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Vincenzo Padula
Il Monastero di Sambucina

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


2-chiam | chiar-fatto | favel-leone | leoni-piovv | piuma-seder | sedev-uscir | uscit-zelo

     Canto, Ottava
2003 2, 26| Farfalla, a cui la risplendente piuma~ Del natio paradiso aura 2004 2, 29| bensì dell'ôra~ Dammi le placide ali, e 'l molle fiato;~ 2005 6, 86| Or sogna elevarsi — con placidi giri~ Pel cielo, e sul cerchio — 2006 6, 15| Ella, finchè plorato avea Teresa,~ Era, lieve 2007 1, 15| dia baci e ti richiami~ Un di vita su quel morto aspetto,~ 2008 | po' 2009 1, 3 | Tolser l'ali ad amor, e a vol poggiaro~ Come colombe, che nel chiuso 2010 3, 7 | subitamente genuflesso~ Poggiò sui marmi dell'altare il 2011 1, 20| infitto al muro~ Su legno polveroso un Dio morente~ E a piè 2012 2, 24| anch'esso in due~ Acerbe pome, come son le tue?—~ ~ 2013 3, 13| Che non rovini dal suo pondo offesa~ Quella gotica, immane 2014 4, 17| bei~ Lieti motti di lui ponessi mente.~ Pure, benché bassassi 2015 4, 55| la mia bocca~ Il tuo foco ponevi, e la tua voce;~ Ella diventa 2016 6, 81| preme,~ Chi un crocefiso ponle alla cintura,~ Chi del feretro 2017 5, 9 | Dentro le mani, o Padre, a pôr ti vegno.~ Io sono una superba, 2018 6, 30| empia la notte oscura;~ Porgea Teresa con tremor l'orecchia~ 2019 3, 19| voce oh quante verginelle~ Porgendo ascolto corser pronte e 2020 5, 13| suo dolor tu sol potrai~ Porger conforto, perché un Angel 2021 4, 23| Ben tentava il pensier porne da parte;~ Ma ritto tra 2022 6, 79| Indi spiccossi; al raggio porporino~ Del mattin corse incontro, 2023 5, 26| vecchie suore~ Intendevano a porre in ordinanza~ Della mistica 2024 1, 17| alle tacite dimore,~ La cui porta ha nel sommo una pudica~ 2025 4, 12| strale~ Di amor, che qui portai nel fianco afflitto~ Vi 2026 6, 43| luoghi consacrati a Dio,~ Osa portar le vanità del mondo?~ Che 2027 6, 3 | Quando la Madre, poi che ebbe portato~ Sopra le braccia tremule 2028 4, 19| tua tenero infante~ Qui ti portava, che eri assai violento,~ 2029 2, 11| ingrata.~ « Ovunque andrai ti porteranno i venti~ « I sospiri di 2030 4, 20| riso e parlar timido io porto;~ Ma accosto a lui, senza 2031 5, 23| esempio tuo gagliardo invito~ Pôrto gli avesse a trarsene dal 2032 4, 33| genuflessa in grembo gli posai~ In atto di chi adora, e 2033 4, 64| alfine il balcone, e invan posando,~ Sopra il balcone, insonne, 2034 4, 33| chiamarmi, a lui la testa~ Posar dovetti in sen, come é l' 2035 1, 33| ora tornare~ Or a terra posarsi, or su una spina,~ E guatare 2036 2, 16| estivi~ Ardor temprava del posato volto?~ Allora i tuoi concenti 2037 4, 23| altari, in ogni parte,~ Posavo il labbro tuttavia; ma il 2038 3, 28| governo.~ Il fior che io posi e che per me si aprio,~ 2039 1, 34| il suo desio deluso~ Di possederli adulti, in gabbia appesa~ 2040 1, 1 | Che l'estrema reliquia possedete~ Del Monastero della Sambucina,~ 2041 4, 27| ripone tra germani e suore!~ Possibil non credevi un altro amore~ ~ 2042 | Possono 2043 3, 1 | meste,~ Le cure di quaggiù poste in oblio,~ Creduto avria, 2044 4, 82| si succinse il manto;~ E posto fine al lor ragionamento~ 2045 4, 79| Ahi! l'uom troppo è potente e 'l gran nemico~ Di lui 2046 4, 36| a cui fa tocco accordasi potere~ Senza che se la rechi altri 2047 | potesse 2048 | potessi 2049 5, 29| riceva in quel momento?~ Che potró far perché io gli sembri 2050 | potuto 2051 1, 38| mazzolino è freno,~ Ad un'anima povera è simìle,~ Che strisciando 2052 1, 48| ho cuore di mirar la poverina.~ Or che l'è chiuso il nido, 2053 4, 67| recido, e torno~ Al mio povero letto, e mi addormento.~ 2054 1, 51| mobili onde, e i fior del prato;~ Ma chi comprende come 2055 3, 29| Il cilizio, il digiun, la prece, e 'l pianto.~ ~ 2056 6, 82| bassi l'altre suore meste~ Precedono in lungo ordine serrato,~ 2057 3, 10| Facea precetto alle romite suore~ D'invocar 2058 1, 46| Onde pregai: Deh! manda un'alma, o Dio,~ 2059 4, 76| giovinetto, onde dicevi:~ «Pregane Dio, Teresa » ah! nol sapevi,~ ~ 2060 6, 6 | Oh! pregate pel folle» allor vi dissi,~ 2061 6, 37| E ne pregavo Iddio tutte le sere,~ Quando 2062 1, 46| Ed ecco Dioascolto al prego mio,~ E quella bamboletta 2063 6, 24| tutte le compagne suore,~ Le pregò di star chete, e poi lo 2064 6, 32| padre la traea,~ Recando del prelato un foglio chiuso,~ Che di 2065 6, 81| serto di rose il crin le preme,~ Chi un crocefiso ponle 2066 6, 11| Fra male e ben, tra pene e premio stesse;~ Onde accusando 2067 3, 43| ossa,~ Ned allora di me ti prenda oblio;~ Ma a quando a quando 2068 6, 66| porge, e mentre io me la prendo:~ «Ecco, dice, mia figlia, 2069 5, 32| e chi 'l soggòlo a lei prepara.~ ~ 2070 6, 45| Della sagrestia~ Al governo preposta, ella per sorte~ Era ragion 2071 5, 15| Il decoro e l'onesto aver prescritti,~ Tra quelle suore di trovarsi 2072 2, 37| ti basta, che ancor ti presenti~ Di notte a conturbar la 2073 4, 67| gli occhi, agli occhi le presento~ Un crocefisso, a cui le 2074 1, 35| tolta ogni paura,~ Questa, preso l'istante, al nido amato~ 2075 6, 82| quel ferétro si sobbarcan preste~ Quattro fanciulle, ed anche 2076 4, 79| ognor le dico)~ «Angelo é il Prete, che uman corpo serra»~ 2077 6, 56| La terra riapparì come prim'era,~ Sebbene al ciel di 2078 4, 14| Al mandorlo, che chiama Primavera~ Con gli splendidi sui fiori 2079 4, 5 | Albero poi, che dal tronco primiero~ Presso ad un altro perde 2080 4, 24| Come chi accieca in sul principio sente~ La luce a poco a 2081 3, 31| vista ancora altera~ Per le prische vittorie una stadera.~ ~ 2082 1, 53| pietosi verso noi nutria.~ Qui prive, o Figlia, di compagni poi~ 2083 6, 67| andrà a Dio:~ Onde a che pró saprebbe il nome mio?»~ ~ 2084 6, 21| Dove alquanto riposi ella procaccia,~ Ma invan, gittando qui 2085 6, 14| A queste voci, come la procella,~ Poichè disparve, il ciel 2086 6, 25| Come se da improvvise atre procelle~ D'un bellissimo la luce 2087 6, 30| sopra le mura,~ Mentre in procinto dell'estremo viaggio~ Dormia 2088 6, 81| di vestirla, e di adornar procura.~ Chi con serto di rose 2089 1, 42| ond'esce un nuovo stelo;~ E produrre perchè non posso anch'io~ 2090 1, 44| questo: insieme~ Possono mai prodursi il seme, e quello?~ Dell' 2091 3, 42| seguìa con flebil voce,~ E profetica aveva la figura),~ Così 2092 1, 5 | infallibil arte,~ Un istinto profetico e divino~ Guida a clima 2093 2, 26| Del natio paradiso aura profuma!~ ~ 2094 6, 56| Salisse dei suoi fior misto al profumo.~ ~ 2095 6, 64| Lascerai perire~ Tu la mia prole? Già qual duol d'inferno~ 2096 4, 50| Mentre io farmi di amor mille promesse,~ E mille giuri ad esclamar 2097 6, 33| quando a Dio per sempre si promise,~ Piombó priva di sensi, 2098 4, 15| fea~ Fama d'ingegno, e un pronto in lui diffuso~ Verginale 2099 5, 13| A proposito, o Padre; or ora udrai~ 2100 | proprie 2101 6, 9 | volgendo~ Attorno attorno poi, proruppe in pianto~ E bocconi sul 2102 5, 28| pallor ben le confessa.~ Prostrasi; tra le mani ambi i ginocchi~ 2103 1, 53| noi~ Sotto il mantello proteggea Maria;~ Ché somiglianza 2104 3, 2 | E provato la gioia, onde l'immondo~ 2105 6, 53| sciogliere quei nodi invan mi provo,~ Alfin li taglio, ed ella 2106 6, 26| dolore,~ Ed è colei, la cui prudenza regge~ Quel dedicato a Dio 2107 3, 11| pellegrina~ Ne circonda di pruni il tenue stelo,~ E le fa 2108 3, 26| croce nuda si martira~ Tra pruno irsuto, e disdegnosa ortica;~ 2109 5, 21| ingordo?~ E perchè ancora d'un puerile vezzo~ D'un passaggiero 2110 6, 8 | vigore~ Via via crescente del pulsar del core.~ ~ 2111 3, 32| Il Demonio sta sotto e 'l punto aspette;~ D'ingannar le 2112 5, 4 | intelletto!~ O non corrotta purità natia!~ Un angelo é per 2113 | qua 2114 5, 5 | che non viene? Non sai tu qualmente~ Io l'ami? ed ei me pure 2115 | Quand' 2116 | quant' 2117 | quanta 2118 6, 32| Sola e senz'altra compagnia quassuso~ Un giorno l'empio padre 2119 | que' 2120 2, 9 | Pur teco ognor la madre si querela,~ Ch’ami il sole che avvampa: 2121 6, 10| Signor che non la udisse,~ Querelandosi sol della sua vita,~ E del 2122 2, 18| Querula la sua voce era altrettanto~ 2123 1, 1 | rumor della caccia altri le quete~ Ombre vostre profani, e 2124 3, 4 | Convento un venia tra i queti~ Silenzi della chiesa, e 2125 1, 57| Tacea quí la Badessa, e già la sera~ 2126 2, 35| origliero;~ Ma ingannevol quiete le compose~ Per poco i rai; 2127 3, 19| Di questo monaster nella quïete!~ Ve' come ne serbò l'immagin 2128 4, 13| E il dolce mormorar di quieto rio~ Io lo sentia qui in 2129 2, 26| Fanciullezza!~ Che rechi, e in te racchiudi intatta e sana~ Di gioie 2130 1, 17| Una schiera di vergini raccoglie.~ ~ 2131 1, 37| Versale in grembo i giá raccolti odori,~ Chiede amorosa:— 2132 1, 50| come il salter dicea.~ Che raccontano mai? La lor favella~ Apprenderò, 2133 4, 11| verginelle, io rea~ I miei deliri raccontar potea?~ ~ 2134 4, 56| Non piansi no; raddoppio nel lavoro...~ Stolta! credea 2135 6, 20| Qual arboscello, per le cui radici~ Abbia il rivo veleno acre 2136 6, 7 | figlie? chi nell'umiltade~ Raffigurò di quel vecchio, canuto~ 2137 6, 3 | Teresa alle sue celle,~ Raggiante in viso ritornò tra quelle:~ ~ 2138 6, 45| preposta, ella per sorte~ Era ragion che avesse in sua balia~ 2139 5, 24| con gli stessi accenti ti ragiona,~ Che un con Maddalena 2140 4, 82| manto;~ E posto fine al lor ragionamento~ Tornarono ambedue dentro 2141 2, 46| appoggiando agli origlieri~ Ragionava così coi suoi pensieri:~ ~ 2142 1, 45| questo appunto meco ognor ragiono.~ — Ecco: come una bambola 2143 1, 20| vi ordisce gli stami il ragno impuro~ Entro le cave delle 2144 6, 74| il ciel contento,~ L'odio rallegra al par l'abisso cieco,~ 2145 6, 5 | Eh! vi rammenta di quel giovanetto,~ Che, 2146 4, 60| riaccendere in me l'estinte faci,~ Rammentando di lui gli accenti e i baci,~ ~ 2147 2, 11| odi i versi, e fa che li rammenti,~ Ma voglio sottovoce accompagnata:~ « 2148 4, 19| affermava. Ed ella: «Io mi rammento,~ Quando la madre tua tenero 2149 3, 17| All'entrar delle donne, rampicando~ Per la muscosa cupola s' 2150 3, 2 | fa ignari,~ La gioia, che rampolla dal profondo~ Di pensier 2151 6, 49| rimorsi,~ Ma odii e cupi rancor leggeansi in viso.~ Cercommi 2152 6, 88| Or sogna rapire — dell'alba il mantello,~ 2153 5, 5 | virtudi, e sempre io lo rappello;~ E a che non viene? Non 2154 3, 11| da rea~ Sorte una pianta rara e pellegrina~ Ne circonda 2155 4, 63| Urta le nubi, e in stille rare e lente,~ Sull'arido terren 2156 4, 49| muovevamo appena~ Le labbra, e rari e rotti eran gli accenti,~ 2157 3, 25| fontana,~ Che le ferite sue rasciuga e sana.~ ~ 2158 2, 46| Qui tacque il canto, e rauca ancor si udia~ Gemer l'eco 2159 4, 22| Celavo, tra la folla ecco il ravviso.~ Oh! quale della sua pupilla 2160 1, 36| raggio che il nutre, e lo ravviva—~ ~ 2161 5, 7 | risponde, o figlia,~ Chè non ravvivi in te tutta la fede~ A creder 2162 5, 26| simulacro di quel lino,~ Che ravvolse il di lui corpo divino.~ ~ 2163 3, 40| drappello verginale~ Dell'iride ravvolto nel zaffiro,~ Che, mentre 2164 3, 22| In color mille aprendosi, ravvolve,~ Che non si vider mai cose 2165 4, 48| agogno~ Che fosse stato non realtà, ma sogno.~ ~ 2166 1, 9 | dalla sua chiostra~ Cade, e reca con sé tutto il suo odore;~ 2167 2, 20| promessa a mente~ Dicendole:— Recasti fanciullina~ Quì, nell'etade 2168 6, 45| Gli occhi avea gonfi pel recente pianto.~ ~ 2169 4, 67| Così dicendo, la recido, e torno~ Al mio povero 2170 4, 67| crocefisso, a cui le vilipese~ Recise chiome avea la sera appese.~ ~ 2171 4, 12| quel fatale,~ Che io recisi le mie dando alle feste~ 2172 3, 21| che il velo~ Delle chiome reciso al suol ne gìo,~ S'apre 2173 6, 74| odiar potrò dal luogo ove mi reco?~ Griderò contro il cielo 2174 1, 6 | ai scorsi col pensier reddìa;~ appeso al trave d'una 2175 2, 27| solo~ La fanciulla Teresa redimita~ La fronte d'innocenza e 2176 5, 2 | bello era mirarle, ire e redire~ Chiuse dei loro veli entro 2177 3, 44| intrecciavasi al cipresso,~ Reggea sopra la testa inarborata:~ 2178 3, 29| Si studia di tirarne ai regni bui,~ Mostro, cui di domare 2179 1, 36| Nella cieca prigion dei vizi rei,~ Che di ogni spirital cibo 2180 3, 13| n'è sospesa,~ Che mista a religion mette paura~ Che non rovini 2181 1, 1 | cosentina,~ Che l'estrema reliquia possedete~ Del Monastero 2182 6, 36| Tanto più tristi e da virtù remote;~ Dal fulmin tocche alcune 2183 2, 6 | che l'emisfero~ Per lei rendavago, e che l'aspetto~ 2184 1, 11| perenne~ Gara le suore gliel rendean più lustro,~ Nutrendolo 2185 6, 81| desiando l'osservanze estreme~ Rendere a chi fu lor delizia e cura,~ 2186 3, 35| pensi; i propri affanni~ Lo rendono crudel, l'altra risponde —~ 2187 2, 30| Somigliante perchè non l'hai renduto!~ Gli occhi mi doni, 2188 5, 25| rinvenne,~ E invan chiamolla replicatamente,~ Ché colei del Convento 2189 6, 72| forse, se all'inferno cado,~ Requie nel fondo? Dove vado, vado.~ ~ 2190 4, 56| così farne vendetta,~ E respinsi ogni cibo, ogni ristoro;~ 2191 4, 77| Così l'immagin sua sempre respinta~ Torna, e la veggo in ogni 2192 6, 21| interno fuoco,~ Le accelera il respir, le rende il volto~ Turgido, 2193 2, 14| memoria d'un antico affetto:~ Respira, e par che voglia l'infinita~ 2194 5, 16| Crede di respirare aria più pura,~ Un odore 2195 6, 36| vanno~ Rotte in ischegge, restan l'altre immote;~ Piglian 2196 4, 51| voti,~ A lungo andare non restar più ignoti.~ ~ 2197 4, 24| poco abbandonarlo~ E sé restare alfin solo e smarrito~ In 2198 4, 24| Di più il restarmi a chiesa impaziente~ N'esco 2199 2, 30| affetto,~ Che fa vibrarlo, può restarsi muto?~ A ferro, a sasso 2200 1, 16| Ad appagarti non sarei restia;~ Ma a che non apri la tua 2201 3, 12| chiesa perchè a lei scolpite~ Restino meglio nella docil mente~ 2202 4, 74| tempo ti svegliasti,~ Dalla rete sciogliendoti di amore;~ 2203 1, 25| bel costume di carpirne il rezzo,~ Vi ronzan l'api, vi sussurran 2204 4, 36| fortuna per me insieme e rìa,~ Venne su lui la sorte, 2205 4, 60| cercava ad ogni istante,~ E riaccendere in me l'estinte faci,~ Rammentando 2206 6, 56| eppur fiorita~ La terra riapparì come prim'era,~ Sebbene 2207 2, 38| lontano il reduce riposo.~ Riapre i grevi occhi, e già la 2208 6, 8 | occhi serrati non ancora riapria:~ Stalle d'appresso Eugenia, 2209 3, 39| Tuttora impressa dal furor ribello~ Del dissipato Ebreo, ver 2210 4, 28| Che per gli omeri a lui si ribocava;~ Serico velo di color violetto~ 2211 6, 50| moto di man, subito, crude~ Ricacciala entro, e insiem con lei 2212 2, 3 | ombra fuga,~ Or tra le nubi ricade, e la faccia~ Qual per subito 2213 4, 26| condussi al fine:~ A fare di ricamo opra perfetta~ Stavan le 2214 6, 31| era nata~ Da casa non men ricca, che onorata.~ ~ 2215 2, 26| Di gioie inconsapevoli ricchezza;~ Immagine di ciel, che 2216 4, 2 | ricci oppresse;~ Vede qual riccio mai fendesi e cede,~ Rotto 2217 3, 22| ali svolve,~ E la testina ricciutella appare;~ un secondo, 2218 2, 13| Teresa inchina, e bee le ricercate~ Del dolce augello con le 2219 4, 78| gelo, onde il suo seno era ricetto;~ Poi ritrasse le mani, 2220 4, 63| che sul corpo ardente~ Di ricever la pioggia a me diletta,~ 2221 1, 31| spicinando poco pan sull'onde~ Ne richiama la muta famigliuola,~ Che 2222 2, 20| orecchio l'avvicina~ Per richiamarle la promessa a mente~ Dicendole:— 2223 1, 15| a te sola dia baci e ti richiami~ Un pò di vita su quel morto 2224 2, 29| Ah! se richiesto tu mi avessi allora~ Che 2225 2, 38| la misera, e si prova,~ A richiudere il ciglio lacrimoso;~ Ma 2226 4, 42| Mi sentiva ricolma l'esistenza,~ Il core in 2227 4, 21| dolce l'odio, e scossa,~ Ricompariami ognor di lui l'idea,~ E 2228 6, 41| suo contegno obblia,~ Ma ricompone a gravità le ciglia,~ Segni 2229 4, 75| lento estolle~ La chioma ricomposta ed imperlata;~ Ma più vaga 2230 6, 23| Piangere chi con Dio si ricongiunge.~ Quando sarò del ciel abitatrice,~ 2231 6, 63| fame e duol tutto sparuto,~ Riconobbi Gabriella, che gridato~ 2232 6, 7 | Voi lo vedeste; ma riconosciuto~ Chi l'ha, o mie figlie? 2233 5, 13| conforto, perché un Angel sei.~ Ricorda una canzone, e oh quanti 2234 5, 20| dice: i casi tuoi mi fanno~ Ricordare lo stolto pellegrino,~ Che 2235 4, 71| Ei mi ricorderà, dirà sovente:~ — Era pur 2236 5, 21| un passaggiero amor serbi ricordo?~ Ha sue cure ogni ; resti 2237 3, 33| di udirmi avvien che non ricuse,~ Dirò....ma temo — E che? 2238 3, 29| benedetto~ Volle soffrir, ricuseremo nui?~ Ah! non sempre un 2239 4, 39| ancora io non vi oblio!)~ Ridean non comprendendo il caso 2240 4, 28| Entrò ridendo: aveva il crin negletto~ 2241 6, 84| amabili sogni — una schiera ridente;~ ~ 2242 5, 6 | divina:~ Perchè mi slancia sì ridenti rai?~ Perchè assieme con 2243 3, 1 | beltá nuova il mondo si ridesta,~ Il canto mescolarsi avesse 2244 5, 5 | l'altra: — La badessa men ridice~ l'alte virtudi, e sempre 2245 6, 17| pieta,~ , Teresa, che io rido, e sono lieta —~ ~ 2246 4, 38| a me, rapita~ Per poco, ridonò miglior la vita.~ ~ 2247 3, 10| lo faccia vincitore,~ E riduca la pecora smarrita;~ E peró 2248 1, 14| dimande:~ Con tale alfin ridussesi, che amore~ Più che l'altre 2249 4, 46| senza averlo visto io già rientrava,~ Quando una voce udii, 2250 4, 63| acqua ne getta.~ Pure non rientro, che sul corpo ardente~ 2251 6, 46| suppellettile sconvolta,~ A rifascio gittata, e mi arrestai~ 2252 4, 32| Battesse in me! pensai che ogni rifiuto~ Svelar poteva il mio segreto 2253 6, 47| prende,~ E i miei passi rifó, perchè io volea~ In quel 2254 5, 33| Stan le giovani ai lati in riga spessa,~ E tra loro di Eugenia 2255 3, 16| color, ma tutti tetri,~ Che rigando quell'aria chiusa e scura,~ 2256 4, 71| stretta —~ E sì dicendo, righeragli intanto~ Il freddo volto 2257 3, 7 | perplesso~ Occhio per poco a riguardar rivolto~ Oltre le grate 2258 4, 43| luce allor mi assido;~ E riguardo la Luna, e a lei sorrido.~ ~ 2259 2, 22| E ne cava un anello rilucente~ Che arcano nome in cifre 2260 6, 27| monache commiato,~ Con Teresa riman, che all'altra sponda~ Sedea 2261 6, 2 | avesse un fulmine colpito.~ Rimase immoto, e frettolosamente~ 2262 6, 28| essa~ Per trovarsi con lei rimasta sola,~ Ne gode in suo secreto 2263 6, 42| spiacque?»~ Ed ecco in questa rimbombar s'intende~ Di latrati la 2264 4, 64| miei belli e primi anni rimembrando,~ Una brama di morte io 2265 5, 24| Qualunque tuo peccato~ Ti si rimette, perché hai troppo amato» —~ ~ 2266 2, 8 | E lungamente di costei rimira~ Una lucida treccia, che 2267 6, 78| guanciale la riversa testa~ Rimirando di lei fatta più bella,~ 2268 6, 49| Il padre, a cui non utili rimorsi,~ Ma odii e cupi rancor 2269 2, 48| tra gli alberi fermata~ Rimpetto al sol, che spunta e la 2270 4, 41| e stanca~ Su vigil letto rimutava il fianco.~ ~ 2271 6, 19| pon sul letto, e 'l letto rincalzando,~ Di soffici origlieri un' 2272 6, 48| Ma già rinchiusa l'infelice s'era~ Nella 2273 1, 23| aspetto~ Parve per poco che ringiovanisse;~ Di lei sul capo con materno 2274 1, 41| perchè fiorita~ Di noi non si rinnova anche la vita?~ ~ 2275 6, 58| volte avea~ In ciel la luna rinnovato il corno;~ E poiché null' 2276 1, 42| Rinnoverassi, ma non già quì in terra,~ 2277 2, 18| allor spargea~ Or estinto rinnovi in altro aspetto,~ Nell' 2278 6, 31| Di ciò che di più bello a rinvenire~ O immaginare insieme mai 2279 4, 37| Ed io in un altro mondo rinvenirmi.~ ~ 2280 1, 5 | Finchè dura la notte, e poi riparte,~ Ripiglia il volo con più 2281 4, 44| giù chinando il mento,~ Ripenso ai casi, ed a me stessa 2282 5, 18| dell'ignoto sacerdote,~ Ripete, come fece alla badessa,~ 2283 4, 49| La bocca vuota e l'anima ripiena;~ Ma parlavano invece i 2284 2, 1 | Tacite tutte, e di umiltà ripiene~ Giá si erano di Dio le 2285 6, 40| Sospirando ripiglio: — E a che, Gabriella,~ 2286 4, 31| Poi ripiglió dopo un sorrider schietto;~ « 2287 6, 31| Gabriella, ripigliò la vecchia a dire,~ Avea 2288 4, 27| che tiene quello~ Che Dio ripone tra germani e suore!~ Possibil 2289 3, 38| Maria sul seno~ Il viso riposar dolce e sereno.~ ~ 2290 6, 21| trovare un loco~ Dove alquanto riposi ella procaccia,~ Ma invan, 2291 4, 11| conversar col mio dolore~ Fosse riposta ogni delizia mia;~ Ma quì 2292 6, 42| Eco, o cara madre, a dir riprende,~ L'Eco, che la canzon, 2293 6, 1 | dal vicin periglio;~ Ma riprendono il canto e lor maniere,~ 2294 6, 56| che a spander luce e vita~ Ripreso avrebbe il Sol la sua carriera?~ 2295 6, 53| Io attonita risalgo, e lei ritrovo~ Che tutta 2296 6, 33| priva di sensi, e il padre rise.~ ~ 2297 6, 20| felici,~ Benchè da piede sia risecco e cotto;~ Ma tosto che le 2298 4, 3 | vorria, ma l'altra nega~ E a risedersi accanto a sé la prega.~ ~ 2299 6, 1 | Dio sacrato~ Parlava or risentito, or riserbato.~ ~ 2300 4, 20| uscir cerco piú corto;~ Ne riser tutti, ed ahi! confuso il 2301 6, 1 | Parlava or risentito, or riserbato.~ ~ 2302 4, 3 | Giù li rovescia in pioggia risonante.~ Quì vista la Badessa, 2303 4, 3 | Ella si toglie~ Da seder rispettosa in un istante;~ Inchinarsi 2304 2, 26| bellezza;~ Farfalla, a cui la risplendente piuma~ Del natio paradiso 2305 4, 35| Stende ognuna la destra — Io, rispondendo:~ Quella finge donarlo e 2306 6, 50| dall'interno al suon feroce~ Risponder s'ode un gemito affogato,~ 2307 6, 48| che quell'anima fera~ Ci rispondesse almen cortesemente;~ Onde 2308 6, 16| aspetto!~ Nulla a Teresa tu rispondi? O cielo!~ Dove ti duole? 2309 6, 39| scherno un lieve riso,~ Risposemi: — Non so dove tu tocchi~ 2310 1, 14| negli omeri, o con blande~ Risposte incerte, e di nessun valore~ 2311 5, 13| tanto,~ E pur non posso ristagnarle il pianto —~ ~ 2312 4, 56| respinsi ogni cibo, ogni ristoro;~ Né misi il piede oltre 2313 1, 36| sei pur che al peccator ristretto~ Nella cieca prigion dei 2314 2, 39| preghi mattutini le sorelle~ Risvegliando, e chiamando ai sacri cori~ 2315 5, 27| Angiol mio, perchè lo pié ritieni? —~ E soggiunsero l'altre: — 2316 3, 45| dovrai sposa di Cristo:~ Ora ritorna alla tua cella. E quando~ 2317 1, 49| altro appresso~ Partire e ritornar sul ramo istesso.~ ~ 2318 2, 40| signor, del nuovo giorno~ Col ritorno — un inno orsù.~ ~ 2319 6, 3 | celle,~ Raggiante in viso ritornò tra quelle:~ ~ 2320 5, 17| vesta,~ E alla sua stanza si ritrae pian piano.~ Scontra Teresa, 2321 4, 45| Volea ritrarmi, ma colá confitta~ Da forza 2322 2, 1 | alle parche e fredde cene,~ Ritratte e chiuse nelle proprie celle.~ 2323 5, 23| dal golfo immondo~ Siasi ritratto a più sicuro lito~ Indifferente 2324 4, 53| chè a dar la dote ella é ritrosa,~ Di un suo unico figlio 2325 6, 89| Felice, chè vere — ritrova al destrarse~ Le immagini 2326 1, 6 | fuggìa~ Quando non più vi ritrovó colei~ Che accordava il 2327 3, 20| in picciol letto.~ Le sta ritta alle spalle la Badessa,~ 2328 6, 89| Cercando, si trova — con Cristo riunita!~ ~ 2329 1, 12| Qual fosse stata, e come riuscita,~ E sempre invano ad indagar 2330 6, 9 | Quella alfine rinvenne, e rivedendo~ La luce, e la fanciulla 2331 4, 8 | favella, in altro suono~ Tutte rivelerà le mie follie~ Al tempo 2332 4, 34| e con frequenti scocchi~ Riversar nelle mie fuoco e veleno,~ 2333 3, 1 | infinito,~ Che fanno uccelli, e rivi, aure e foreste,~ Quando 2334 4, 67| nudo, e mentre intorno~ Rivolge gli occhi, agli occhi le 2335 4, 52| Mutamente su me loquaci ciglia~ Rivolgon tutti, han tutti ombrosa 2336 1, 45| volea che si fosse a me rivolta:~ ~ 2337 3, 7 | Occhio per poco a riguardar rivolto~ Oltre le grate quella man, 2338 4, 36| piacere.~ Ahimè! le dita rizzan tutte, e conto~ Quando fu 2339 5, 25| di Teresa in mente,~ Che rizzandosi a pena se ne venne~ Alla 2340 3, 10| Facea precetto alle romite suore~ D'invocar sempre 2341 5, 35| Svegliasi l'eco del loco romito~ E 'l Ministro di Dio lo 2342 4, 38| lasciando~ Succedente fragor, rompe il baleno,~ Viene il respiro 2343 6, 76| gli spiragli intanto ivi rompea~ Il primo raggio del mattin 2344 2, 33| che ti ange il desio~ Di rompere il mister, che ti circonda?~ 2345 1, 25| di carpirne il rezzo,~ Vi ronzan l'api, vi sussurran l'ôre,~ 2346 6, 76| primo raggio del mattin rosato,~ E s'estinguea, guizzando, 2347 2, 17| Ah! dimmi: ti lamenti, o rosignolo,~ Forse per me? Ti duoli 2348 2, 15| Forse il nido perdesti, o rosignuolo,~ Che ora svolazzi da quel 2349 4, 21| a stanza, a mio dispetto rossa~ Nello specchio la faccia 2350 1, 22| Avea di pianto le palpèbre rosse,~ E la maestà di vergine 2351 6, 21| rende il volto~ Turgido, rosso ed il parlar più fioco;~ 2352 4, 15| in lui diffuso~ Verginale rossor, con cui parea~ Di sua novella 2353 4, 54| della rosa avrai solo il rossore.~ Tu sposa? Or si, vedrem, 2354 3, 15| doppio capo, che apre il rostro e guata.~ ~ 2355 2, 22| scorre largamente,~ Chè sue rotonde grazie ha già smarrito:~ 2356 4, 2 | riccio mai fendesi e cede,~ Rotto dal frutto che di uscir 2357 4, 21| mal mio grado mi trovai roventi~ Sul labro inconscio quegli 2358 4, 3 | frementi foglie,~ Giù li rovescia in pioggia risonante.~ Quì 2359 6, 72| Madre, io la rovesciai, lottai con lei,~ Com'ora 2360 1, 2 | A meditar sui rovi, e sull'ortica,~ Sull'edera 2361 3, 13| religion mette paura~ Che non rovini dal suo pondo offesa~ Quella 2362 6, 54| va via~ Per la finestra rovinosamente.~ Corre, vola per l'orto, 2363 5, 32| riso;~ L'una all'altra la ruba, e tutte a gara~ Chi il 2364 1, 28| Par di avere a colei tutto rubato~ Dal volto il minio, e dalla 2365 6, 55| eternitá sentio.~ Ruggì qual rugge l'anima dannata,~ Che di 2366 6, 55| duol l'eternitá sentio.~ Ruggì qual rugge l'anima dannata,~ 2367 2, 29| fil d'erba, una goccia di rugiada~ ~ 2368 6, 15| offesa~ Girar gli sguardi rugiadosi a lei,~ Se ne distacca, 2369 1, 40| Teresa ed io? che avremo~ Rugoso il volto, e il crin canuto, 2370 5, 3 | Come colomba, che non fa rumore.~ ~ 2371 4, 9 | Pietosa eco risponde al ruscelletto,~ Che geme tra alti massi 2372 1, 18| contemplare il viso~ Delle ruvide suore, e le di neve~ Mani 2373 3, 2 | mondo~ Qual granello di sabbia in seno ai mari~ Dell'infinito, 2374 5, 29| La prima volta che io mi sacramento.~ E vi par bene ch'io con 2375 3, 19| corser pronte e liete~ A sacrarsi di lui fedeli ancelle~ Di 2376 6, 1 | il vergine stuolo a Dio sacrato~ Parlava or risentito, or 2377 6, 47| Gittata a terra con le sacre bende~ Di nostra madre la 2378 2, 39| Risvegliando, e chiamando ai sacri cori~ E del passo, e del 2379 6, 45| ascolta, e fremi! Della sagrestia~ Al governo preposta, ella 2380 4, 69| simulate~ Preghi e minacce saldo il cor sostenne.~ Resa forte 2381 3, 42| oscura~ Tomba uscirete, salendo alle stelle,~ O mie amiche, 2382 1, 13| alpina,~ Come indi al ciel salì, come fu spinta~ Sulla mobil 2383 6, 54| Corre, vola per l'orto, e ne salia~ Già l'alte mura, e ne scendea 2384 1, 26| morte, atro cipresso~ Il salice, che versa gemebondo~ Le 2385 6, 31| prossima terra, in che, a salire~ Questa nostra montagna, 2386 6, 56| sangue umano il fumo,~ Salisse dei suoi fior misto al profumo.~ ~ 2387 3, 6 | poi piú attento a quella salmodia~ Fecesi, e tenne le pupille 2388 2, 32| augello,~ Ora sorride, or salta, ora l'è avviso~ Di sedermisi 2389 4, 55| ragioni, empia e feroce,~ Che saltandomi sopra, a ciocca a ciocca~ 2390 1, 49| sopra,~ Poi cinguettare e saltellar mansueti,~ Porsi a vicenda 2391 4, 43| Salto dal letto in vesta trasparente;~ 2392 3, 11| Qual buon cultore che a salvar da rea~ Sorte una pianta 2393 2, 16| venivi~ Del mio giardino dai sambuchi accolto,~ Mentre io sul 2394 1, 1 | possedete~ Del Monastero della Sambucina,~ Col rumor della caccia 2395 6, 70| debbo accanto~ All'ara, a Santa Chiara; il piè m'aggrava~ 2396 5, 19| parla alfine, e così grave e santo~ Suona l'accento suo, che 2397 3, 11| lui la sola Eugenia non sapea,~ Chè oltre ch'era a quel 2398 6, 47| e ad ogni patto~ Da lei sapere la cagion del fatto.~ ~ 2399 4, 76| Pregane Dio, Teresa » ah! nol sapevi,~ ~ 2400 6, 67| andrà a Dio:~ Onde a che pró saprebbe il nome mio?»~ ~ 2401 | sarei 2402 | sarete 2403 4, 32| trastullo il nostro ardore~ Saria forse amistade addivenuto,~ 2404 6, 5 | chiesa~ Un non so che di Satana all'aspetto~ Fosco mostrando, 2405 6, 69| fatto;~ Non con lui, con Satanna ora è il mio patto.~ ~ 2406 3, 14| nani inginocchiati,~ Ora satiri curvi e tutti irsuti,~ Sostengono 2407 5, 21| ed ora, o figlia,~ A più savi pensier l'età consiglia.~ ~ 2408 6, 51| E io stando fuori sbalordita e mesta~ Origliava, ed udiva 2409 6, 22| ed al suo pianto accorre~ Sbigottita la vergine famiglia:~ Chi 2410 2, 12| nella valle, dove il rivo sbocca,~ In quella siepe hai tu 2411 6, 72| Con l'alma mia, la qual scagliar vorrei~ Oltre i confin del 2412 4, 74| Felice! che entro il fuoco ti scagliasti,~ Né poter di bruciarti 2413 6, 59| badia s'alzava;~ Scendo le scale, ratta accorro fuori,~ E 2414 5, 11| s'iva a sedere~ Tratto lo scanno, e fattala cadere. —~ ~ 2415 3, 20| che a traverso delle dita~ Scappa in pioggia di ciocche, e 2416 4, 41| giá dormia,~ Che io sol scarsa di sonno ardente e stanca~ 2417 5, 32| parola~ Della fanciulla scaturì dal viso,~ Levasi in piè, 2418 4, 53| ricco censo~ Temendo che scemasse, andando io sposa,~ Tanto ( 2419 1, 40| volto, e il crin canuto, e scemo?—~ ~ 2420 2, 6 | Apra di nubi inaspettata scena.~ ~ 2421 1, 39| si innostra,~ Di Dio, che scende dentro l'alma tua,~ E vi 2422 6, 54| salia~ Già l'alte mura, e ne scendea repente,~ Quando il cupo 2423 5, 7 | Dio dalla superna sede~ Scenderà con l'angelica famiglia~ 2424 4, 73| Figlioletta mia, nel cor mi è scesa~ Grata la storia di ogni 2425 6, 37| Quando una notte vision mi scese~ Sul capo, orrenda. Mi parea 2426 5, 22| sopraggiunto all'ultime ore,~ Scheletro informe, e feda polve ei 2427 6, 39| gli occhi~ E fattomi di scherno un lieve riso,~ Risposemi: — 2428 4, 30| ignori come lietamente~ Scherzar sappia il fratello, ove 2429 6, 59| Che le chiuse finestre ci schiantava,~ Una voce di femmina, un 2430 6, 1 | Tacciono le minori alate schiere~ Isbigottite dal vicin periglio;~ 2431 2, 36| da un fremito compresa~ Schiusa la bocca ed umida di baci,~ 2432 6, 52| esce, ed a me dice:~ «Per sciagure domestiche insensata~ Dal 2433 2, 33| circonda?~ Sublime è come la scienza di Dio~ Questa, in cui vivi 2434 1, 25| sol, che sulle brune uve scintilla,~ Arde men bello della lor 2435 6, 60| nel più freddo inverno,~ Scintillante per mille astri, e pel pieno~ 2436 6, 14| fato avverso;~ Onde ratto sciogliendosi da quella~ Coperta, in cui 2437 4, 74| svegliasti,~ Dalla rete sciogliendoti di amore;~ Felice! che entro 2438 6, 53| ambi i piè le serra.~ Io a sciogliere quei nodi invan mi provo,~ 2439 4, 29| martire,~ E ignorando di amor sciolsero il riso,~ Finché a frenarlo 2440 4, 65| era sciolta~ E allor la sciolsi, e quando fortemente~ Tutta 2441 4, 65| ginocchio mi gìa quando era sciolta~ E allor la sciolsi, e quando 2442 1, 26| che versa gemebondo~ Le sciolte chiome, e par da duolo oppresso~ 2443 6, 53| terra~ Cercando un laccio a scior, che in modo nuovo~ Le man, 2444 5, 35| suore un canto alterno a sciorre.~ Svegliasi l'eco del loco 2445 5, 11| la veste a suor Matilde scisso,~ Furato un ago, ed occultato 2446 4, 65| l'ebbi raccolta:~ Chioma, sclamai, non dono no, non pegno~ 2447 2, 13| il tempo ad ogni nota,~ Scoccandole le dita in sulla gota.~ ~ 2448 4, 34| le vene e con frequenti scocchi~ Riversar nelle mie fuoco 2449 6, 60| bianchissimo di cui~ Fosse scoglio il convento, e cigni nui.~ ~ 2450 6, 63| Tosto a quel viso benché scolorato,~ Benchè per fame e duol 2451 4, 60| E al pari di quell'astro scolorita~ L'immagine di lui mi stava 2452 1, 6 | Vedi di nomi, cui talor scolpìa~ Sopra i pioppi la vergine 2453 3, 12| nella chiesa perchè a lei scolpite~ Restino meglio nella docil 2454 3, 15| mostruosa~ Di fere alate e di scolpiti augelli~ Su festoni diversi 2455 2, 22| arcano nome in cifre avea scolpito,~ E pria lo guata pensierosamente~ 2456 3, 7 | parea delle preci il Genio scolto.~ Tacque il canto, ed ei 2457 4, 50| benedicesse,~ E la luna cortese scomparia~ Dentro una nube come se 2458 1, 9 | sé tutto il suo odore;~ Scomparsa qual ruscel, che come mostra~ 2459 6, 55| Fatta tutta di fuoco, e poi scomparve.~ ~ 2460 5, 30| Sono piccina, ma chi vi sconsiglia~ Che io faccia i voti come 2461 5, 17| stanza si ritrae pian piano.~ Scontra Teresa, che vien muta e 2462 4, 17| Sollevandoli alfine, i suoi scontrai,~ Ambi arrossimmo, piú 2463 6, 46| Trovai la suppellettile sconvolta,~ A rifascio gittata, e 2464 6, 78| d'accanto~ Una farfalla, scoppian tutte in pianto.~ ~ 2465 4, 11| aprirti il core~ Quando tutto scoppiare io mel sentia,~ Sebbene 2466 1, 9 | al par di fiore,~ Che non scoppiato ancor dalla sua chiostra~ 2467 6, 10| Della sua vita ad ogni fil scopria.~ ~ 2468 4, 72| rio~ Di lui innocente fa scordare il mio —~ ~ 2469 5, 17| qual, dice, terrore~ Che io scordata mi sia di qualche errore! —~ ~ 2470 4, 15| lung'uso~ Ei fu da noi, né scorderó quel die,~ Prima sorgente 2471 2, 20| verun pendente?~ Ancor vi scorgo, o cara, un picciol foro~ 2472 3, 30| sogghigna;~ Ma dei suoi scorni tostochè si accorge~ I lerci 2473 2, 22| piccol dito;~ Ma quel dito vi scorre largamente,~ Chè sue rotonde 2474 4, 33| ivi spirai, che presta~ Scorrea con indicibil dilettanza;~ 2475 4, 76| risponde Teresa] un anno scorso~ Mi era in questo convento, 2476 4, 2 | Dalla gelosa sua materna scorza.~ ~ 2477 4, 21| dolce l'ira, dolce l'odio, e scossa,~ Ricompariami ognor di 2478 4, 7 | Sedendo io qui, mentre scotealo il vento~ Trasalire e chinar 2479 1, 34| Scoverti quegli uccelli avea Teresa~ 2480 6, 91| son vaghe! e la lor storia scrissi.~ ~FINE~ ~ ~ 2481 2, 9 | aura ti gela,~ E par ti scuota sì come fiammella~ Di pallida 2482 5, 16| l'anelo~ Seno di lei, cui scuote un timor pio,~ A un angel 2483 2, 1 | immagini belle~ L'ali il sonno scuotea sopra ogni suora;~ Tu sola, 2484 6, 87| Or sogna che un angelo, — scuotendo le sfere~ Glien faccia su 2485 5, 17| arcano,~ Levasi in piedi, scuotesi la vesta,~ E alla sua stanza 2486 3, 16| rigando quell'aria chiusa e scura,~ Fan diletto e stupor misto 2487 1, 20| quello, un teschio arido e scuro,~ Che un tempo ebbe speranze, 2488 4, 61| dell'inutil prova io mi sdegnava,~ Io, che giurato avea strapparmi 2489 4, 51| fiori,~ Quando ecco, i fior seccaro, e dall'Eliso,~ Dove io 2490 3, 2 | la gioia, onde l'immondo~ Secolo i figli suoi viver fa ignari,~ 2491 1, 8 | Ma prima deh! che alla seconda vita~ La tromba dell'Arcangelo 2492 2, 31| tranquilla! come lento,~ Secondando il respiro, il cor le batte,~ 2493 5, 20| la notte seguace, che secreta~ Cade a celargli la difficil 2494 5, 13| ora udrai~ Le colpe più secrete anche di lei.~ Odila; al 2495 6, 30| Dormia la bella vergine secura,~ Mentre tacea il convento, 2496 5, 7 | Domani un Dio dalla superna sede~ Scenderà con l'angelica 2497 4, 7 | o Teresa, mi vedesti,~ Sedendo io qui, mentre scotealo 2498 3, 31| Dipinte attorno lá di quel sedente,~ Che fuoco ha in viso, 2499 4, 3 | Badessa, Ella si toglie~ Da seder rispettosa in un istante;~ 2500 5, 11| mentre suor Sofia s'iva a sedere~ Tratto lo scanno, e fattala 2501 2, 32| salta, ora l'è avviso~ Di sedermisi in grembo, o del ruscello,~ 2502 5, 11| anche mi accuso,~ Perchè in sedervi su suor Crocifissa,~ Ne


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