Il Santo Padre Giovanni Paolo II, il geniale iniziatore
delle Giornate Mondiali della Gioventù – un'intuizione, che io considero
un'ispirazione – ha mostrato che entrambe le parti danno e ricevono. Non
soltanto noi abbiamo fatto la nostra parte nel miglior modo possibile, ma anche
i giovani con le loro domande, con la loro speranza, con la loro gioia nella
fede, con il loro entusiasmo nel rinnovare la Chiesa, ci hanno donato qualcosa. Per questa reciprocità ringraziamo e speriamo che essa perduri, che cioè i
giovani con le loro domande, la loro fede e la loro gioia nella fede continuino
a essere per noi una provocazione a vincere pusillanimità e stanchezza e ci
spingano, a nostra volta, con l'esperienza della fede che ci viene donata, con
l'esperienza del ministero pastorale, con la grazia del Sacramento in cui ci
troviamo, a indicare loro la strada, cosicché l'entusiasmo trovi anche un
giusto ordine. Come una fonte deve essere incanalata affinché possa dare la sua
acqua in modo utile, così anche questo entusiasmo sempre di nuovo deve essere
come plasmato nella sua forma ecclesiale.
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