momentanei suoi, que' rimproveri potevano 3485 V | lettera è, di necessità, monca, insufficiente, equivoca; 3486 XXV | infermo, buono a nulla. Un moncherino! Addio carriera! E me ne 3487 VI | nelle Langhe, in quel di Mondovì, anch'egli una mamma, e 3488 XXI | ritirerei: piuttosto, in un monistero, sì,» Esaurito l'incidente, 3489 XXIV | guercio; ed il quarto, monocolo. L'uno balbettava; l'altro 3490 IX | Loro il testo schietto del monologo, ch'io mutilo, mitigo. « 3491 XIX | preoccupato; e rispondeva, monosillabicamente.~«Maurizio?»~«Di'».~«Dammi 3492 VI | servirmi d'un paragone, che Monsignor Giovanni Guidiccioni tolse, 3493 XV | proprio il caso de' pifferi di montagna!» così pensava lui. «Sono 3494 VI | ricamategli da lei e che recava montate nella sacca a mano. La furia 3495 III | meritata, da sergente, a Montebello, e l'ordine militare di 3496 XIV | poca politica. Si riscaldò, montò in bestia, dichiarando, 3497 XV | col bersaglio. Caspita! Monzù l'ha presa pacificamente; 3498 IX | Smania ridicola di far la moralista; ma, in fondo, buon cuore. 3499 IX | Con quella smania... di moralizzare, poteva starsi a predicare, 3500 VIII | chi non può risanare da un morbo occulto, che il consumi. 3501 IX | invece di aspirare il fumo, mordacchiava, amaramente, il mozzicone),


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