Che cosa sta succedendo? Come Gesù può distribuire il suo
Corpo e il suo Sangue? Facendo del pane il suo Corpo e del vino il suo Sangue,
Egli anticipa la sua morte, l'accetta nel suo intimo e la trasforma in
un'azione di amore. Quello che dall'esterno è violenza brutale - la
crocifissione -, dall'interno diventa un atto di un amore che si dona
totalmente. È questa la trasformazione sostanziale che si realizzò nel cenacolo
e che era destinata a suscitare un processo di trasformazioni il cui termine
ultimo è la trasformazione del mondo fino a quella condizione in cui Dio sarà
tutto in tutti (cfr 1 Cor 15, 28). Già da sempre tutti gli uomini in
qualche modo aspettano nel loro cuore un cambiamento, una trasformazione del
mondo. Ora questo è l'atto centrale di trasformazione che solo è in grado di
rinnovare veramente il mondo: la violenza si trasforma in amore e quindi la
morte in vita. Poiché questo atto tramuta la morte in amore, la morte come tale
è già dal suo interno superata, è già presente in essa la risurrezione. La
morte è, per così dire, intimamente ferita, così che non può più essere lei
l'ultima parola. È questa, per usare un'immagine a noi oggi ben nota, la fissione
nucleare portata nel più intimo dell'essere - la vittoria dell'amore sull'odio,
la vittoria dell'amore sulla morte. Soltanto questa intima esplosione del bene
che vince il male può suscitare poi la catena di trasformazioni che poco a poco
cambieranno il mondo. Tutti gli altri cambiamenti rimangono superficiali e non
salvano. Per questo parliamo di redenzione: quello che dal più intimo era
necessario è avvenuto, e noi possiamo entrare in questo dinamismo. Gesù può
distribuire il suo Corpo, perché realmente dona se stesso.
|