Canto, Ottava

 1       1,  6 |       Mentre ai dì scorsi col pensier reddìa;~ Lì appeso al trave
 2       1,  19|  letti, il seno oppressa~ Dal pensier della morte, e di se stessa:~ ~
 3       1,  53| somiglianza di natura i suoi~ Pensier pietosi verso noi nutria.~
 4       3,  2 |     rampolla dal profondo~ Di pensier tristi in cuori solitari;~
 5       3,  6 |     più che gelo,~ Un sublime pensier cadde dal cielo.~ ~
 6       3,  46|       le impeci,~ Pria che un pensier la macchi, muoia o spire—~
 7       4,  4 |       Ah! tutto pio~ Non é il pensier, che ti abita nel core.~
 8       4,  23|        i rai,~ Ben tentava il pensier porne da parte;~ Ma ritto
 9       4,  45|      odo quel canto.~ Da ogni pensier di terra derelitta~ L'anima
10       4,  72|     Egli era, o madre, un tal pensier pietoso,~ Che di vigor mi
11       4,  72|       mano,~ E, madre, in tal pensier finor riposo~ Cerca l'animo
12       5,  3 |    timida e raccolta.~ Ah! il pensier che diman prender dovrai~
13       5,  8 |     mio,~ Tutta la vita a tal pensier mi sento,~ Il giorno di
14       5,  21|    ora, o figlia,~ A più savi pensier l'età consiglia.~ ~
15       6,  72|         Ora vadano al nulla i pensier miei,~ Nè curo il loco,
16       6,  73|       Vissi tra fiere; i miei pensier pur fersi~ Selvaggi, non