Torniamo ancora all'Ultima Cena. La novità che lì si
verificò, stava nella nuova profondità dell'antica preghiera di benedizione
d'Israele, che da allora diventa la parola della trasformazione e dona a noi la
partecipazione all'"ora" di Cristo. Gesù non ci ha dato il compito di
ripetere la Cena pasquale che, del resto, in quanto anniversario, non è
ripetibile a piacimento. Ci ha dato il compito di entrare nella sua
"ora". Entriamo in essa mediante la parola del potere sacro della
consacrazione - una trasformazione che si realizza mediante la preghiera di
lode, che ci pone in continuità con Israele e con tutta la storia della
salvezza, e al contempo ci dona la novità verso cui quella preghiera per sua
intima natura tendeva. Questa preghiera - chiamata dalla Chiesa "preghiera
eucaristica" - pone in essere l'Eucaristia. Essa è parola di potere, che
trasforma i doni della terra in modo del tutto nuovo nel dono di sé di Dio e ci
coinvolge in questo processo di trasformazione. Per questo chiamiamo questo
avvenimento Eucaristia, che è la traduzione della parola ebraica beracha - ringraziamento,
lode, benedizione, e così trasformazione a partire dal Signore: presenza della
sua "ora". L'ora di Gesù è l'ora in cui vince l'amore. In altri
termini: è Dio che ha vinto, perché Egli è l'Amore. L'ora di Gesù vuole
diventare la nostra ora e lo diventerà, se noi, mediante la celebrazione
dell'Eucaristia, ci lasciamo tirare dentro quel processo di trasformazioni che
il Signore ha di mira. L'Eucaristia deve diventare il centro della nostra vita.
Non è positivismo o brama di potere, se la Chiesa ci dice che l'Eucaristia è parte della domenica. Al mattino di Pasqua, prima le donne e poi i discepoli
ebbero la grazia di vedere il Signore. D'allora in poi essi seppero che ormai
il primo giorno della settimana, la domenica, sarebbe stato il giorno di Lui, di
Cristo. Il giorno dell'inizio della creazione diventava il giorno del
rinnovamento della creazione. Creazione e redenzione vanno insieme. Per questo
è così importante la domenica. È bello che oggi, in molte culture, la domenica
sia un giorno libero o, insieme col sabato, costituisca addirittura il
cosiddetto "fine-settimana" libero. Questo tempo libero, tuttavia,
rimane vuoto se in esso non c'è Dio. Cari amici! Qualche volta, in un primo
momento, può risultare piuttosto scomodo dover programmare nella domenica anche
la Messa. Ma se vi ponete impegno, constaterete poi che è proprio questo che
dà il giusto centro al tempo libero. Non lasciatevi dissuadere dal partecipare
all'Eucaristia domenicale ed aiutate anche gli altri a scoprirla. Certo, perché
da essa si sprigioni la gioia di cui abbiamo bisogno, dobbiamo imparare a
comprenderla sempre di più nelle sue profondità, dobbiamo imparare ad amarla.
Impegniamoci in questo senso - ne vale la pena! Scopriamo l'intima ricchezza
della liturgia della Chiesa e la sua vera grandezza: non siamo noi a far festa
per noi, ma è invece lo stesso Dio vivente a preparare per noi una festa. Con
l'amore per l'Eucaristia riscoprirete anche il sacramento della
Riconciliazione, nel quale la bontà misericordiosa di Dio consente sempre un
nuovo inizio alla nostra vita.
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