Cari giovani!
Davanti all'Ostia sacra, nella quale Gesù per noi si è fatto pane che
dall'interno sostiene e nutre la nostra vita (cfr Gv 6, 35), abbiamo
ieri sera cominciato il cammino interiore dell'adorazione. Nell'Eucaristia
l'adorazione deve diventare unione. Con la Celebrazione eucaristica ci troviamo in quell'"ora" di Gesù di cui parla il Vangelo
di Giovanni. Mediante l'Eucaristia questa sua "ora" diventa la nostra
ora, presenza sua in mezzo a noi. Insieme con i discepoli Egli celebrò la cena
pasquale d'Israele, il memoriale dell'azione liberatrice di Dio che aveva
guidato Israele dalla schiavitù alla libertà. Gesù segue i riti d'Israele.
Recita sul pane la preghiera di lode e di benedizione. Poi però avviene una
cosa nuova. Egli ringrazia Dio non soltanto per le grandi opere del passato; lo
ringrazia per la propria esaltazione che si realizzerà mediante la Croce e la Risurrezione, parlando ai discepoli anche con parole che contengono la somma della
Legge e dei Profeti: "Questo è il mio Corpo dato in sacrificio per voi.
Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio Sangue". E così distribuisce il
pane e il calice, e insieme dà loro il compito di ridire e rifare sempre di nuovo
in sua memoria quello che sta dicendo e facendo in quel momento.
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