2-chiam | chiar-fatto | favel-leone | leoni-piovv | piuma-seder | sedev-uscir | uscit-zelo
Canto, Ottava
2503 4, 16| questa parte e in quella~ Sedevamo piú donne, a vario oggetto~
2504 4, 12| che io speravo in queste~ Sedi, ancor non ritrovo, e 'l
2505 4, 22| caso il viso,~ Che io della sedia dietro alla spalliera~ Celavo,
2506 3, 25| uopo che nel duol l'alma si segga,~ E si sollevi a lui molle
2507 5, 11| Ed or sui seggi, ed or nel letto infissa~
2508 3, 3 | dell'aria, nè vi lasci un segno.~ ~
2509 4, 32| rifiuto~ Svelar poteva il mio segreto umore,~ E insospettir le
2510 5, 20| turbine vicino,~ Nè la notte seguace, che secreta~ Cade a celargli
2511 4, 63| Un'aura in questo seguita repente;~ Del mio pover
2512 6, 35| molto~ Di esser cercata, seguìta, o veduta,~ Solendo all'
2513 6, 79| stuolo~ Alla finestra, e ne seguiva il volo.~ ~
2514 6, 73| miei pensier pur fersi~ Selvaggi, non curanti dell'Eterno;~
2515 6, 40| E a che, Gabriella,~ Selvaggia e muta vivi tra di noi?~
2516 4, 75| e a Lei~ I patimenti sui sembran piú bei—~ ~
2517 3, 16| fere sopra i cornicioni~ Sembrano vivi e muoversi quai spetri,~
2518 5, 29| potró far perché io gli sembri bella?~ O Madre, io voglio
2519 6, 2 | Uscí dal tempio, e aver sembrò paüra,~ Che addosso glien
2520 4, 16| sorella,~ Che essendo arguta, semplice e pudica~ Una suora in me
2521 2, 6 | Ed alla semplicetta sembra vero~ Tutto, che
2522 1, 16| regge la badia?~ Ella ha senno maturo, ed ella sola~ Può
2523 6, 44| perchè non compresi il senso oblico?~ Qual già d'intorno
2524 6, 55| Tutta del duol l'eternitá sentio.~ Ruggì qual rugge l'anima
2525 5, 31| aspettarlo a te non nuoce)~ Sentirai sulle spalle, auspice il
2526 6, 13| eroica fè, valore,~ Generoso sentire, animo pio,~ Che vola oltre
2527 5, 8 | avrollo in petto.~ È ver che sentiró grande diletto?~ ~
2528 4, 57| Come dir che sentissi quando chiusa~ Tutta la
2529 6, 68| dissi, se così ti pesa~ Separarti da questa orfana figlia,~
2530 3, 3 | mettendogli d'avanti~ Dell'oscuro sepolcro, ed i misteri,~ Ed i terrori
2531 3, 42| Fitta sopra una grande sepoltura,~ La Badessa seguìa con
2532 4, 69| giuro mio solenne.~ Egli lo seppe e in tutte le serate~ Pietosamente
2533 4, 69| Egli lo seppe e in tutte le serate~ Pietosamente a lamentar
2534 5, 22| cui l'amore~ Incorrotto serbar pare follia?~ Sai tu se,
2535 4, 24| Sola che fui, di non poter serbarlo.~ Come chi accieca in sul
2536 1, 56| gli onesti affetti~ A Dio serbâro di lor alme belle.~ Ma vedi
2537 2, 28| dal mondo, e dall'amore~ Serbava in se l'immagine di Dio?~
2538 4, 79| guerra.~ Tu sola il core serberai pudico,~ Tu, che sola ti
2539 5, 21| vezzo~ D'un passaggiero amor serbi ricordo?~ Ha sue cure ogni
2540 3, 19| nella quïete!~ Ve' come ne serbò l'immagin belle~ Dotto pennello
2541 6, 37| ne pregavo Iddio tutte le sere,~ Quando una notte vision
2542 2, 6 | Trasformandone ognor, per lei serena~ Apra di nubi inaspettata
2543 2, 10| E Teresa diceale: — Ecco serene~ Sono fatte le stelle; una
2544 2, 3 | Ed ora serenissima si affaccia,~ E dal vecchio
2545 4, 28| omeri a lui si ribocava;~ Serico velo di color violetto~
2546 3, 15| capitelli~ Meandri, arabeschi, e serie mostruosa~ Di fere alate
2547 3, 8 | uscì, né più si vide,~ Così serpe novello, a cui superba~
2548 2, 8 | treccia, che disciolta~ Le serpeggia pel collo, e ne sospira,~
2549 2, 21| cui da dotto fabro~ Fu un serpentello intorno intorno inciso,~
2550 6, 8 | letto al sole~ Gli occhi serrati non ancora riapria:~ Stalle
2551 6, 82| Precedono in lungo ordine serrato,~ Mentre che la Badessa
2552 6, 81| adornar procura.~ Chi con serto di rose il crin le preme,~
2553 4, 52| si bisbiglia;~ Veggio dei servi avversa anche la schiera;~
2554 4, 66| Simbol di servitù, non già corona~ Di cui
2555 4, 74| Dio la grazia sua,~ Quando sete ne avea l'anima tua.~ ~
2556 1, 22| L'antica donna, sulla cui severa~ Fronte parea che impresso
2557 5, 21| sue cure ogni dì; resti da sezzo~ Quel tempo che il tuo core
2558 5, 17| benedice ed Ella, presta,~ Sfavillando dagli occhi un lume arcano,~
2559 5, 28| levando in essa~ La faccia sfavillante, e tutta bella,~ Dice: —
2560 1, 31| il solcato umore arda e sfaville~ ~
2561 1, 13| brina,~ Che in sua limpida sfera agl'immortali~ Raggi del
2562 2, 4 | i bruni lembi, e qual si sfiocca,~ Come morbida lana a ciocca
2563 3, 41| punta di nuvola rosata~ Sfolgorante in sua possa il sol si affaccia,~
2564 4, 2 | dal frutto che di uscir si sforza~ Dalla gelosa sua materna
2565 4, 53| Così gridando mentre me la sfronda:~ ~
2566 4, 54| distrutta, come questo fiore~ Si sfronderá tua stolta fantasia,~ E
2567 6, 88| sotto i piedi — la luna a sgabello,~ Vestirsi una veste — di
2568 2, 31| desio, d'ogni fermento~ Sgombro, del sen sotto le nevi intatte:~
2569 5, 8 | mio piccolo core? Io mi sgomento!~ Ma dimmi: E quando accolto
2570 6, 64| breve sia~ Ch'io qui mi sgravi. Lascerai perire~ Tu la
2571 6, 54| esclama la furente,~ E di mano sgusciandomi va via~ Per la finestra
2572 2, 33| sasso, che ne turbi l'onda;~ Sian del male l'immagini deformi~
2573 5, 23| amor, dal golfo immondo~ Siasi ritratto a più sicuro lito~
2574 3, 8 | maculata in auro ride,~ E sibila di April tra i fiori e l'
2575 6, 59| pregava,~ Odo, tra il freddo sibilar del vento~ Che le chiuse
2576 5, 23| immondo~ Siasi ritratto a più sicuro lito~ Indifferente spettator
2577 4, 2 | al castagno sotto cui si siede,~ Vede le cime di aurei
2578 1, 30| Dall'alto delle siepi il fior le fea,~ Il calice
2579 3, 36| voglio render buono; ecco sii buono. —~ —Folle! l'altra
2580 1, 1 | o pinete,~ O monti della Sila cosentina,~ Che l'estrema
2581 3, 4 | un dì venia tra i queti~ Silenzi della chiesa, e in gran
2582 4, 66| Simbol di servitù, non già corona~
2583 1, 26| in suo pallor giocondo,~ Simbolo di alma pia, fiorisce appresso~
2584 4, 69| Assalti di carezze simulate~ Preghi e minacce saldo
2585 3, 17| invola~ Dalle bassi cornici singhiozzando~ L'upupa immonda, e poi
2586 5, 19| risponde.~ Ode ben ella un singhiozzare, un pianto~ Oltre la grata,
2587 6, 9 | proprio manto,~ Torceasi e con singhiozzi e rotti accenti~ Entrambi
2588 1, 27| sponde,~ Cerca fra valli sinuöse obblio:~ Ivi le suore fan
2589 3, 25| di lui sol chiegga,~ Qual sitibonda cerva in ogni canto~ Per
2590 5, 6 | faccia divina:~ Perchè mi slancia sì ridenti rai?~ Perchè
2591 6, 24| Quando fu sera~ Calmò la smania, ed il febbrile ardore,~
2592 2, 28| mattino il fiore,~ Pria che smarrisca il suo decor natio?~ Ti
2593 3, 10| vincitore,~ E riduca la pecora smarrita;~ E peró da quel dì quando
2594 2, 23| compagna invita;~ Ma pria smorzano i lumi testimoni,~ Ché a
2595 2, 23| Lieta, spiumaccia con le snelle dita~ Il verginale letto,
2596 6, 12| pensiero,~ E parlarle così, soavemente:~ — Stolta! a che piangi?
2597 1, 19| angelica e di pace~ É sola soavissima fragranza,~ E l'aria è pigra,
2598 6, 82| A quel ferétro si sobbarcan preste~ Quattro fanciulle,
2599 6, 22| questo, e chi in quel modo la soccorre,~ Chi questa cosa, chi quella
2600 4, 3 | vigor l'aura spirante,~ Soffiando dentro le frementi foglie,~
2601 6, 19| l letto rincalzando,~ Di soffici origlieri un'alta sponda~
2602 3, 29| lei: Dio benedetto~ Volle soffrir, ricuseremo nui?~ Ah! non
2603 4, 72| e non invano,~ Che se io soffro, ei pur soffre, e il destin
2604 5, 11| il fuso.~ E mentre suor Sofia s'iva a sedere~ Tratto lo
2605 1, 9 | gialle,~ Ond'è dipinta la soggetta valle.~ ~
2606 3, 30| A tergo della vergine, e sogghigna;~ Ma dei suoi scorni tostochè
2607 6, 40| immantinente, e dessa~ Esclama sogghignando: — Ah! mia badessa! —~ ~
2608 1, 54| noi non molto lungi egli soggiorna;~ Sulla lieve del vento
2609 3, 34| Ti diró dunque, Eugenia soggiungea,~ Di vedere il Demonio ho
2610 5, 27| perchè lo pié ritieni? —~ E soggiunsero l'altre: — Eugenia, vieni! —~ ~
2611 6, 39| E soggiunsi: — A che taci e non m'adocchi?~
2612 5, 32| gara~ Chi il velo, e chi 'l soggòlo a lei prepara.~ ~
2613 1, 48| spina?~ Vé come mesti a sogguardar ci stanno.~ E di accostarsi
2614 5, 27| Videro la fanciulla in sulle soglie~ D'oltrepassarle incerta,
2615 3, 3 | uccel, che il vasto regno~ Solca dell'aria, nè vi lasci un
2616 1, 31| vibrando scintille~ Fan che il solcato umore arda e sfaville~ ~
2617 6, 35| cercata, seguìta, o veduta,~ Solendo all'altre monache involarsi,~
2618 2, 18| orribil notte, e mi cadea~ Solennemente mesto il suo bel canto~
2619 4, 16| egli apparve, ma non già soletto~ Ch'una menó con sè minor
2620 2, 39| fughe dell'opposte celle~ Solevano cantare ai primi albori;~
2621 3, 2 | pensier tristi in cuori solitari;~ Sparir d'innanzi si avria
2622 1, 1 | O agresti solitudini, o pinete,~ O monti della
2623 6, 16| saltando dal letto~ Con sollecita cura se l'appressa,~ E le
2624 4, 17| sentiami i suoi su dolcemente.~ Sollevandoli alfine, i suoi scontrai,~
2625 6, 75| che per man t'ha presa,~ E sollevata fuor da quest'infetta~ Val
2626 3, 25| duol l'alma si segga,~ E si sollevi a lui molle di pianto;~
2627 2, 30| sasso privo d'intelletto~ Somigliante perchè non l'hai renduto!~
2628 1, 53| mantello proteggea Maria;~ Ché somiglianza di natura i suoi~ Pensier
2629 6, 28| Però sì accorta, e con voce sommessa:~ — Come sta (le dimanda)
2630 4, 47| voce sua — voce diletta! —~ Sommessamente a me venia, siccome~ Il
2631 5, 36| subiti canti il contadino~ Sonar fuggendo, e leva il capo
2632 5, 33| suona~ La squilla, e di sonare allor sol cessa~ Che in
2633 2, 37| io mi sto~ Qui sola, e i sonni tuoi non turbo io no! —~ ~
2634 2, 46| Disperdendosi in mille onde sonore;~ L'aria tremava, e al par
2635 5, 22| pare follia?~ Sai tu se, sopraggiunto all'ultime ore,~ Scheletro
2636 3, 18| Mostra quel simulacro soprastante~ Un fiero veglio con un
2637 | soprattutto
2638 4, 53| Mia madre sopratutto arde d'intenso~ Odio, chè
2639 6, 47| muro e il corno dell'altar sorgea.~ Le membra a quella vista
2640 2, 40| Care suore, or via sorgete~ Al Signor, che ci fa liete,~
2641 1, 43| Vado a dormire e dico: una sorpresa~ Certo doman farammi aprendo
2642 4, 49| lo so; tementi~ Di esser sorpresi, muovevamo appena~ Le labbra,
2643 4, 47| mani gli porsi, onde ei sorpreso~ Restò nell'aria al collo
2644 4, 31| Poi ripiglió dopo un sorrider schietto;~ «Or mi ascolta,
2645 4, 43| riguardo la Luna, e a lei sorrido.~ ~
2646 3, 5 | amaro poscia gli spuntò un sorriso~ Sulla vetta del labro allorchè
2647 2, 41| nostra fa il suo nido~ Ma sospendelo alle belle~ Chiare stelle —
2648 4, 47| Restò nell'aria al collo mio sospeso.~ ~
2649 6, 16| E le domanda piena di sospetto:~ — Or che hai, sorella,
2650 3, 30| lento~ Su tra le corna gli sospinge il mento.~ ~
2651 6, 48| Onde di noi ciascuna era sospinta~ A giudicarla o forsennata
2652 6, 57| Facean l'ira ch'entrambi avea sospinto:~ L'uno colpito al cor,
2653 4, 47| a me venia, siccome~ Il sospirar della notturna auretta,~
2654 3, 40| volge e manda un memore sospiro~ Al mare, ai monti, ed al
2655 1, 49| Porsi a vicenda le piume sossopra,~ Lisciarsi l'ali, e l'uno
2656 3, 37| con maraviglia~ Vedesti a sostener duro tormento~ Tra le spine,
2657 3, 14| satiri curvi e tutti irsuti,~ Sostengono tra loro avviticchiati,~
2658 4, 69| Preghi e minacce saldo il cor sostenne.~ Resa forte mi aveano amor,
2659 6, 72| curo il loco, ch'otterró sotterra.~ Non avró forse, se all'
2660 6, 82| Teresa, in mezzo a queste,~ E sottopor le spalle al peso amato.~
2661 2, 11| li rammenti,~ Ma voglio sottovoce accompagnata:~ « Così mi
2662 4, 49| con forte catena,~ E le sovresse involontarie stille,~ Che
2663 2, 21| cinabro~ Un'impronta gentil sovresso il viso;~ Poscia una chiave,
2664 4, 48| altro emisfero.~ Or tanto il sovvenir me ne affatica,~ Che io
2665 2, 10| l'antica promessa or ti sovviene;~ E tempo ben che l'orecchin
2666 4, 81| Sempre: non vedi su quel sozzo fime~ Come vennero vaghe
2667 1, 39| botton di rosa,~ Che dagli spacchi di sua verde chiostra,~
2668 3, 27| O fortunata! come si spalanca~ A ció l'eliso, e per corrente
2669 4, 22| della sedia dietro alla spalliera~ Celavo, tra la folla ecco
2670 6, 6 | odor, che altrove coglie,~ Spande dell'orto nostro in sulle
2671 6, 56| sera~ Potea sperar che a spander luce e vita~ Ripreso avrebbe
2672 5, 13| canzone, e oh quanti lai~ Sparge allorché la canta, e quanti
2673 6, 91| voci divine,~ E apparire sparire in un momento~ Vidi quai
2674 6, 1 | e lor maniere,~ Se quei sparisce, e fan maggior bisbiglio;~
2675 2, 4 | di neve bioccoli, altre sparte~ Cadono sovra i colli, altre
2676 6, 63| Benchè per fame e duol tutto sparuto,~ Riconobbi Gabriella, che
2677 6, 1 | Siccome all'apparir dello sparviere~ Che insidïoso in alto apre
2678 2, 4 | vento,~ E le mesce, o le spazza, e le comparte~ Per l'estremo
2679 3, 21| cielo~ Con occhio, ove si specchia il cielo e Dio.~ Miracolo
2680 1, 53| Perchè noi pure Dio non spense? —Oh! noi~ Sotto il mantello
2681 1, 20| Entro le cave delle luci spente;~ Cosí tra le memorie ella
2682 6, 34| monastero avea in orrore:~ Pure sperai che il tempo, la preghiera,~
2683 6, 56| orror di quella sera~ Potea sperar che a spander luce e vita~
2684 4, 12| Eppur la pace, che io speravo in queste~ Sedi, ancor non
2685 6, 73| nove mesi nei boschi mi spersi,~ D'erbe solo nutrita in
2686 5, 33| giovani ai lati in riga spessa,~ E tra loro di Eugenia
2687 6, 11| dagli occhi mettea lacrime spesse,~ Amare sì, che meno amara
2688 3, 16| Sembrano vivi e muoversi quai spetri,~ Quando sopra di lor dei
2689 5, 23| sicuro lito~ Indifferente spettator del mondo?~ E se l'esempio
2690 6, 50| Per quella voce fossesi spezzato.~ Apresi l'uscio, e con
2691 2, 36| Quando alcun non trovó, spezzossi in pianto:~ ~
2692 6, 8 | breve con ansia atto ne spia,~ Splorandone il respiro,
2693 6, 42| davver la mia canzon ti spiacque?»~ Ed ecco in questa rimbombar
2694 4, 53| veggendomi una rosa,~ Me la spicca con mano furibonda,~ Così
2695 6, 79| Teresa andò a librarse,~ Indi spiccossi; al raggio porporino~ Del
2696 1, 31| E or spicinando poco pan sull'onde~ Ne richiama
2697 6, 20| condotto,~ Verdi le cime ancor spiega e felici,~ Benchè da piede
2698 6, 10| sclamava, e qui l'ordita~ Tela spiegando dell'età che visse,~ Aurei
2699 6, 72| lei,~ Com'ora lotto, e fo spietata guerra~ Con l'alma mia,
2700 5, 11| nel letto infissa~ Qualche spilla di avere anche mi accuso,~
2701 3, 37| sostener duro tormento~ Tra le spine, e l'ortiche, e che or beata~
2702 5, 34| mammella~ Pigliando ne la spinge, e 'l desiato~ Nettare mentre
2703 4, 59| né su per esse il vento~ Spingea la luna per l'aperte sfere.~
2704 6, 4 | e i leoni illesa suole~ Spinger la verginella il passo ardito,~
2705 6, 80| ove il gioir non cessa~ Spingi con lieve vol l'ala fulgente. —~
2706 1, 13| indi al ciel salì, come fu spinta~ Sulla mobil di augello
2707 1, 4 | nido, e 'l venticel, che spira~ Pei corridoi e le moscose
2708 6, 76| il tristo fato.~ Per gli spiragli intanto ivi rompea~ Il primo
2709 4, 33| usanza,~ Un'aura ardente ivi spirai, che presta~ Scorrea con
2710 2, 3 | duol le si corruga;~ Ora, spirando il vento ella si caccia~
2711 4, 3 | Quando con più vigor l'aura spirante,~ Soffiando dentro le frementi
2712 3, 46| pensier la macchi, muoia o spire—~ E quì tacendo, ed abbassando
2713 1, 36| dei vizi rei,~ Che di ogni spirital cibo si priva~ Mandi un
2714 2, 25| Come d'aura odorata alterno spiro.~ ~
2715 4, 81| ordita~ La culla fu dove spirò la vita.~ ~
2716 2, 23| per gli avuti doni~ Lieta, spiumaccia con le snelle dita~ Il verginale
2717 5, 33| loro di Eugenia il viso splende,~ Che il grande istante
2718 6, 12| Passar volando un angelo splendente~ Fra il fosco turbinio del
2719 4, 14| chiama Primavera~ Con gli splendidi sui fiori d'argento,~ Qual'
2720 3, 19| avventurosa,~ Che nel ricco splendor ride di sposa.~ ~
2721 6, 24| Anzi un novello insolito splendore;~ Onde con sorridente e
2722 6, 8 | con ansia atto ne spia,~ Splorandone il respiro, ed il vigore~
2723 6, 22| Vorria all'inferma, ed a spogliar la piglia;~ Ma l'ammalata
2724 3, 30| secondo demonio ecco che sporge~ Con pupilla di vipera maligna~
2725 2, 9 | Tu il consiglio di lei spregi, né sai~ Il male che a te
2726 4, 32| sovente chi il periglio sprezza,~ Suole in esso trovar la
2727 3, 6 | Ira, sprezzo, dolor parve dappria~ Che
2728 4, 62| morte e il peccato incalza e sprona;~ Or cinque ore fuggirmi
2729 2, 48| fermata~ Rimpetto al sol, che spunta e la minaccia~ Par che ne
2730 2, 29| Una fronda, che ignota e spunti e cada,~ Un fil d'erba,
2731 3, 8 | novello, a cui superba~ La squama maculata in auro ride,~
2732 3, 15| ombrosa;~ Qui di un pesce le squame, ed ivi i velli~ D'un agno
2733 5, 33| tempo, ecco che suona~ La squilla, e di sonare allor sol cessa~
2734 2, 34| suon continuo di funeree squille;~ E invan te, o sonno, ad
2735 1, 17| fanciulla, e, dall'amica~ Staccandosi repente, un corridore~ Lunghissimo
2736 3, 31| le prische vittorie una stadera.~ ~
2737 6, 58| ultimo giorno,~ Vinta dalla stagion, ch'aspre di gelo~ Le campagne
2738 5, 14| acqua febbrile di corrotti stagni,~ Se sale ai monti, e incontra
2739 6, 8 | serrati non ancora riapria:~ Stalle d'appresso Eugenia, e se
2740 5, 27| Guarda, gridó, quale stamane accoglie~ Eugenia nostra
2741 1, 20| mente;~ Or vi ordisce gli stami il ragno impuro~ Entro le
2742 5, 25| e 'l suo solenne~ Parlar stampossi di Teresa in mente,~ Che
2743 4, 69| chitarra sotto i miei balconi~ Stancando il ciel di lugubri canzoni.~ ~
2744 4, 56| misi il piede oltre la mia stanzetta.~ Ma come dir qual fosse
2745 3, 2 | ai mari~ Dell'infinito, e stargli a faccia a faccia~ L'Eternitade
2746 6, 17| questo po' d'algore:~ Ah! non starti così con tanta pieta,~ Vé,
2747 6, 18| Come duolsi Teresa, e stassi sopra~ Alla fanciulla, e
2748 | stavo
2749 1, 32| agli occhi suoi grande è la stella~ E tanto l'uomo quanto il
2750 4, 19| mia figliuola balbettavi a stento~ Il nome, e non di meno
2751 1, 38| Altro che inutil voto, e steril fede.~ ~
2752 | stesse
2753 | Stetti
2754 6, 71| madre mia, vedea.~ Essa stié immota? Ed io passo, e divento~
2755 4, 10| consiglio tuo, forse una stilla~ Di tua pietade mi faran
2756 4, 27| fratello.~ O ingenua! tu stimavi il mio cor fatto~ Come il
2757 | sto
2758 3, 17| Sparir la vede dietro l'ampia stola~ D'un simulacro appeso
2759 5, 20| tuoi mi fanno~ Ricordare lo stolto pellegrino,~ Che or segue
2760 4, 61| arditi disegni ordisce, e stracca~ Inconsapevolmente si distacca.~ ~
2761 4, 61| sdegnava,~ Io, che giurato avea strapparmi il core,~ E che allora per
2762 4, 54| vedrem, se avrò balia,~ Di strapparti dal sen cotesto amore;~
2763 6, 21| torbo le fa l'occhio, ora stravolto,~ E sì l'affanna, che trovare
2764 1, 34| intesa~ Mettean sì acute strida oltre il lor uso,~ Che tal
2765 5, 28| mani ambi i ginocchi~ Le stringe a lungo, e poi levando in
2766 1, 16| L'arguto mento le stringea Teresa~ E rispondea commossa:—
2767 6, 57| garzon trovammo estinto;~ Stringeano l'armi ancora, e manifesta~
2768 2, 47| aspetta, ed ivi al seno~ Potrò stringer quell'uomo, a cui rapita~
2769 1, 38| anima povera è simìle,~ Che strisciando sull'umido terreno,~ Luce
2770 6, 62| riscuote e ratto~ Sulle nevi strisciandosi carpone,~ D'accostarmisi
2771 3, 29| nero, l'angel maledetto~ Si studia di tirarne ai regni bui,~
2772 3, 11| assai bambina,~ La Badessa studiò torle ogni idea~ Di quanto
2773 1, 30| alte canne, ampio vivaio~ Stuol di pesci nutria minuto e
2774 6, 19| inonda;~ Ora sui piè, da stupido gel colti,~ Caldi panni
2775 6, 20| frondi e fiori,~ E 'l suol stupisce sui perduti onori;~ ~
2776 3, 41| ardimento eterna traccia~ Mira stupito, vé che l'allungata~ Manina
2777 1, 18| Di poi le conta, e da stupore é vinta~ Che tra lor non
2778 3, 36| Ma non più di questo;~ A subbietto passiam meno funesto.~ ~
2779 5, 32| Una subita luce a tal parola~ Della
2780 6, 32| perchè un abuso~ Quella sùbita fretta a me parea;~ Ma chiesi
2781 3, 7 | Sicché subitamente genuflesso~ Poggiò sui marmi
2782 4, 38| improvviso, dietro sè lasciando~ Succedente fragor, rompe il baleno,~
2783 2, 27| alba così chiara e pura~ Succeder deve una giornata oscura?~ ~
2784 4, 82| attorno~ Alla persona si succinse il manto;~ E posto fine
2785 5, 34| Nettare mentre che ne spreme e sugge,~ Tutta per lo piacer trema
2786 1, 32| Pensava a Dio, la cui bontà suggella~ Di sè tutte le cose, ed
2787 3, 39| E mentre della sua le fa suggello~ Sulla bocca, che al bacio
2788 | sugli
2789 2, 44| gioia in questo chiostro~ Suoni dunque il canto nostro;~
2790 5, 7 | meraviglia?~ Domani un Dio dalla superna sede~ Scenderà con l'angelica
2791 6, 60| coperta di nevi, ove il superno~ Fulgor feria con reduce
2792 6, 46| e che trovai?~ Trovai la suppellettile sconvolta,~ A rifascio gittata,
2793 3, 10| quando al signore~ Insieme a supplicar l'ora le invita,~ Per quel
2794 6, 4 | ciel giá udito~ Le vostre supplichevoli parole~ Per chi la via diritta
2795 3, 7 | Tacque il canto, ed ei surse; ed il perplesso~ Occhio
2796 1, 25| rezzo,~ Vi ronzan l'api, vi sussurran l'ôre,~ Mandan pampini e
2797 1, 29| montanina, il ciel se imbianca,~ Susurrando lievissima trascorre~ La
2798 3, 33| ma temo — E che? parla, suvvia,~ L'altra le rispondea,
2799 5, 35| canto alterno a sciorre.~ Svegliasi l'eco del loco romito~ E '
2800 4, 74| Felice! che sí a tempo ti svegliasti,~ Dalla rete sciogliendoti
2801 2, 36| E svegliosse da un fremito compresa~
2802 4, 44| chitarra al suono~ Suo amor svelava, e mi chiedea perdono.~ ~
2803 5, 24| dalla terra traditrice~ Ti svelse, e pel mio labbro or ti
2804 6, 12| L'essere innanzi a lui svenuta a un tratto.~ ~
2805 2, 15| o rosignuolo,~ Che ora svolazzi da quel ramo a questo?~
2806 3, 22| angel quì le tenere ali svolve,~ E la testina ricciutella
2807 6, 1 | in alto apre l'artiglio,~ Tacciono le minori alate schiere~
2808 4, 41| nella stanza mia.~ E già taceano le paterne sale~ E tutta
2809 3, 46| macchi, muoia o spire—~ E quì tacendo, ed abbassando il guardo,~
2810 1, 21| Tacitamente ancor sulle ginocchia~ Si
2811 1, 19| sopra il volto giace~ Appo i taciti letti, il seno oppressa~
2812 6, 25| l'una l'altra impelle,~ E taciturne stan sopra l'estinta;~ Come
2813 6, 67| il mondo e l'uom; le sia taciuta~ L'origin sua; non sappia
2814 3, 24| risponde, hanno nel viso!~ Tagliami, o madre, il crine; ho anche
2815 6, 53| invan mi provo,~ Alfin li taglio, ed ella a me s'afferra~
2816 3, 37| che or beata~ È nei divini talami chiamata.~ ~
2817 | tante
2818 | tanti
2819 3, 46| orto s'introdusse a passo tardo.~ ~
2820 4, 64| io mi sentia,~ Un forte tedio di me stessa, ed una~ Ira
2821 1, 4 | venti,~ Dell'imposte, e dei tegoli cadenti.~ ~
2822 5, 30| L'età non tel consente, cara figlia,~
2823 6, 10| sclamava, e qui l'ordita~ Tela spiegando dell'età che visse,~
2824 4, 44| amore? e mentre in cento~ Teme e speranze, e nuovi dubbi
2825 4, 7 | mia giovinezza, onde io temea~ Che ogni sua voce mi gridasse
2826 6, 26| tempeste,~ E del mal che temeasi un mal maggiore.~ Una soltanto
2827 4, 53| unico figlio il ricco censo~ Temendo che scemasse, andando io
2828 4, 49| Parlammo noi? dir non lo so; tementi~ Di esser sorpresi, muovevamo
2829 1, 33| quel melo e non osare~ Per temenza di lei farsi vicina,~ E
2830 6, 17| Non temer, le risponde la fanciulla,~
2831 6, 26| quella calma é nunzia di tempeste,~ E del mal che temeasi
2832 2, 19| rotta~ Batter ti sento nella tempia cava —~ E la trae dentro,
2833 6, 19| olenti spirti, a lei le tempie inonda;~ Ora sui piè, da
2834 3, 13| E terrori, e misteri ai templi imprime.~ ~
2835 2, 16| balcon gli estivi~ Ardor temprava del posato volto?~ Allora
2836 4, 62| senza coraggio~ Immobile io tenea la mia persona,~ Quando
2837 4, 24| smarrito~ In deserto di tenebre infinito,~ ~
2838 4, 39| sorelle in giro,~ Che al mio tenendo il loro volto unito,~ (Anime
2839 4, 60| afferrarla, ed a me unita~ Tenerla invan cercava ad ogni istante,~
2840 4, 19| incessante~ A molestarla, e per tenerti in freno~ Concederti dovea
2841 6, 14| quella~ Coperta, in cui teneva il viso immerso,~ Si leva
2842 3, 6 | quella salmodia~ Fecesi, e tenne le pupille basse.~ Poi l'
2843 3, 11| Ne circonda di pruni il tenue stelo,~ E le fa schermo
2844 4, 6 | ogni aura ne crollava~ I tenui rami, e i pochi cardi irsuti,~
2845 6, 39| fiso~ A lungo sopra i miei tenuto gli occhi~ E fattomi di
2846 6, 19| collocando~ Perchè un grato tepor se ne diffonda;~ Or bianco
2847 6, 15| accosto le si asside,~ E si terge le lacrime, e sorride.~ ~
2848 3, 30| notte oscura ei sorge~ A tergo della vergine, e sogghigna;~
2849 4, 40| laccio,~ E questo il caro fu termin del gioco~ Che l'esca accrebbe
2850 6, 2 | immoto, e frettolosamente~ A termine recando il sacro rito,~
2851 6, 29| ciglia;~ Ma, oh giudizio terribile di Dio!~ Perchè qual muor
2852 5, 17| detti: — Oh qual, dice, terrore~ Che io scordata mi sia
2853 4, 73| dal canuto ciglio~ Si ebbe tersa una lagrima sospesa,~ Sclama: —
2854 4, 13| Deh! come l'onde~ Ne sono terse e come in vario errore~
2855 4, 18| appresso:~ Giá da poco il terz'anno avea fornito~ Teresa,
2856 3, 27| bianca,~ Ch'è della Trinità terza persona,~ Nuota fermando
2857 3, 22| appare;~ Là un secondo, là un terzo a que' vicino~ Dietro le
2858 1, 20| morente~ E a piè di quello, un teschio arido e scuro,~ Che un tempo
2859 4, 40| Incontro ei mi cercò, col teso braccio~ Traversandomi l'
2860 2, 30| Questo cor chi lo pose? E se tessuto~ D'auree corde l'hai tu,
2861 | testé
2862 2, 23| Ma pria smorzano i lumi testimoni,~ Ché a mostrarsi a se stessa
2863 3, 22| tenere ali svolve,~ E la testina ricciutella appare;~ Là
2864 3, 16| Forma mille color, ma tutti tetri,~ Che rigando quell'aria
2865 6, 22| a sé Teresa appella,~ E tiensi stretta al sen la tonacella:~ ~
2866 4, 20| Per quel riso e parlar timido io porto;~ Ma accosto a
2867 5, 16| Seno di lei, cui scuote un timor pio,~ A un angel crede favellar
2868 4, 8 | Vano timore; ma verrà pur die,~ Che,
2869 1, 39| Tutta vergognosetta e timorosa~ Il minio verginal mostra
2870 3, 38| Mira la Vergin poi con timorose~ Sembianze leggerissima
2871 3, 4 | eran secreti~ Che di una tinta pallida l'aspetto~ Velavano
2872 6, 25| dì la luce é vinta,~ Nubi tinte di rose e di viole~ Fanno
2873 3, 32| cauto, chè del ferro ancora tinto,~ Nel suo sangue quell'angelo
2874 4, 38| terra quando~ Il suo bacio toccai, che a me, rapita~ Per poco,
2875 1, 52| accostaro al pomo.~ Ma lo toccâro, e tosto entrò la morte,~
2876 4, 57| se il mio stato~ Nessun toccasse... Ahi quell'ingiusto obblio~
2877 6, 36| virtù remote;~ Dal fulmin tocche alcune rupi vanno~ Rotte
2878 6, 17| fanciulla,~ Ho quì (e la gola si toccò) un dolore;~ Ho quì una
2879 6, 71| D'un mal, che tor potea, togliea vendetta!~ ~
2880 4, 59| s'implica~ Tra le nubi, togliean gli occhi a fatica.~ ~
2881 2, 1 | di Dio le caste ancelle,~ Togliendosi alle parche e fredde cene,~
2882 4, 18| avevam di tor marito;~ Ma a toglierlo io fui prima ed ella appresso:~
2883 1, 3 | fanciulle, che all'età di amore~ Tolser l'ali ad amor, e a vol poggiaro~
2884 6, 19| panni le stende al fuoco tolti.~ ~
2885 3, 42| vi serra, umida, oscura~ Tomba uscirete, salendo alle stelle,~
2886 6, 22| tiensi stretta al sen la tonacella:~ ~
2887 6, 54| repente,~ Quando il cupo tonare ad una volta~ Di due fulminatrici
2888 4, 28| color violetto~ La nuda e tonda gola gli annodava;~ Ad ora
2889 6, 21| il parlar più fioco;~ Or torbo le fa l'occhio, ora stravolto,~
2890 6, 53| lei ritrovo~ Che tutta si torcea stesa per terra~ Cercando
2891 6, 9 | coltri, e 'l proprio manto,~ Torceasi e con singhiozzi e rotti
2892 3, 11| bambina,~ La Badessa studiò torle ogni idea~ Di quanto è colpa,
2893 4, 82| fine al lor ragionamento~ Tornarono ambedue dentro il convento.~ ~
2894 4, 41| Tornata a sera di quel dì fatale,~
2895 1, 40| nè Dio permette~ Or che torni all'età, che già lasciai —~ —
2896 6, 22| chi l'impaccio delle vesti torre~ Vorria all'inferma, ed
2897 2, 34| odo entro l'orecchio due torrenti,~ Un suon continuo di funeree
2898 3, 14| vestiti~ Son di pampini, e torti a par di viti.~ ~
2899 6, 18| unica e sola;~ Non così tortorella alla tempesta~ Sotto dell'
2900 1, 2 | sull'ortica,~ Sull'edera tortuosa, onde ammantate~ Sono le
2901 3, 30| sogghigna;~ Ma dei suoi scorni tostochè si accorge~ I lerci denti
2902 5, 28| di quant'ansia l'alma le trabocchi~ Il subito pallor ben le
2903 3, 41| Ad umano ardimento eterna traccia~ Mira stupito, vé che l'
2904 6, 64| in Cristo, e al par di me tradire~ Nol vuoi, per pochi istanti
2905 4, 71| gioia perfetta,~ E a non tradirmi, ore noiose, e lente~ Or
2906 4, 69| aveano amor, pietate,~ Speme tradita, e il giuro mio solenne.~
2907 5, 24| A Dio, che dalla terra traditrice~ Ti svelse, e pel mio labbro
2908 6, 32| giorno l'empio padre la traea,~ Recando del prelato un
2909 5, 15| frequenti,~ Viver con solo trafficar delitti,~ Ed avari, oppressori,
2910 6, 85| lunghissimi fili,~ Che il Sol tramontando — per nuvole opposte~ Dardeggia
2911 4, 78| sul petto,~ Come volesse trapassare in quella~ Il gelo, onde
2912 4, 73| periglio amabil sì ch'ha vanto~ Trarmi dagli occhi di letizia pianto~ ~
2913 5, 23| invito~ Pôrto gli avesse a trarsene dal fondo,~ E or per te
2914 4, 7 | mentre scotealo il vento~ Trasalire e chinar giù gli occhi mesti~
2915 1, 29| Susurrando lievissima trascorre~ La valle, cui la brina
2916 4, 76| all'amore, e ad ogni suo trascorso;~ Ma con forza maggiore
2917 3, 39| al piacer, che sente si trasforma,~ Chiude gli occhi soavi,
2918 2, 6 | sì vago, e che l'aspetto~ Trasformandone ognor, per lei serena~ Apra
2919 3, 38| nevose,~ Onde la luna pallida traspare,~ Ecco Maria tra i gigli
2920 4, 43| Salto dal letto in vesta trasparente;~ Passeggio alquanto per
2921 3, 5 | guardo era profano)~ Da dove trasparia qual fiordaliso~ Da bigio
2922 4, 32| potuto;~ Pensai che in quel trastullo il nostro ardore~ Saria
2923 1, 6 | pensier reddìa;~ Lì appeso al trave d'una stanza, or vota,~
2924 1, 17| un corridore~ Lunghissimo traversa, e dell'antica~ Madre giunge
2925 4, 40| cercò, col teso braccio~ Traversandomi l'uscio, e mentre che io~
2926 | traverso
2927 3, 23| Quegli per côr le tronche trecce bionde~ Di lei, si piega
2928 2, 8 | costei rimira~ Una lucida treccia, che disciolta~ Le serpeggia
2929 3, 41| amabile, e sicura~ Di rai tremanti un fasciolin gli fura.~ ~
2930 5, 31| spalle, auspice il cielo,~ Tremarti in mille pieghe il sacro
2931 1, 31| parola:~ Oscilla con le code tremebonde,~ Afferra l'esca avidamente
2932 6, 16| che non sei piú dessa?~ Tu tremi ahimé! tu muti ahimè l'aspetto!~
2933 4, 34| mie fuoco e veleno,~ E il tremito egli udia dei miei ginocchi~
2934 4, 20| Tremo in mezzo a quel crocchio;
2935 6, 3 | portato~ Sopra le braccia tremule ed annose~ La mal viva Teresa
2936 1, 33| lei farsi vicina,~ E or trepida partire, ora tornare~ Or
2937 4, 47| mie chiome;~ Volsimi tutta trepidante in fretta,~ Che si dolce
2938 3, 31| veste.~ Esso è l'Eterno in tribunal: presente~ Gli sta, ministro
2939 4, 42| pioggia gli conduce ampio tributo.~ Parea ogni oggetto avere
2940 3, 27| colomba bianca,~ Ch'è della Trinità terza persona,~ Nuota fermando
2941 1, 8 | che alla seconda vita~ La tromba dell'Arcangelo vi appelli,~
2942 3, 23| occhi;~ Quegli per côr le tronche trecce bionde~ Di lei, si
2943 6, 57| Il padre ed un garzon trovammo estinto;~ Stringeano l'armi
2944 4, 9 | se ben lo miri,~ Ma vi trovano un'eco i tuoi sospiri —~ ~
2945 4, 32| sprezza,~ Suole in esso trovar la sua salvezza.~ ~
2946 6, 21| stravolto,~ E sì l'affanna, che trovare un loco~ Dove alquanto riposi
2947 1, 43| dimane e 'l suo sembiante~ Trovo come il lasciai la sera
2948 2, 36| accanto~ Quando alcun non trovó, spezzossi in pianto:~ ~
2949 6, 19| bianco lino entro il licor tuffando~ Di olenti spirti, a lei
2950 | tui
2951 2, 35| alma amorosa le mettea in tumulto~ E tutto il suo bel corpo
2952 6, 28| Ond'or crescendo il turbamento in essa~ Per trovarsi con
2953 3, 9 | dall'aspetto~ Di lui cosí turbato ed abattuto~ Di animo gran
2954 2, 33| Gitterò il sasso, che ne turbi l'onda;~ Sian del male l'
2955 5, 20| affanno,~ Che gli minaccia il turbine vicino,~ Nè la notte seguace,
2956 6, 12| splendente~ Fra il fosco turbinio del suo pensiero,~ E parlarle
2957 6, 5 | sopra il nostro tetto~ Turbinosa parea nube sospesa,~ Un
2958 1, 10| che umano indole avea~ I turgidi e villosi otri le offrìa,~
2959 6, 21| respir, le rende il volto~ Turgido, rosso ed il parlar più
2960 3, 23| giuso, e questi effonde~ Dai turiboli d'oro olenti fiocchi~ D'
2961 6, 75| di chi al mondo intesa~ Turpe fiamma d'amore ebbe concetta!~
2962 6, 70| vanto.~ Era una notte; a turpi affetti schiava~ Sentiami
2963 | tuttavia
2964 4, 56| Quando, scorsi tre dì, tuttor negletta,~ Mi vidi abbandonata,
2965 3, 39| a lei la tenera manina~ Tuttora impressa dal furor ribello~
2966 3, 3 | leggieri,~ Leggeri più che uccel, che il vasto regno~ Solca
2967 4, 1 | aprico,~ Né il canto dell'uccello, o il suon dell'onda;~ Chiusa
2968 6, 54| Ei me l'ucciderà; me piglia pria~ Morte ed
2969 6, 52| infelice,~ Perché tentava uccidersi, ho legata.~ «A te l'affido,
2970 3, 5 | il piano~ Canto del coro udì, che a poco a poco~ Crescea
2971 2, 12| verso suo l'anima è presa!~ Udiamo: all'onda stessa, all'aura
2972 4, 46| rientrava,~ Quando una voce udii, che mi chiamava.~ ~
2973 5, 2 | nel fondo i lor peccati a udire~ Giudice, e insieme medico,
2974 3, 33| non tengo ascose,~ E se di udirmi avvien che non ricuse,~
2975 6, 10| ella il Signor che non la udisse,~ Querelandosi sol della
2976 5, 29| momento,~ Ripiglia a dir, mi udite; egli é domani~ La prima
2977 5, 13| proposito, o Padre; or ora udrai~ Le colpe più secrete anche
2978 6, 46| ed esser tolta~ Al suo ufficiò bramó, nè gliel negai;~
2979 5, 10| dormito in Coro~ Al canto dell'Uffizio mattutino~ D'aver messo
2980 1, 26| candide bacche il pingue ulivo,~ Che all'inverno contrasta
2981 5, 22| tu se, sopraggiunto all'ultime ore,~ Scheletro informe,
2982 6, 58| Che vinto avesse già l'ultimo giorno,~ Vinta dalla stagion,
2983 2, 26| rosea aurora della vita umana~ Sclama in suo cor Teresa,
2984 2, 7 | sue par che gli conti;~ Umidi ha gli occhi, e nudo della
2985 4, 54| a tuo fratel fia donna, umile ancella?».~ ~
2986 3, 26| sospira,~ Ma par che lieta ed umilmente dica:~ «O mio buon Dio,
2987 2, 1 | Tacite tutte, e di umiltà ripiene~ Giá si erano di
2988 6, 7 | o mie figlie? chi nell'umiltade~ Raffigurò di quel vecchio,
2989 4, 53| ella é ritrosa,~ Di un suo unico figlio il ricco censo~ Temendo
2990 4, 37| sue labbra alle mie labbra unire,~ Ed abracciarmi, e baciarmi
2991 4, 60| pensiero afferrarla, ed a me unita~ Tenerla invan cercava ad
2992 3, 17| cornici singhiozzando~ L'upupa immonda, e poi nell'alto
2993 3, 44| Cerbio ne uscia, che un'urna ove, intagliata~ La mortella
2994 2, 5 | sì infelice?~ Perchè all'urto non cade, che le danno~
2995 4, 33| dovetti in sen, come é l'usanza,~ Un'aura ardente ivi spirai,
2996 4, 26| parole~ Come tra le fanciulle usar si suole.~ ~
2997 4, 57| Tutta la sera senza il lume usato!~ Stando nel letto da languor
2998 6, 2 | recando il sacro rito,~ Uscí dal tempio, e aver sembrò
2999 3, 8 | A lento passo uscì, né più si vide,~ Così serpe
3000 3, 44| marmo espresso~ Cerbio ne uscia, che un'urna ove, intagliata~
3001 6, 33| Funesto dì, non mi uscirai di mente!~ Spontaneo il
3002 3, 42| serra, umida, oscura~ Tomba uscirete, salendo alle stelle,~ O
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