10-breve | briga-demon | denar-gatte | gaude-magic | magis-paure | pavon-rimpo | rinca-spera | speri-viott | visce-zuppi
grassetto = Testo principale
Lettera grigio = Testo di commento
1 | 10
2 | 15
3 XIV | Pisani e restituite nel 1860, quando tutti gli Italiani
4 IV | Roma, che egli fece nel 1865, pigliando da Nunziatella
5 IV | distinguo in tre classi: 1ª. Romanone; 2ª. Romane; 3ª.
6 IV | tre classi: 1ª. Romanone; 2ª. Romane; 3ª. Romanine. ~
7 IV | 1ª. Romanone; 2ª. Romane; 3ª. Romanine. ~Le Romanone
8 X | abbaruffano in via Fiumara; ~4° ed ultimo - scrivere l’italiano,
9 X | stupende, che finiscono in à! Se si potesse rovesciare
10 | ab
11 XIII | memorie e speranze, mi sentii abbagliato negli occhi; non vidi più
12 XII | buchi nelle finestre, negli abbaini, e nelle altre aperture. ~
13 XII | pretore dell’antichità, abbandonai le minuzie, e mi affacciai
14 XIII | cristiana. ~Questa idea si abbarbicò nelle tombe sotterranee:
15 X | delle vecchie streghe che si abbaruffano in via Fiumara; ~4° ed ultimo -
16 XIV | mia compagna di vettura, abbassò la cortina del finestrino,
17 VI | muricciuoli, sulle fontane, sugli abbeveratoi, sui parapetti dei ponti,
18 V | mio pizzicotto, ne avrebbe abboccato uno senz’altro. ~ ~Altre
19 IV | cupolone di San Pietro, l’abbocco a momenti. ~ ~ ~
20 IV | straordinaria, non compresa nell’abbonamento del medico condotto. ~Invece
21 IV | o rossa. Queste Romanine abbondano in Trastevere, dove si vedono
22 IX | macchinetta ideale. ~Io la abbordai, e le dissi: - Buon giorno! - ~
23 VI | del Giorgione; il Sansone, abbozzo potente del Tiziano; il
24 V | scanno: andava a toccare, ad abbracciare un altro sacerdote, e questi,
25 II | ragione, egli che è uso ad abitare nel nostro villaggio in
26 IV | arcolai; sono montigiane, abitatrici dei famosi monti di Roma,
27 VII | restaurate finanze... e vorrei abolire il macinato -. ~Queste ultime
28 XII | Londra e Nuova York, perché abraza los dos hemisferios del
29 XII | triunfo ecc., templo, - academia - campo de batalla ecc.,
30 V | fatiche dei bilanci o all’accademia del trave o della farmacia,
31 XIII | allora, e menarono a Roma accaprettati dietro le loro bighe iddii,
32 V | guardarlo in piazza sembra accasciato dietro il frontone della
33 XI | mia camera, danzano e si accavallano antichità microscopiche
34 XII | degli scrittori, che si accavallavano nella mia memoria, mi formavano
35 I | popone maturo, pieno di accenti gravi e circonflessi. ~Feci
36 XVI | vuole nemmeno che la teniamo accesa, quando s’entra in chiesa.
37 XVI | io sono pentito di aver accettato quel pranzo! ~- Ma non anderà
38 XV | peccato che una fanciulla accetti una castagna da un giovinotto,
39 I | nebbia, sotto un cielo di acciaio con la patina, l’attraenza
40 IV | frenetici ed approvazione per acclamazione di un ordine del giorno,
41 X | siffatta letteratura mi sembra accomodatissimo l’ingegno romanesco. ~Certe
42 VIII | domandai dell’altro per accompagnare un pezzo di cacio cavallo;
43 I | di Monticello, che volle accompagnarmi nel viaggio, guardava il
44 XIII | eloquenza di Cicerone andò ad accompagnarsi la voce del conte Zampa,
45 XI | fagiani, che portano delle acconciature da signore, che non ha ancora
46 XI | dei suoi discorsi. ~Egli acconsentì agevolmente alla mia istanza;
47 XVI | mangiarono e bevettero di buon accordo, come se niuna ruggine fosse
48 V | che simula il marmo. Per accorgersi della sovrapposizione, bisogna
49 VII | consorzio nazionale; ma si accorse che io mi oscurava, inorridiva,
50 XIII | Tevere e ingrassati dalla accozzaglia fattavisi intorno, pullularono
51 XII | ai mortacci sui. ~Codesto accrescitivo dispregiativo, che risale
52 IX | da Linneo tra gli uccelli acquatici municipali. ~Ma eglino furono
53 VII | intontisce all’uso dell’acquavite, e di certi preti di tutte
54 XII | Cloaca Massima, ha pochissimi acquedotti sotto le vie; onde l’acqua
55 X | possiamo rimpolparci degli acquisti che fa il mondo a cui apparteniamo,
56 VII | pratica, che ottundono l’acume dei sensi, ossia la troppa
57 II | profumo di una signora, così acuto, che io, inzuppatene la
58 X | delle ciociare, l’anima si adagia o sta paga nella forma dell’
59 XV | non ve ne siete nemmanco addati. Ma io ho alzato il pezzo,
60 IV | che abbia sentito nel dire addio alla campagna romana o alle
61 IV | pieghe e dei panneggiamenti addirittura romulei - statuari - da
62 II | a letto: ma prima che mi addormentassi, il segretario comunale
63 XIV | schiena, e con uno spuntino da addormentato alla stazione di Bologna,
64 VII | strania, ci sconvolge, ci pone addosso dei turbamenti e delle estasi
65 II | amministrati! ~Dopo i piccioni adocchiammo la chiesa di San Marco -
66 IX | alla porta dell’osteria, adocchiando se passava di là qualche
67 VI | Grazie del Tiziano; Venere e Adone di Luca Cambiaso Veronese;
68 VI | belli come tanti cuori, per adoperare il linguaggio della mia
69 IX | morto il figliuolo. Essi adoperarono l’unico modo razionale di
70 XI | Fortuna, ecc., ecc.; la Mole Adriana (Castel Sant’Angelo) che
71 IX | le mani tremule, il naso adunco, le brache corte, le calze
72 VI | bellezza; le figure soavi e aduste di Andrea del Sarto; le
73 IV | colto da una carrozzella aerea, ed essere menato a svolazzare
74 IV | salire in su, sopra un globo aerostatico, a darvi una capata, si
75 IX | maggiori preti, i quali, troppo affaccendati a scagliare scomuniche sulle
76 XII | abbandonai le minuzie, e mi affacciai alla balaustra del Pincio
77 X | renderebbe lucenti; - poi, affacciandosi alla spianata, o soltanto
78 IX | mezzi coercitivi. Si era affacciato alla porta dell’osteria,
79 II | tegole e dai piombi, a frotte affamate, verso chi fa loro carità.
80 II | piccioni di San Marco sono affamati di panìco. Se ricettavamo
81 XII | abbastanza di quelle lì, che ho affastellate alla rinfusa. Poi, come
82 | affatto
83 XII | punto bianco che io volevo afferrare e che mi scappava via velocissimo. ~ ~
84 X | indagatrice! Quali pitture nette, affilate, ridenti! Ma lasciamo stare,
85 | affinché
86 VI | grano, con la nebbia che affiocchisce il bianco della neve, con
87 XIII | consuetudine di vivere passivamente affittando camere mobiliate ai forestieri,
88 IX | paragone di bestia bastonata ed afflitta, che possa dare il colorito
89 XIII | culmini delle montagne, e si affondavano nelle sabbie dei deserti,
90 I | tappa a Milano; dove gli affreschi delle nuove palazzine hanno
91 XIV | vicino, - e più veloce si affretta nel corso.~ ~Prima di ritornare
92 XVI | Andateli a chiamare, che si affrettino quei lumaconi -. ~Il sacrista
93 XI | dei conigli con occhi di agata o di amatista. ~Vi sono
94 VIII | ladruncoli, e ai ladruncoli un agente di pubblica sicurezza travestito. ~
95 XI | discorsi. ~Egli acconsentì agevolmente alla mia istanza; onde l’
96 I | mangiano quasi tutti gli aggettivi e le preposizioni sul frontespizio
97 IV | è già scritto tutto, e, aggiunge, fin troppo. E tratta i
98 X | avanza e si complica, importa aggiungere due ingredienti, che nominerò
99 XI | che esiste, non si è mai aggiunto niente e non si è mai tolto
100 VI | marmo screziato, che si aggiusta alle pieghe; le processioni,
101 VI | I pugillatori del Canova aggiustano nell’aria dalle loro braccia
102 XI | discioglie per amarsi e aggregarsi nuovamente, e ciò per omnia
103 X | convento quasi tutta Roma, agguanterebbe i pregi, i bisogni e le
104 V | nasi, quelle braccia, li agita, li fermenta; fa venire
105 XV | essersi servito due volte di agnellotti, capovolse la zuppiera,
106 I | tac, prin, pronn, mosse di ago telegrafico, fucilate... ~
107 XIII | Rivoluzione che rivolgerà l’agro romano pestifero ed ozioso
108 XI | sfarzo della giardineria: agrumi a iosa, siepi di verde,
109 | Ahi
110 XIV | musicanti nella marcia dell’Aida. Ma hanno una testa condita
111 V | Paradiso. ~Come è venusto, aitante, intriso di antichità e
112 IV | imperocché l’abito inappuntabile aiuta sicuramente il monaco, e
113 XII | riusciva a scaldarmi. Per aiutare la mia fantasia, ripetevo
114 IX | dell’osteria, perché lo aiutassero a riscuotere la cattiva
115 VIII | qualcheduna doveva venire in aiuto di quel ciociaro. ~ ~Uscii
116 XII | occhi: genus...latinum, Albanique patres, atque altae moenia
117 I | che guardare inutilmente l’albergatrice della Bella Venezia. ~ ~
118 X | infelicemente dell’Italia di Carlo Alberto; né si cura troppo di svolgere
119 VI | Gallinaceus - Vulpis Diversor - Albitudinem Hanc - A Fundamentis Erexit. ~
120 V | vera sala da ballo, con due ale fatte apposta per il mormorio
121 X | le tacche principali che aleggiano su Roma. ~Così, potrebbe
122 IX | Francia, in Svizzera, in Alemagna, nelle miniere, nei trafori,
123 XII | Tiro, Gerusalemme, Atene, Alessandria, Parigi, Londra e Nuova
124 VII | la barba da zappatore, e Alfeo passava sotto il mare per
125 XIV | italici petti si è quetata alfine, viva Iddio! E valga il
126 II | laguna, come anitre nelle alghe. ~Ridisceso in piazza, comperai
127 II | intorno a lui, muovono le ali, la coda, tuffano il becco;
128 XVI | grattandosi la testa, e allacciandosi stizzosamente il piviale: ~-
129 V | che se il nipote Tevere allagasse Roma dalla sommità di monte
130 X | nell’arte, che sempre più si allarga, si avanza e si complica,
131 X | una letteratura romanesca allegra e scarpellina che bucasse
132 XI | giacchetta, e uscire di casa allegro e trionfante, perché egli
133 XV | corpo pinzo e barcollando allegrociter per il vino bevuto. ~Giunti
134 VI | stufa rovente! ~ ~Mentre le allodole dalla capperuccia filano
135 VI | Pietro in Vincoli, dove hanno allogato il Mosè in mezzo a fregi
136 II | albergo della Luna, dove fu alloggiato Silvio Pellico, prima che
137 IX | montagne e quelle che si allontanavano del ciociaro e della ciociara,
138 XIII | ributtando le cattive. ~Ed io, allucinato da questi pensieri e memorie
139 VII | visitato a Roma, provo delle allucinazioni; per esempio mi sembra di
140 VI | Gerolamo e di Nettuno, che si allungano come cirri celesti nei quadri
141 VIII | Egli aveva le braccia allungate sul desco e le mani strette
142 XII | trovarmi davanti la sublime, l’alma Roma, l’Eterna Città, che
143 I | parentesi, chi sa perché negli almanacchi tutto il novembre, e più
144 XIII | passeggiata del Pincio, alta come la gigantessa sognata
145 XII | Albanique patres, atque altae moenia Romae, - Capitoli
146 XV | Sembrava che le piante alte ululassero nella nebbia,
147 VII | pronunziò con un soffio di alterezza, spalancando certi occhioni,
148 IX | modo dei preti - ma l’anima altiera: tanto che sanno levare
149 | altrettanto
150 XI | nostri teatri, celle da alveare. ~E davanti a certi scalinoni,
151 VIII | l’umanità, quando uno s’alza da tavola, e dal vino padronale!
152 V | degli organini e delle alzate di gomito. ~Ebbene il Vaticano
153 IX | un vaso di porcellana si alzava un collo tornito, snello,
154 VII | che non sente, che non ama, che non soffre. ..ci strania,
155 VI | Panattierina, eternati dal suo bell’amante maestro Raffaele; la Maddalena
156 XI | odia o si discioglie per amarsi e aggregarsi nuovamente,
157 XI | con occhi di agata o di amatista. ~Vi sono dei fagiani, che
158 XV | quello della cucina. Ad ambidue si era aperto il cuore per
159 IV | del loro clima e del loro ambiente. Ora la bellezza e la prosperità
160 XIV | quel caffè, da librivendoli ambulanti, dei volumi buoni, come
161 II | villaggio in Via del Mulino americano, dove i vetri delle sue
162 XV | disse loro: ~- Miei cari amici, vi siete accorti della
163 VIII | alla sua faccia gialla da ammalato. Ed egli non aveva l’energia
164 VII | fratescamente; pensano al pranzo che ammannirà loro la moglie: se la minestra
165 XV | pranzo, che è obbligato ad ammannire ai suoi reverendi colleghi. ~
166 VI | il prevosto fu lesto ad ammannirgli la seguente iscrizione,
167 V | prime impressioni c’è da ammattire - c’è da rabescare spranghe
168 V | di quegli argomenti che ammazzano il bue senza lasciarlo più
169 I | Avanti! ~Mentre guardavo ammirato i nuovi portici che girano
170 X | ogni modo, ingrandire ed ammodernare i quadri. Ora, nell’arte,
171 VII | comunale, che è anch’egli ammogliato con prole, - anzi con diverse
172 XVI | villaggio a sedare quell’ammutinamento dei cantori della parrocchia. ~ ~
173 V | scuola. ~Che musica e che amorini di dipinture e di nomi:
174 IX | come parlassero delle loro amorose. ~Quanta differenza fra
175 IX | che al padre Giuliani, amoroso della loro toscanità, risposero
176 IV | patti con i Francesi - ed analogo telegramma al generale Garibaldi -). ~ ~
177 I | dicono: Olanda e Parma. ~Andando di questo passo, a forza
178 II | Pellico, prima che egli andasse alle sue Prigioni. ~Fatto
179 I | dormiva per istrada nell’andata e nel ritorno. ~Allora per
180 XVI | coro era ancora vuoto. ~- Andateli a chiamare, che si affrettino
181 I | Invece i moderni sarebbero andati per le spiccie, ed avrebbero
182 IV | occhi da Beatrice Cenci, con andature da serpente del paradiso
183 VIII | capitate dinanzi nella vita. Ed andavo a rinvangare le più lontane,
184 V | pieghe! Le sue pieghe hanno l’andazzo di un’orifiamma, che corra
185 XVI | carta bollata che non ci anderemo più. ~- No! basterà la carta
186 XVI | più. ~- Per noi, non ci andiamo più. ~- Firmiamoci tutti;
187 XIII | gradini spropositati degli anfiteatri, ma eziandio sui culmini
188 VI | del Caracci; i mazzolini d’Angioli dell’Albani; le figure maiuscole
189 XIV | le figure compaesane più angolose di quello che mi sarei mai
190 XV | uccisione e la preparazione dell’animale per antonomasia. ~Verso
191 XIII | attorno, non si riceve nell’animo molto sentimento di venerazione.
192 XV | dà dei buoni pranzi senza annacquare il vino e senza presentare
193 XIV | tutte le foglie secche dell’annata scorsa, come teste di generali
194 XIV | di Maremma, e le quercie annose con tutte le foglie secche
195 VI | colorite svariatamente, che ho annoverate di sopra, anche le pose
196 XIII | gamboni che salivano senza ansare non solo i gradini spropositati
197 II | Veneziana ritta come una antenna e fulgida come un pesce
198 XIV | sorellevole e con serietà anticipata di vezzi materni. Eppure
199 V | immensa mitria da vescovo antidiluviano, posta sul capo di questo
200 XII | hemisferios del tiempo, el mundo antiguo y el mundo Cristiano... ~
201 XV | Orsolina. ~Alle undici e mezzo antimeridiane il povero mio prevosto sbadigliava
202 V | Grecia; il Laocoonte, l’Antinoo, l’Apollo, statue antiche,
203 II | del Doge - Salizzada Sant’Antonin, e poi certi nomi gentili
204 XV | preparazione dell’animale per antonomasia. ~Verso sera poi giunse
205 XVI | Eusebio Capanna, assessore anziano, qui presente, perché, durante
206 | Anzitutto
207 XII | credere ad una sua asserzione, aperse le braccia, e disse: - Apritevi,
208 XI | privata; tanto è vero che sono aperte al pubblico. Quindi ruminando
209 XII | scorticati e penzolanti nell’apertura delle botteghe; - e i latinismi
210 IV | verdura, e le migliori sono apocrife - modelle di pittori. ~ ~
211 IV | i lustrini dei fanciulli apollinei. ~I campagnuoli, i quali
212 V | Duca, anzi Principe degli Apostoli. ~Mi sono sentito circondato
213 V | e piedi proverbiali da apostolo o da gran sultano, come
214 XIII | Buenos-Ayres, voglio dire appaltatori che ingrassano cambiando
215 XIV | a loro detrimento, e si apparecchiano a salutarlo con una cornata. ~
216 XV | venisse nessuno..., dopo aver apparecchiato tanta grazia di Dio! - ~
217 V | sospettavano neppure capaci; appariscono musi, pasticci, minchionerie
218 X | acquisti che fa il mondo a cui apparteniamo, sebbene Italiani. ~Ma nelle
219 XV | della Vicaria foranea, cui appartiene Monticello, si radunano
220 IX | classificazione. Tu sei bella, tu appartieni all’Arte, tanto quanto una
221 XII | salata saliva sui greppi dell’Appennino e vi lasciava la marna di
222 VI | come si usa da noi, l’ha appiccato in trofeo sopra un portone
223 VIII | infastidirlo, cercando di appiccicarsi alla sua faccia gialla da
224 XII | est locanda in luogo dell’appigionasi. ~Questi proprietari usano
225 IX | quattrini, aveva pensato di appigliarsi ai mezzi coercitivi. Si
226 VI | che so io... ~ ~Se non appiopparono eziandio un’iscrizione al
227 XIV | cravatta, sonnecchiando, appoggiò la sua testa alle spalle
228 V | ballo, con due ale fatte apposta per il mormorio di una queue
229 XIV | capre e pecore. ~Come si appressa il convoglio, gli uccelli
230 II | storici. ~Se qualcheduno si appresta a gettar loro del becchime
231 II | Dopo mezz’ora di gondola, approdammo all’albergo della Luna,
232 XII | isola della maga Circe, cui approdò Ulisse. Imperocché allora
233 XIII | per cui armonizzarono e si appropriarono tutto ciò che pareva loro
234 V | manovrare con esso, sarebbero appropriate le corna dei bufali. ~Penetrati
235 XVI | all’arcivescovo, perché lo approvi. ~- E la sottoscrizione
236 XII | aperse le braccia, e disse: - Apritevi, tombe degli avi miei! -
237 V | perché le cappelle che si aprono da una parte e dall’altra
238 XII | lago solo con il Caspio e l’Aral; onde inabissò il Mediterraneo,
239 XI | catene di edera, boscaglie di aranci, fiori centenari, che somigliano
240 XI | raspavano e scavavano come un aratro inglese, nella carne umana;
241 XIII | nessuno, è certo che dagli arbusti pelasgici trapiantati in
242 XI | fattibile: niuna barba di archeologo può piantare un bastone
243 XI | decreti, che esistono nell’archivio comunale di Monticello,
244 XV | grosso pasto in tutta l’arcidiocesi. È capace di mangiare e
245 IV | matasse e fanno frullare arcolai; sono montigiane, abitatrici
246 XIV | ossia un napoleone d’oro ardente; cosicché si direbbe che
247 VI | Roma. ~Io ho qui presenti e ardenti, come mi fiammeggiassero
248 VIII | lucciola di un lumicino ardeva davanti a un quadretto della
249 VII | all’amore con la fontana Aretusa. ~Ma in questi ultimi tempi,
250 VI | scarse dello Scarsellino; le argentine di Pierin del Vaga; le zuccherine
251 V | avvocati; ossia uno di quegli argomenti che ammazzano il bue senza
252 V | senza vedere il Papa. Quest’argomento finale mi sembrò proprio
253 X | uno spirito alla Dickens, arguto e bonario, che penetrasse
254 X | ingegno romanesco. ~Certe arguzie, che uno scrittore settentrionale
255 IV | romane quei menti piatti da Arlecchino di legno, e quelle stecche
256 XV | scheletro, che pareva l’armatura di una chiesa parrocchiale. ~
257 IX | e bianche, riusciva più armoniosa che gli omeri sonanti dell’
258 XIII | detto dialettica), per cui armonizzarono e si appropriarono tutto
259 XIV | guelfe e ghibelline. ~Vidi l’Arno incassato nei magnifici
260 VIII | Roma finisce quasi tutto in aro: Minestraro, bavullaro,
261 VI | misture del cavaliere d’Arpino; la Lucrezia nuda nudella
262 XVI | veniva portando il caffè, si arrestò colpita di meraviglia, con
263 XIV | da Roma un giornale caldo arroventato delle stizze della città,
264 VI | mostre recentissime di belle arti. ~Dinanzi a certi quadri
265 IV | delle droghe vive, e degli articoli della Sciarpa Rossa; a cui
266 XI | nelle vasche e nei ruscelli artificiali. ~Quelle anitre, come stanno
267 XI | davano battaglie navali di artifizio... Diascolo! Ho fatto anch’
268 IX | pittoresche e intemerate. ~Gli artigiani che rimangono e quelli che
269 VII | Belle Gigogin dei nostri artisti di adesso, fra qualche paio
270 VIII | dalla poesia dei fantasmi artistici, e imbizzito per la prosa
271 VIII | aperture del panciotto sotto le ascelle, e la osservai. ~Era la
272 II | diciannove ore di vapore, che mi asciugai da Venezia a Roma, ho pochissime
273 XV | presentare il conto. ~Marcellina, asciugandosi con l’avambraccio la fronte
274 IX | e per le vie. Le guardie ascoltavano dunque le due femmine, che
275 XVI | prestito, o che egli vi ascolti tutto d’un fiato la lettura
276 VIII | modo che la lasciano sull’asfalto di un terrazzo i vasi dei
277 V | Che mazze, da voltare asini, portava Ercole! ~ ~E i
278 XV | pranzo che si ritardava, aspettandosi ancora qualcheduno, egli
279 X | altri germi dell’anima. ~Aspettatevi una grossa metafora. ~Oh!
280 XIII | d’Italia, proprio quello aspettato da Dante, spesso e grosso,
281 IV | una fetta da portare ad assaggiare a mia moglie. ~Quel cielo
282 | assai
283 VI | è completo. ~I serpenti assaltano Laocoonte: Laocoonta petunt,
284 II | d’acqua che venissero ad assaltarci? Eh? E noi non abbiamo nemmanco
285 XI | testa elegantemente in un assalto; le unghiate che i sullodati
286 IX | e si facevano i lunghi assedi della città per amore di
287 XVI | perché, durante la mia assenza, tenne stupendamente bene
288 XII | ricusava credere ad una sua asserzione, aperse le braccia, e disse: -
289 XVI | signor Eusebio Capanna, assessore anziano, qui presente, perché,
290 IV | sentimento, ciò che non posso asseverare, non avendolo saggiato né
291 IX | un fazzoletto in forma di assicella. ~Le calava il grembiule
292 VIII | a quelle setole io vidi assiso di rimpetto a me un giovane
293 IV | della Sciarpa Rossa; a cui è associato. ~Di libri nuovi egli, il
294 V | bruttezza assolutamente assoluta e oggettiva. ~ ~ ~
295 V | di ogni luogo, al bello assoluto e oggettivo, come diceva
296 XIV | amministrato, i miei occhi assuefatti alla levigatezza e alla
297 X | cimiero e dei coturni e dell’asta di Minerva. ~Vorrei che
298 XV | È vero - disse uno degli astanti. ~- È vero - risposero gli
299 XIII | quella delle leggi degli astri. ~Mi voltai e vidi un bersagliere
300 XIII | che veniva a me la musica astronomica, veniva un soffio di poesia
301 V | taschino del pastrano l’astuccio dei sigari, e, senza un
302 XII | Babilonia, Tiro, Gerusalemme, Atene, Alessandria, Parigi, Londra
303 IV | il cielo, questa massa di atmosfera, che fa la funzione e la
304 | atque
305 X | facendo dimenticare gli atrii muscosi e i fori cadenti,
306 XII | da ultimo la retorica e l’atrocità delle bestemmie. ~Un giorno
307 VII | ingiurerei a torto. Nel loro poco attaccamento ai capi d’arte, c’entra
308 XII | cominciava a montare in bizza, attaccando briga fra le quinte con
309 VIII | vendetta dei frati, i quali si attaccano al formaggio quando non
310 VI | realtà. ~Vorrei che se lo attaccassero all’orecchio, i pittori
311 XI | prelodati dilettanti se ne attacchino alla catenella dell’orologio,
312 VI | io richiamo in mezzo agli atteggiamenti e alle movenze colorite
313 I | maniera che adesso hanno atterrato e seguitano a buttar giù
314 XVI | vostra commedia di cinque atti in prosa. ~Quindi i cantori
315 VII | pensiero di quella Venere attica e nuda, e di portarlo alle
316 XIV | romanità classica, ma finezze attiche, impiallicciature da tavolini
317 XIII | nella consuetudine di vivere attivamente producendo qualche cosa,
318 XIV | spalle di suo marito. ~Quell’atto mi fece pensare a mia moglie
319 XV | facendolo venir color d’oro, e attorniandolo di fagiuoli dell’aquila,
320 XIII | guardare il Vaticano, a girarvi attorno, non si riceve nell’animo
321 I | acciaio con la patina, l’attraenza del buco, che ho fatto nel
322 XIV | la toscanità. ~Invece la attraversai a brucia paesi. ~Vidi appena
323 XIII | popoli stranieri. ~Voltaire attribuisce la maggioranza trionfale
324 II | Io smorzai il lume, e gli augurai buona notte. ~ ~Il mattino
325 VI | lucignolate; il cavallo di Marco Aurelio, che non scappò alle fiere
326 VI | Madonna, tutta una santa aureola, di Carlo Dolci; la Flagellazione
327 XIV | come teste di generali austriaci con tutti i loro capelli
328 II | silenzio, e poi quei bisbigli autentici o no mi hanno fatto proprio
329 IX | che ti avessero vista gli autori dei più cari libri, che
330 XII | libertad con sus tribunos, la autoridad con sus Césares, la religion
331 XV | Marcellina, asciugandosi con l’avambraccio la fronte sudata per i vapori
332 X | sempre più si allarga, si avanza e si complica, importa aggiungere
333 XI | pubblica per le sue teorie avanzate e retrograde, e lo invitai
334 XIV | di luce. Le onde che si avanzavano spumeggiando verso il lido
335 XVI | rilievo. Avete goduto gli avanzi di Troia lasciati da Don
336 VI | la calma, l’economia, l’avarizia di forme nell’arte antica:
337 XVI | questo mezzo, sia pure egli avaro come la pietra pomice o
338 | avendolo
339 XVI | chiesa i cantori sul piano aventino del loro sciopero non si
340 | averli
341 | avessi
342 | avevamo
343 | avevo
344 XII | Apritevi, tombe degli avi miei! - E il secondo di
345 | avrà
346 | avranno
347 | avresti
348 | avrete
349 | avuta
350 | avuto
351 VIII | rifocillarmi; e mi trovai, senza avvedermene, seduto sopra una pancaccia
352 V | del Domenichino. ~Oh si avvedrà della differenza! I figurini,
353 XIV | cravatta. ~Uscito dal caffè mi avvenni in due bambini, che per
354 XII | loro stabili insieme con l’avvertenza, che la casa è libera da
355 XVI | quando il sacrestano corse ad avvertirlo che il coro era ancora vuoto. ~-
356 IV | sotto castel Sant’Angelo, avviate ai magazzini; sono modiste,
357 XI | adesso e che ha servito ad avviluppare una caramella sfornata ieri.
358 V | da padroni e da machioni, avviluppati nella loro toga rossa di
359 XVI | avuta con il parroco, io avvisai subito al modo di comporre
360 X | stare, che eglino, a mio avviso, siano stati più berneschi
361 VIII | il conte Zampa contro l’avvocato Mastica: i due partiti facevano
362 VIII | pieghe del mantello, che gli avvoltolavano il collo e il busto. ~Sotto
363 XVI | intuonare l’antifona. ~ ~Avvoltolò la lingua, richiamò nel
364 XI | l’ingegno dell’uomo, ne azzecca una, cioè foggia una forma,
365 VII | povere scolare con le dita azzurre dal freddo; alle fanciulle
366 XIV | cielo di Roma, egli occhi azzurri come la cravatta, sonnecchiando,
367 X | i professori, essere il Babau. ~Invece, secondo il mio
368 II | quelle camere c’erano dei babbi e delle mamme e delle giovani
369 XII | una città più famosa di Babilonia, Tiro, Gerusalemme, Atene,
370 XIV | dal nemico del Cellini, Baccio Bandinelli. ~E sopra il
371 XI | quelli che si ammirano nelle bacheche dei nostri pizzicagnoli,
372 VI | un’oca, fanciulli che si baciano; orecchie con buchi che
373 XIII | fronte immensa un immenso bacio di venerazione. ~ ~Mi sentivo
374 IX | il paesaggio, quando la baciò tuo padre! Tu sei venuta
375 X | lentamente a somiglianza di un baco da seta - un friggitore
376 VII | Una cosa e l’altra; ma non badano ai capolavori che custodiscono. ~
377 XI | acciocché non ci scappi, e badiamo di squattrinare il vero,
378 XIV | sentiva un rumore come di badili, che dessero delle piattonate
379 V | rocchetto ecclesiastico e i baffi e la cera da buontemponi
380 XI | lunghe, e doveva divertirsi e bagnarsi molto meglio di noi. ~Ma
381 XI | gli antichi pigliavano il bagno, con le tinozze, in cui
382 XIII | che nessuno gli dica ai né bai; ci sono i preti e i frati
383 XII | minuzie, e mi affacciai alla balaustra del Pincio per riavere Roma
384 XIII | che piaceva anche a Cesare Balbo, il quale diceva: - non
385 XIII | che si muoveva, tremolava, balenava, vicina a liquefarsi; e
386 XI | di mosaico, che una volta balenavano e guizzavano sotto l’acqua;
387 XIV | dopo che lo aveva dato a balia, come dicesi. ~Oh, come
388 IV | alcune delle quali sono balie, altre venditrici di verdura,
389 II | vetri delle sue finestre ballano continuamente al passare
390 V | mura. ~È una vera sala da ballo, con due ale fatte apposta
391 X | hanno insegnato a me, un balordo chez nous letterario, che
392 XIV | sono nemmanco donne; sono bambine che si tengono sulle ginocchia
393 VI | beltà turchesca; le grazie bambinesche di Raffaellino da Reggio;
394 XV | differenza di certi freddi banchieri d’usura), il prevosto di
395 IX | operaia, che ha una bella bandiera, una cassa forte per gli
396 XIV | nemico del Cellini, Baccio Bandinelli. ~E sopra il Perseo mi scesero
397 X | istruzione pubblica, vorrei bandire un concorso per un posto
398 XII | marciapiedi incomodissimi, con i baracconi dei giornali e gli spacci
399 VI | incrociamento, a questo barbaglio caldo di meraviglie dell’
400 X | romana il coltello dell’io barbarico, che, sotto cieli più bruschi
401 XIII | delle mogli sepolte vive da Barbebleu. E si diffuse per il mondo,
402 V | e le gallerie Borghese, Barberini, Pamphily-Doria, ecc. ~Devo
403 I | del Tevere, quando il Re Barbigione indovinò con il cuore il
404 VI | difficoltà a staccarsi da quel barbone di Mosè. ~I fregi papeschi
405 XV | canonica a corpo pinzo e barcollando allegrociter per il vino
406 XIV | in Toscana hanno voci da bargello, voci guelfe e ghibelline. ~
407 XII | Me la fumo -. ~Ricordai i barocci campagnuoli con le cuffie
408 IV | Romanine. ~Le Romanone sono barricate, che stoppano un viottolo
409 XII | cui si trova sempre una baruffa di megere scarduffiate e
410 XVI | tenere dal canticchiare a bassa voce, tanto per mostrare
411 X | cieli più bruschi e più bassi, va giù giù, profonda nelle
412 VI | cinghialesche scolpite sui bassorilievi dei sarcofagi; le Minerve
413 XVI | ci anderemo più. ~- No! basterà la carta semplice -. ~E
414 IX | imbarcare le benedizioni sui bastimenti che vanno in oga magoga,
415 II | Gazzetta del Popolo. Ebbene! Bastò quel misero annunzio in
416 IX | nessun paragone di bestia bastonata ed afflitta, che possa dare
417 XII | templo, - academia - campo de batalla ecc., ecc., una città più
418 XII | tempi, in cui i giganti battagliavano con Giove nei Campi Flegrei,
419 IV | magnificamente ciò che gli batte incontro: le ondulazioni
420 XIV | pezza, con il sangue pieno e battente nelle tempie, dinanzi alle
421 VI | Consiglio comunale, una fede di battesimo, cioè di nascita, o un mandato
422 XII | Perdoniamo il ricordo dei battibecchi cosmici, delle vicissitudini
423 XIV | cattedrali, cimiteri e battisteri, che paiono immense scatole
424 XVI | fatto da Dino Compagni al battistero di San Giovanni - ora che
425 XVI | vaso da confettiere; e alla battuta di Andrea Tirella, intuonarono:
426 XV | processione; i quali avrebbero battuto le mani, dicendole: - Brava,
427 XIII | sognata e desiderata da Carlo Baudelaire, veneranda come una Vetruria,
428 VIII | tutto in aro: Minestraro, bavullaro, ventaliaro, coronaro, scatolaro,
429 VIII | Anche le trattorie dove bazzicano eziandio senatori e deputati,
430 II | appresta a gettar loro del becchime da mangiare, essi volano
431 IX | della Fornarina, i più i begli occhi che siano comparsi
432 VI | Panattierina, eternati dal suo bell’amante maestro Raffaele;
433 VI | cristiani fecero degli sfoghi di beltà turchesca; le grazie bambinesche
434 VI | scritta: Pius numero tale o Benedictus numero tal altro fecit,
435 XIII | Maria nell’ode di Manzoni: benedisse, consolò, emancipò. ~ ~Non
436 II | mostro volante verso il loro benefattore: lo cinghiano per aria,
437 XV | imperocché (soffrano i benigni questa nota di erudizione
438 X | avviso, siano stati più berneschi che umoristi. Bisogna, ad
439 XII | stesso modo che la donna del Berni credeva che il Papa non
440 II | e poi di trovarci in una berretta da prete. ~Prendemmo posto
441 VIII | camerieri portano ancora il berretto bianco, e la giacchetta
442 I | il Duomo. ~E sentite che bestemmia di idea gli fermentò nella
443 X | professori sopra biasimati bestemmiano rancidamente ai giovani,
444 I | sospenderlo, se avesse seguitato a bestemmiare. ~Sulla piazza del Duomo
445 XII | retorica e l’atrocità delle bestemmie. ~Un giorno sentii disputare
446 IX | Non c’è nessun paragone di bestia bastonata ed afflitta, che
447 VI | arte antica, secondo il mio bestiale parere (così si esprime
448 VI | esattore, commetterei qualche bestialità; per lo meno verserei l’
449 XVI | dell’Unione. Quindi io, bevendo alla sua salute, credo di
450 XV | allegrociter per il vino bevuto. ~Giunti in piazza, un frizzo
451 IX | movenza delle spalle morbide e bianche, riusciva più armoniosa
452 VI | chiome di marmo nero su volti bianchi; e poi, frammezzo alle statue
453 IX | sulle spalle una camicia bianchissima. ~Dalla camicia come dagli
454 XIV | con tutti i loro capelli bianco-gialli. ~Nel primo caffè toscano,
455 X | letterario, che pure si biasima ai Francesi, e forse esiste
456 X | che i professori sopra biasimati bestemmiano rancidamente
457 XIII | accaprettati dietro le loro bighe iddii, principi e popoli
458 IV | niente sulla loro testa, bionda o castana, e più spesso
459 VIII | intabaccati di formaggio biondo. Attraverso al fumo dei
460 VIII | condito di quella malizia birbona che salta fuori dai sonetti
461 XV | cosa che non va... ~- È una birboneria, è una infamità, dico io, -
462 XVI | posto degli studenti e dei birichini, e che non volevano muoversi
463 XII | luce. ~ ~Non c’era verso: bisognava mi commovessi: me ne correva
464 VI | un piatto di maccheroni bisognevole di formaggio. ~Ma a Roma
465 X | agguanterebbe i pregi, i bisogni e le tacche principali che
466 XII | cominciava a montare in bizza, attaccando briga fra le
467 IX | Venere di Prassitele, o una bizzarria di Heine... Come dovette
468 IV | svolazzare frammezzo a quel blu. ~ ~Il cielo di Roma, che
469 VI | famoso gladiatore che muore boccheggiando verso il suolo, senza spasimi,
470 VIII | venire. ~Il povero ostaggio boccheggiava per suo consumo delle parole
471 XVI | rotonda e melliflua, come il bocchino di un vaso da confettiere;
472 II | sue Prigioni. ~Fatto un boccone di cena, uscimmo dall’albergo
473 XVI | scritta di non cantar più, bollandola con gli orli di un bicchiere
474 XVI | mettiamoci tutti sulla carta bollata che non ci anderemo più. ~-
475 XIV | addormentato alla stazione di Bologna, e con chiamate di altre
476 II | effetto notturno della neve bolognese che nuotava nel buio di
477 XII | drago, una montagna, una bombarda. ~Ed invece Roma è proprio
478 X | spirito alla Dickens, arguto e bonario, che penetrasse come l’aria
479 X | scava tesori riposti di bontà, di operosità, di utilità,
480 XV | vapori della casseruola, borbottava di tanto in tanto in cucina: -
481 X | letterature straniere o boreali, come le chiamano i professori,
482 V | Campidoglio, e le gallerie Borghese, Barberini, Pamphily-Doria,
483 VII | cosiddetto Genere, che portò la borghesia e la democrazia nell’arte,
484 VI | Credi; il ritratto di Cesare Borgia, dipinto da Raffaello; che
485 I | sfida e una sgomento alle borse, il segretario comunale
486 XIII | rive del Tevere, c’era una boscaglia opaca, un magnifico paesaggio
487 XV | pasto all’albergo della Botte d’Oro, in Vercelli. Essendo
488 I | facessero questo i signori bottegai, i quali mettono sulle forme
489 X | scorazza negli omnibus e nelle botti dimenandosi - e fa la vita
490 XV | mai a tavola il vino in bottiglie; ma lo tiene in un secchione,
491 XVI | rappresentante Vittorio Emanuele a braccetto con Pio IX. ~Poi, dopo il
492 XI | perché, in compenso, il bracciante portando delle carrette
493 XIII | idea che pigliava in una bracciata quattro quinti dell’umanità
494 IX | tremule, il naso adunco, le brache corte, le calze nere di
495 V | sentito circondato da due branche di colonnati; perché San
496 XI | incontrano pei viali dei branchi di seminaristi rossi o violacei,
497 XIV | nemmanco del bastone, che gli brandisce incontro quel maccherone
498 X | di Roma te le spiattella bravamente, senza pensarci su, e poi
499 XI | procurate con la fantasia le mie brave notti e i miei bravi giorni
500 | breve
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