IV
I fratelli
Scielzo eran quattro: due in artiglieria, che, a Napoli, si vedevan, quindi,
rado assai; e due in fanteria, che servivano nello stesso Reggimento e
Battaglione, sotto un maggiore lombardo, Babila Salmojraghi, amatissimo nel
corpo e de' piú assidui in casa Ruglia, de' piú devoti a Donn'Almerinda. E
Babila Salmojraghi aveva un fratello, per nome Gabrio, banchiere o negoziante,
non so piú cosa, a Milano; e si volevano un gran bene, come, pure, qualche rara
volta, accade tra fratelli. Da lunga pezza, non s'erano abbracciati, come portò
il gravoso servizio per la repressione del brigantaggio; ed il banchiere,
cedendo alla ressa amorevole del germano, deliberò di venirsene, per un
mesetto, a Napoli, con mogliera e figliuola, per vedere quella città cospicua e
distrarsi dalle cure del suo negozio. Cara donnina quella su' moglie! piccola,
con un par d'occhioni di que' neri neri; pallida, con lunghi capelli, con un
sorriso, che ti andava al cuore e ti mostrava una dentaturina, bianca al pari
dell'avorio; con un pieducciuolo, che avrei tutto raccolto nella palma della
manaccia mia. Si chiamava Radegonda Orsenigo, di chiarissima prosapia,
facoltosissima; un po' viziatella, questo sì, fin da quando, figliuola unica ed
orfana, l'allevava una vecchia nonna; e, poi, idolatrata dal marito. Carina
tanto, anche, quella figliuoletta! fanciullaccia, che parlacchiava il meneghino
con invidiabil purezza ed era stata registrata, cinque o sei anni prima,
quando, ancora, gli Austriaci occupavano Milano, fra' battezzati della parrocchia
di San Marco, col nome di Clotilde, in omaggio alla prima figliuola del Re
Nostro, Vittorio Emanuele II.
Il maggiore Salmojraghi volle ricevere il fratello
con festosa cordialità; ed invitò parecchi amici ad accompagnarlo sul
piroscafo, per condurre a terra i bene arrivati. Ci furono gli Scielzo; ci fu
il Della-Morte; e ci fu, pure, Donn'Almerinda. La Radegonda, quantunque
abbattuta dal viaggio travaglioso e con gli occhi cerchiati, parve, a tutti,
delle bellissime. Le due donne ad abbracciarsi e baciucchiarsi, con mille
smancerie, com'è usanza delle femmine tra loro; e, prima ancora di sedere al
gran digiuné imbandito dal maggiore, che fu il primo atto sussecutivo allo
sbarco, divenute amicone, le s'eran già confidato, reciprocamente, quanto vi
era d'ostensibile nella vita e nelle abitudini loro. Del resto, se alla
Napolitana importava nasconderne qualcosetta, la Milanese, invece, avrebbe
potuto avere il cranio trasparente, in modo che ognuno ne leggesse i pensieri,
senza, per questo, temer nulla; e, per natura sua propria, non sarebbe stata
buona a custodire un secreto del cuore, ad occultare una preferenza, per
interesse o riguardi. Era di quelle nobili creature, che non sanno rassegnarsi
all'ipocrisia, alla menzogna quotidiana; e, per le quali, ogni trascorso
diviene scandalo: ma, ripeto, trascorsi non ce n'erano stati punti. Tanta
intrinsechezza sorse repentinamente, fra le due, che il povero Gabrio dové
consentire a mandar moglie e figliuola ospiti in casa Ruglia, ed andarsene egli
col fratello, invece di occupare le stanze, preparate all'albergo per la
famiglia: ma vel determinò, specialmente, il pensiero, che la bambina, (la
quale pure non poteva stare in piedi tutta la giornata, ned accompagnarli in
ogni gita) cessando di esser loro d'impaccio, rimarrebbe, però, ben custodita e
cautelata.
Ne' giorni seguenti, fu una lunga filza di gite e
di feste e di banchetti; e lo stesso Consigliere di cassazione scosse,
talvolta, la sonnolenza abituale e disertò la poltrona della Corte, per onorare
gli ospiti lombardi. Pompei, Caserta, Baja, Capri, i Camaldoli, Pesto furono
visitati. La Salmojraghi aveva argento vivo nelle gambe; ed un brio, uno
spirito, che infondevano allegria ne' piú ipocondrici. Ma, già, figuriamoci,
chi avesse voglia di rimanere ipocondrico in quella brigata lì, composta per la
maggior parte di giovanotti militari! Si faceva un chiasso! I soli restii,
quasi, a parteciparvi, e ne' quali le franche risate degli altri si attenuavano
in sorrisi fugaci, erano l'Almerinda e, per contraccolpo, Maurizio.
Non che l'Almerinda invidiasse all'amica tanta
serenità d'animo, tanta felicità: ma non poteva non rimpiangere di non fruirne
anch'essa. Quello spettacolo era, quasi, un'offesa per l'occulto suo stato,
inciprigniva la piaga secreta, rinvigoriva gli scrupoli divoratori. La
Radegonda non era travagliata da preoccupazioni pecuniarie; non languiva,
divisa da' figliuoli delle sue viscere; non tribolava per alcuna relazione, sul
genere di quella, stretta dall'Almerinda con Maurizio, e che non le bastava il
cuore di rompere, quantunque ne vergognasse e raccapricciasse. La Radegonda non
aveva da paventar nulla; e poteva affidarsi, confidentemente, all'avvenire: non
rimorsi, non angosce, non rossori, non insonnii, non paure di sorprese e
smascheramento, non sospetto di un doppio senso ingiurioso in ogni parola, a
lei rivolta. Essa, invece, povera Almerinda, nessuna pace, nessuna speranza!
costretta a disprezzarsi, a vilipendersi! Non avere, nemmanco, il coraggio di
sfogarsi con qualcuno! non poter chiedere consiglio a chicchessia! Una
confidenza di quella fatta lì, l'avrebbe resa schiava del confidente e
consigliere, l'avrebbe data in sua balìa. E, poi, come esporre certe cose? Ed,
anche, chi scegliere? Aborriva da' preti e dalla confessione; ed, intorno a
lei, chi c'era? quel dormiglione del marito; quegli scioperati de' fratelli;
una sorella senz'alcuna elevatezza d'animo; amiche delle solite; amici, i quali
avrebber pensato, solo, a soppiantare Maurizio... Ah! questi era il migliore di
tutti, a conti fatti; ma, pur troppo, anche un consigliere pregiudicato, avendo
un interesse proprio nella quistione.
La Radegonda, perspicace, s'accorse della cupa
melanconia dell'ospite amica; e s'avvide la ragione starne in una cura secreta
dell'animo: solo, non poteva sospettare, la sua stessa presenza essere nuovo
martello e continuo per l'infelice. Ed, essendolesi proprio affezionata, se ne
rammaricava. È spettacolo atroce il veder deperire una bella creatura,
stoicamente muta sul cordoglio, che la consuma. E cercò, discretamente,
d'indurla ad aprirsi: ma invano. Né, per osservare, che facesse, le riuscì di
scoprire il menomo indizio di quanto, poi, seppe essere il vero.
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