Desidero poi ringraziare il Cardinale Lehmann per le sue
parole cordiali, e sottolinearle nello spirito di ciò che anche io oggi ho
detto alla fine di questa celebrazione eucaristica: esprimere cioè ancora una
volta il grande "grazie" che noi tutti abbiamo nell'anima. Sappiamo
tutti che l'intero lavoro di preparazione, le grandi cose che sono state fatte,
non bastano a rendere possibile tutto questo, che quindi dev'essere
necessariamente un dono. Poiché nessuno può semplicemente creare l'entusiasmo
dei giovani, nessuno può creare per giorni questa unione nella fede e nella
gioia della fede. E fino al tempo atmosferico è stato tutto veramente un dono
per il quale rendiamo grazie al Signore e che interpretiamo anche come dovere
di far la nostra parte perché questo entusiasmo prosegua e divenga forza per la
vita della Chiesa nel nostro Paese. Vorrei ringraziare nuovamente il Cardinale
Meisner e i suoi collaboratori per il grande lavoro di preparazione che hanno
svolto. Desidero inoltre ringraziare il Cardinale Lehmann, i suoi collaboratori
e tutti voi, perché tutte le Diocesi hanno cooperato alla realizzazione di
questo evento. Tutta la Germania ha accolto gli ospiti, si è messa in cammino
con la Madonna e la Croce e così ha potuto ricevere questo dono. Ringrazio
vivamente per questa statua che ha bisogno ancora di un po' di tempo per
raggiungere, per così dire, la sua forma definitiva. Tuttavia, trovo molto
bello che ora san Bonifacio sarà anche a casa mia e in tal modo esprimerà
visibilmente anche a me ciò che gli stava particolarmente a cuore, ossia
l'unione fra la Chiesa in Germania e Roma. Come ha orientato la Chiesa in Germania all'unità con il Successore di Pietro, egli orienta anche me alla durevole
comunione fraterna con i Vescovi della Germania, con la Chiesa in Germania.
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