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Giovanni Faldella
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


10-breve | briga-demon | denar-gatte | gaude-magic | magis-paure | pavon-rimpo | rinca-spera | speri-viott | visce-zuppi

                                                  grassetto = Testo principale
     Lettera                                      grigio = Testo di commento
1501 XIII | sofferente in mezzo ai gaudenti (per dire queste cose ci 1502 VI | Madonna tranquillina del mio Gaudenzio Ferrari, mio delle mie montagne; 1503 XIV | Discordia pazza stracca di gavazzare negli italici petti si è 1504 X | Giuseppe Gioacchino Belli. Che gazzarra di malizia indagatrice! 1505 II | concorso sull’Omnibus della Gazzetta del Popolo. Ebbene! Bastò 1506 XI | e le letture delle sue gazzette e delle leggi e decreti, 1507 XIV | annata scorsa, come teste di generali austriaci con tutti i loro 1508 XIV | famose catene tolte dai Genovesi ai Pisani e restituite nel 1509 XII | molis erat romanam condere gentem - tu regere imperio populos, 1510 XI | dell’epulone Caio Cestio, gentiluomo di bocca della corte d’Augusto: 1511 XII | tenevo sotto i miei occhi: genus...latinum, Albanique patres, 1512 VI | sempre un congegno matematico geometrico di idee quello che produce 1513 IX | scendono dai greppi con la gerla alle spalle e il rosario 1514 X | mettere fuori gli altri germi dell’anima. ~Aspettatevi 1515 VI | Giordano; le figure di San Gerolamo e di Nettuno, che si allungano 1516 XVI | mio salotto da pranzo. ~Geromino Sindaco di Monticello ~( 1517 XII | famosa di Babilonia, Tiro, Gerusalemme, Atene, Alessandria, Parigi, 1518 V | minchionerie inanimate di gesso e di sapone. Invece il San 1519 IV | strillava il mio amico con gesti brofferiani - Come! Ricusate 1520 XVI | Monticello, quella schiena di gesuita, quella pelle di reazionario, 1521 II | qualcheduno si appresta a gettar loro del becchime da mangiare, 1522 XIV | scintillare il mare, come vi gettassero dei grani di luce. Le onde 1523 XI | di fontane. ~Vi sono dei getti d’acqua che paiono candelotti, 1524 XII | Ricordai la luridezza del Ghetto di via Fiumara, in cui si 1525 XIV | piattonate sopra strati di ghiaia - o di soldi di rame, che 1526 XV | bocca a quei canarini da ghiande! ... ~- Eppure, piuttosto 1527 XIV | bargello, voci guelfe e ghibelline. ~Vidi l’Arno incassato 1528 VI | braccia, le gambe mozze; le ghigne dei Cesari; i colossi fluviali; 1529 V | diversi dai nostri. ~Oh che ghigno falso hanno quei Cesari? ~ 1530 XV | negoziante di riso, per ghiottoneria, o per inavvertenza, tirò 1531 VIII | vasi dei fiori con la loro giacitura fissa. ~Egli aveva mangiato, 1532 XIV | stata tosata, né tinta da Giacobbe. ~Un’Inglesina, mia compagna 1533 V | rigano i fianchi delle statue gialle, come per una malattia cronica, 1534 XII | Bibbia. ~Risparmiamo il re Giano e il re Saturno, introduttore 1535 XI | trova tutto lo sfarzo della giardineria: agrumi a iosa, siepi di 1536 XV | distrazione una fragola nel giardino e mangiatala, possa ancora 1537 XII | disfogossi poi con lo Stretto di Gibilterra. ~Perdoniamo i tempi, in 1538 XIV | incontro quel maccherone di un gigante scolpito dal nemico del 1539 XIII | del Pincio, alta come la gigantessa sognata e desiderata da 1540 XII | sufficienza per i miei studi ginnasiali e liceali. ~ ~ ~ 1541 X | maravigliosi di Giuseppe Gioacchino Belli. Che gazzarra di malizia 1542 VIII | rinvangare le più lontane, come giocando alla tombola si va a scovare 1543 XVI | Al sacrestano fu un giocoforza piegare la collottola, e 1544 VII | fiamminga. ~Mi inaffiarono di gioia quelle faccie, quelle pancie 1545 VI | Flagellazione alla colonna di Luca Giordano; le figure di San Gerolamo 1546 VI | luce grossa e fragorosa del Giorgione; il Sansone, abbozzo potente 1547 XII | incomodissimi, con i baracconi dei giornali e gli spacci di lucido Dubois. ~ 1548 XI | Brofferio e del professore Giovacchino De Agostini; ho visto la 1549 IX | i loro figliuoli partono giovanissimi dal paese di buon mattino, 1550 XII | giganti battagliavano con Giove nei Campi Flegrei, e ruzzavano 1551 IX | anime di bufalo piagato e di giovenca rigogliosa con le anime 1552 XV | accetti una castagna da un giovinotto, e gli metta le mani nelle 1553 I | ammirato i nuovi portici che girano intorno alla Galleria Vittorio 1554 XIII | di venerazione. Pare di girare intorno alla cura di un 1555 X | Pigliate le commedie del Giraud e i sonetti maravigliosi 1556 II | distendeva sul lago d’Orta per girellarvi sopra. ~- È vero - ripigliò 1557 VII | da Cristoforo Colombo. ~Gironzolavo insieme con il segretario 1558 VII | maestro comunale di Monticello giudicherebbe come lei di grado superlativo, 1559 IX | conto di loro pacieri e giudici Salomoni nelle piazze e 1560 II | andare misto di velluto e di giulebbe. Esso ristorava le fibre 1561 IX | contadini toscani, che al padre Giuliani, amoroso della loro toscanità, 1562 II | mantello miracoloso che San Giuliano distendeva sul lago d’Orta 1563 II | II~Venezia~ ~Giungemmo allo scalo di Venezia alle 1564 XV | ultimo a servirsi, si vide giungere innanzi il piatto delle 1565 XV | antonomasia. ~Verso sera poi giunse alla canonica di Monticello 1566 V | granchio enorme. ~A prima giunta, lo dicono tutti che San 1567 XV | allegrociter per il vino bevuto. ~Giunti in piazza, un frizzo di 1568 XII | della passatella, in cui i giuocatori si passano l’un l’altro 1569 XII | friggitori pubblici - il giuoco della passatella, in cui 1570 X | sonetti maravigliosi di Giuseppe Gioacchino Belli. Che gazzarra 1571 VI | nell’aria dalle loro braccia giuste i loro pugni giustissimi. 1572 VI | braccia giuste i loro pugni giustissimi. Le Madonne ninnano le loro 1573 IX | al campo, fu richiesto di giustizia da una donnicciuola a cui 1574 VI | moderni, quindi il famoso gladiatore che muore boccheggiando 1575 | glielo 1576 IV | potessero salire in su, sopra un globo aerostatico, a darvi una 1577 IV | romane sono fra le nostre glorie italiane più pure e meno 1578 XI | i sassi più nobili, più gloriosi e più poetici di tutti gli 1579 II | rimaneva più nemmeno una goccia di siero nelle vene dei 1580 VI | Madonne ninnano le loro spalle gocciolate dall’azzurro del firmamento; 1581 XIV | niuna altra parte di mondo. ~Godei quivi ancora un’altra voluttà 1582 XIV | avrei però voluto studiare e goder bene la toscanità. ~Invece 1583 XII | volli ancora una volta godere Roma in compendio, guardandola 1584 XVI | Giovanni di rilievo. Avete goduto gli avanzi di Troia lasciati 1585 XII | più cristalline dell’Arte; Goethe, Courier, Castelar, ecc., 1586 VII | anni, non abbiano a far gola alle Prussie e alle Russie, 1587 IX | osteria di cucina; e con una gomitata fecero levare in piedi il 1588 II | misi a ridere. ~Le voci dei gondolieri, che si incontravano, le 1589 XIV | Genova nel restituire al gonfaloniere di Pisa le catene, ecc. ~ 1590 XIV | romana è un mare di terra gonfia; e quei rigonfi paiono di 1591 IX | risposero con discorsi in cui gongolano i colori, la moralità e 1592 IX | pittoresco sul davanti delle gonne corte, che lasciavano vedere 1593 X | impiastrata a una muraglia, la gorgiera, la quercia e la. spada 1594 XVI | la lingua, richiamò nel gorgozzule tutto lo spirito che aveva 1595 X | un numero del programma governativo, che dichiara le letterature 1596 VII | cicerone, e li venderei ai governi stranieri per somme spettacolose. 1597 XI | delle stuoie di terra a gradazioni di giallo, che si rinfocola 1598 XIII | senza ansare non solo i gradini spropositati degli anfiteatri, 1599 VII | giudicherebbe come lei di grado superlativo, è vero che 1600 XII | aria - gli errori della grammatica romanesca, che fa dire noi 1601 | gran 1602 X | riuscirebbero un ottimo granaio per una formica intellettuale. ~ 1603 IV | chiamerebbero nemmeno colline; sono granarole, cernitrici di grano, le 1604 V | ranfie di colonne. Pare un granchio enorme. ~A prima giunta, 1605 VI | le figure maiuscole che grandeggiano nella Santa Petronilla del 1606 XIV | rinvenni mescolati insieme grandi uomini e minchioni e virtuose 1607 XI | e che la ricchezza e la grandiosità di quelle ville sono sproporzionate 1608 XIV | come vi gettassero dei grani di luce. Le onde che si 1609 XV | neve esalò, uscì una nebbia grassa, fitta, che pareva un fumo 1610 V | Cesari? ~Che colli grossi, grassi e torosi! Come stanno da 1611 XI | tronfie, fendono il marmo grasso e verde di erba acquatica, 1612 XIV | sospetta la civiltà. ~Deo gratias! Cominciai a vedere qualche 1613 II | deputati, i quali viaggiando gratis fecero restringere e dinoccolare 1614 XVI | muoversi di . ~Il parroco, grattandosi la testa, e allacciandosi 1615 XVI | aveva ancora conosciuta la grattugia. ~Tutti i commensali mangiarono 1616 XV | che di sotto era già stato grattugiato -. ~I cantori inorridirono 1617 I | maturo, pieno di accenti gravi e circonflessi. ~Feci pertanto 1618 XI | Non mancano le statue greche e le memorie storiche del 1619 XVI | mettevano in solluchero tutto il gregge dei fedeli. ~ ~Nel giorno 1620 IX | assicella. ~Le calava il grembiule pittoresco sul davanti delle 1621 XV | po’ bella, sarebbe proprio grigia, che non venisse nessuno..., 1622 I | tabacco, con qualche po’ di grigio e giallo marcio nei rimasugli 1623 I | in un gruppo, carico di gromma e di ruggine. Pare un istrice 1624 XII | riversa dai canali delle gronde in brutte cascate fra i 1625 XV | lo tira su e lo poppa a grosse ramaiolate. ~Quel giorno 1626 VI | spiegherò con un esempio grossolano, da par mio, da sindaco 1627 XIV | allora in buona vena, e guadagnai il primo posto. Chi può 1628 VII | fanciulle che piansero e guairono per un tradimento o per 1629 XII | servono da ombrello e da guanciale ai contadini. Rammemorai 1630 XII | godere Roma in compendio, guardandola dal monte Pincio. ~Giunto 1631 VII | messer Domineddio, non lo guardano più quanto è lungo. ~ ~La 1632 V | vicino non fa effetto. ~A guardarlo in piazza sembra accasciato 1633 I | accompagnarmi nel viaggio, guardava il Duomo. ~E sentite che 1634 I | ingenuamente: Avanti! ~Mentre guardavo ammirato i nuovi portici 1635 XII | Roma: ~- Non muoverti! ti guarderò di qui a qualche minuto; 1636 XI | neri di liquorizia. ~I guardiani di questi giardini privati 1637 VII | per un patereccio. ~ ~Mi guarì dalla Venere, come una benedizione, 1638 XI | inglese, nella carne umana; i guazzi di sangue; e poi le lavande 1639 XI | volo, e dalla ricchezza del guazzo il lustro domestico e civile. 1640 XIV | hanno voci da bargello, voci guelfe e ghibelline. ~Vidi l’Arno 1641 XIV | suo genio, avevano visi di gufo ed erano bucherellate dal 1642 X | profonda nelle anime a guisa di palombaro, e ne scava 1643 XI | India, peschiere, in cui guizzano dei pesci rossi, grossi 1644 XII | Imperiumque pater Romanus habebit... Pensavo che io tenevo 1645 | Hai 1646 | Hanc 1647 IX | Prassitele, o una bizzarria di Heine... Come dovette essere musica 1648 XII | York, perché abraza los dos hemisferios del tiempo, el mundo antiguo 1649 XV | sta scritto: Ostium non hostium, latinetto che i parrocchiani 1650 XIII | accaprettati dietro le loro bighe iddii, principi e popoli stranieri. ~ 1651 XIV | si è quetata alfine, viva Iddio! E valga il vero, ecc. ecc. ~ ~ 1652 I | gli fermentò nella mente, ideaccia, che egli non ebbe paura 1653 VIII | richiamavo nella mente le ideine e le figurine più gentili 1654 XII | cosmici, delle vicissitudini idrauliche e plutoniche nei tempi preistorici, 1655 VII | servono di più ai motori idraulici che alle fantasie, quella 1656 XI | avviluppare una caramella sfornata ieri. Nella lista di luce che 1657 VIII | sua positura e nella sua ignavia da modello. Solo oscillava, 1658 IX | non conosci il tuo valore, ignori la tua importanza e la tua 1659 | II 1660 | III 1661 XVI | come lui: il successo d’ilarità. ~I ragazzi, uscendo dalla 1662 X | bella da cui possa essere illuminata una figura umana. ~ ~Ah! ( 1663 XII | con il vestiarista o con l’illuminatore. ~Ma le parole degli scrittori, 1664 II | bisbigli. Erano bisbigli, e illusioni di bisbigli. E mi perdoni 1665 XIII | guardare il busto di un musico illustre. ~Dalla tesa del cappello 1666 XIV | confetti. ~Nei camposanti illustri rinvenni mescolati insieme 1667 XV | grosso tacchino arrosto, già imbandito, fu lesto a porselo innanzi, 1668 XV | borbottare. ~Orsolina in silenzio imbandiva la tavola di quattordici 1669 IX | stradali si trovarono nell’imbarazzo dell’imperatore Traiano, 1670 IX | al di dei monti, e a imbarcare le benedizioni sui bastimenti 1671 I | Come diventa mai vecchio e imbecille! Una volta pareva una pineta 1672 V | fabbricata con lamiera imbiancata in modo che simula il marmo. 1673 VIII | dei fantasmi artistici, e imbizzito per la prosa del mio segretario 1674 VI | Mosè. ~I fregi papeschi imbrogliano un po’ il capolavoro di 1675 XI | con le tinozze, in cui si imbucano gli uomini di adesso, ciliegie 1676 XV | e i fagiuoli dell’aquila imburrati. ~Marcellina anch’essa, 1677 XIV | il primo posto. Chi può immaginare la rettorica rettoricissima, 1678 XV | ululassero nella nebbia, come immaginò un poeta, che mi venne mostrato 1679 XIV | e battisteri, che paiono immense scatole di confetti. ~Nei 1680 XIII | sulla fronte immensa un immenso bacio di venerazione. ~ ~ 1681 XII | strappo di mano le rupi, e immetteva la luce nelle caverne dei 1682 VIII | i piedi infingardamente immobili, i quali dovevano lasciare 1683 VIII | ventaliaro, coronaro, scatolaro, immondezzaro, ecc. ~Anche le trattorie 1684 XV | Vi siete fatto un onore immortale -. Ed ella con i pugni sui 1685 VI | rosolate di Innocenzo da Imola; un terzo San Sebastiano, 1686 IV | cavallo delle barbe, che fanno impallidire, considerate come capi d’ 1687 XVI | tutti, sopra una carta da impannata, l’obbligazione di non andare 1688 VI | dell’avvenire, e di qui imparassero che per dipingere una mosca 1689 XVI | andassimo più a cantare in coro. Imparerebbe cosi a darci i pranzi di 1690 XIV | non finite ad unguem dalla impazienza del suo genio, avevano visi 1691 XVI | mettervi ripiego. Dobbiamo noi impedirgli di fare alto e basso. Dobbiamo 1692 VIII | voluta, è ritardata od anche impedita dal rispetto umano, dalla 1693 IX | trovarono nell’imbarazzo dell’imperatore Traiano, che, mossosi con 1694 VII | Sicuro. ~- E che l’imperatrice di Russia, pochi anni fa, 1695 XII | condere gentem - tu regere imperio populos, Romane, memento - 1696 XII | populos, Romane, memento - Imperiumque pater Romanus habebit... 1697 XII | delle vie quando piove; imperrocché Roma, la città della Cloaca 1698 XIV | classica, ma finezze attiche, impiallicciature da tavolini per gioielli, 1699 X | sarebbero il nome, l’ombra impiastrata a una muraglia, la gorgiera, 1700 IV | litografici dei bottelli impiastrati alle sue scatole, e non 1701 VI | nibbio dipinto che quello impiccato. Così la simulazione artistica 1702 X | si avanza e si complica, importa aggiungere due ingredienti, 1703 I | non sanno far altro di più importante, che guardare inutilmente 1704 XI | colonnoni, ho conchiuso, come è impossibile non conchiudere: quella 1705 V | A voler dare le prime impressioni c’è da ammattire - c’è da 1706 VIII | quali dovevano lasciare un’impronta sul pavimento allo stesso 1707 XIV | Europa a testimone degli improperi che esso sfiondava contro 1708 XIV | stupidamente. ~I bufali si impuntano in una posa selvaggia e 1709 XII | il Caspio e l’Aral; onde inabissò il Mediterraneo, che disfogossi 1710 VII | specialmente fiamminga. ~Mi inaffiarono di gioia quelle faccie, 1711 V | pasticci, minchionerie inanimate di gesso e di sapone. Invece 1712 IV | monaco, imperocché l’abito inappuntabile aiuta sicuramente il monaco, 1713 XV | per ghiottoneria, o per inavvertenza, tirò giù due quaglie sul 1714 I | piano superiore, che si incammina a scomparire, forse non 1715 VII | segretario comunale ed io eravamo incamminati alla Costoletta, e discorrevamo 1716 V | maraviglia di Roma, mi sono incamminato verso il Vaticano. Sono 1717 XIV | ghibelline. ~Vidi l’Arno incassato nei magnifici Lung’Arni 1718 XI | meritano, si incornicino e si incastonino anche quali gioielli, come 1719 VII | Io avrei fulminato, avrei incendiato quell’Erostrato di un segretario 1720 XIII | coscienze - di messe, prediche, incensi, collette, benedizioni, 1721 IV | di ordini del giorno e di inchieste. Esso dovrebbe tirar fuori 1722 XV | tutti con la testa umida, inchinandosi e fregandosi le mani con 1723 V | degno di riflettere gli inchini delle quadriglie e i circoli 1724 XV | ringraziati, facendo loro un inchino da autore drammatico. ~Ad 1725 X | proposito, se potessi, io vorrei inchiodare nella testa a tutti i professori 1726 IX | aveva le linee passionate e incisive di Beatrice Cenci e gli 1727 VIII | VIII~Incomincia la storia di un ciociaro~ 1728 XVI | Il giorno dopo si doveva incominciare la devozione delle Quarant’ 1729 XII | con i suoi marciapiedi incomodissimi, con i baracconi dei giornali 1730 XI | sassi, perché, levando l’incomodo della loro presenza, lasciarono 1731 II | voci dei gondolieri, che si incontravano, le tuffate dei remi rompevano 1732 XII | intitolazioni di botteghe - incontri e sagrati popolari et similia. ~ ~ 1733 XI | che se lo meritano, si incornicino e si incastonino anche quali 1734 VI | fiammeggiassero davvero, l’Incoronazione di Raffaello; la Trasfigurazione 1735 VI | a questa vita, a questo incrociamento, a questo barbaglio caldo 1736 X | Che gazzarra di malizia indagatrice! Quali pitture nette, affilate, 1737 XI | archi di verzura, fichi d’India, peschiere, in cui guizzano 1738 X | olandese, buono per le dighe e indicatissimo per la sistemazione del 1739 IX | un collo tornito, snello, indipendente, e sul collo una testolina 1740 XVI | che sono la rovina degli individui e delle popolazioni. I puntigli 1741 XV | Marcellina si rassegnò, e l’indomani i cantori della parrocchia 1742 VII | sarà mondo, non si potrà indovinare un’altra linea, un’altra 1743 VII | l’orrore, che egli aveva indovinato, soggiunse: - Non vorrei 1744 I | con il cuore il sublime indovinello di farvi la sua prima entrata 1745 I | quando il Re Barbigione indovinò con il cuore il sublime 1746 I | cittadino, io non avrei dovuto indugiare tanto a seguire l’esempio 1747 XIII | musica sottile, trasparente, ineffabile come quella delle leggi 1748 VII | c’entra non tanto la loro inettezza artistica quanto la troppa 1749 XV | È una birboneria, è una infamità, dico io, - ringhiò il Tirella. - 1750 XIV | trasfigurazione di Santa Infanzia che mi fece andare fuori 1751 IV | letteratura, in cui cerco di infarinarmi un tantino, come spero ve 1752 VIII | Le mosche volavano ad infastidirlo, cercando di appiccicarsi 1753 | Infatti 1754 X | troppo da sé, e fa da sé più infelicemente dell’Italia di Carlo Alberto; 1755 V | regno soprannaturale, nell’Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso. ~ 1756 VII | discorrevamo di arte, e c’infiammavamo delle bellezze che avevamo 1757 VIII | comunale, non seppi più infilare la scala della trattoria 1758 X | illumina la bellezza. ~Vorrei infine che il poeta provvisionato 1759 VIII | gli si vedevano i piedi infingardamente immobili, i quali dovevano 1760 XIII | orologio voi potete figurarvi infiniti quasi in ogni parte del 1761 IV | conosce altra letteratura all’infuori dell’elenco delle droghe 1762 VII | letteratura; al Genere, infusorio bersagliere, che tocca tutto, 1763 XIII | deserti, senza rimanervi ingambati; onde pigliarono per sé 1764 I | degli avvocati è scritto ingenuamente: Avanti! ~Mentre guardavo 1765 IV | un ordine del giorno, che ingiungeva ai signori ministri di condurci 1766 VII | No! no! poverini! li ingiurerei a torto. Nel loro poco attaccamento 1767 VII | assicura di un processo di ingiuria, io vorrei ancora paragonare 1768 XIV | né tinta da Giacobbe. ~Un’Inglesina, mia compagna di vettura, 1769 II | un mese, nel ritorno; - l’ingombro dei nostri onorevoli deputati, 1770 X | Bisogna, ad ogni modo, ingrandire ed ammodernare i quadri. 1771 XIII | voglio dire appaltatori che ingrassano cambiando mestiere, professori 1772 XIII | trapiantati in riva al Tevere e ingrassati dalla accozzaglia fattavisi 1773 X | importa aggiungere due ingredienti, che nominerò con parole 1774 XIV | testa di molta gente, che inimica e sospetta la civiltà. ~ 1775 XII | moenia Romae, - Capitoli inmobile saxum... ecc., ecc., e tutta 1776 V | Dilungatevi ancora; la cupola si innalza vieppiù, vi insegue... Fantasma 1777 XI | portando la secchia nell’innalzamento delle fabbriche moderne, 1778 XIII | rogazioni, lacrime, missioni, inni, che ad ogni trarre di orologio 1779 VII | dai precordi un Viva, un inno al Genere, al cosiddetto 1780 XIV | condita di un amore, di una innocenza, che sono benedizioni oltre 1781 VI | le figure ben rosolate di Innocenzo da Imola; un terzo San Sebastiano, 1782 XV | grattugiato -. ~I cantori inorridirono tutti, e si separarono di 1783 VII | accorse che io mi oscurava, inorridiva, e quasi a sgombrare da 1784 XIV | di soldi di rame, che si insaccassero. ~ ~Giunto al villaggio 1785 I | istrumenti da pigliar pesci, e si insegnano nuovi modi di star sotto 1786 X | insegna tuttavia, come hanno insegnato a me, un balordo chez nous 1787 I | posteri, e dove però le insegne e le iscrizioni pubbliche 1788 V | cupola si innalza vieppiù, vi insegue... Fantasma classico. ~Vista 1789 XII | contravvenzioni farebbe a Roma il mio inserviente comunale di Monticello! ~ ~ 1790 IV | ultima volta alla moglie, se insisto troppo sulle donne d’altri; 1791 IX | versi invulnerabili, la cui inspiratrice somiglia nel viso a un piatto 1792 X | X~Proposta per l’instituzione di un Dickens e di un~Auerbach 1793 VI | salice piangente di capelli insuperabili; l’altra squallente del 1794 VIII | un piatto di maccheroni intabaccati di formaggio biondo. Attraverso 1795 IX | rubiconde, pittoresche e intemerate. ~Gli artigiani che rimangono 1796 I | gente, del sole e delle intemperie. E nel punto di spazio occupato 1797 XV | solo intiero, e darcelo a intendere a noi... a noi... che sosteniamo 1798 IV | mia moglie. ~Quel cielo intenerì anche Pier Carlo Boggio, 1799 IV | È per ciò che mi sono intenerito del cielo di Roma, ed avrei 1800 XIII | cappello sulle ventiquattro, intento a guardare il busto di un 1801 VII | che aveva tutta la buona intenzione di convincermi - Giurabacco! 1802 XVI | raggianti il viso di buone intenzioni. Fecero una bocca rotonda 1803 IX | Misuravo la distanza che intercede fra quelle anime di bufalo 1804 VI | minuti, ma per mezz’oraccie intere. Imperocché vi assicuro 1805 XII | maledizione non solo all’interlocutore, ma anche ai mortacci sui. ~ 1806 XII | di una civile eguaglianza intermittente -cristallizzata nei saturnali, 1807 II | vellutati, che ci sembrarono interni di gondole. ~Ritornammo 1808 VII | stipendi, e mulinano in mente l’interrogazione: Mancia o stipendio? come 1809 IV | un deputato, che viva di interrogazioni al ministero, di ordini 1810 XIV | cavoli! ~La campagna romana è intersecata da steccati, in cui pascolano, 1811 XVI | cantori della parrocchia non intesero a sordo il mio invito; si 1812 V | gagliardi e salaci quegli Dei intieri! Paiono torelli. ~Che mazze, 1813 XV | ha osato farne uno solo intiero, e darcelo a intendere a 1814 IX | e non ancora malinconia intima e fantastica da paladino, 1815 VI | capperuccia filano con un volo intirizzito da un paracarro all’altro 1816 XII | proprietà di linguaggio - intitolazioni di botteghe - incontri e 1817 VII | storia del palato, che si intontisce all’uso dell’acquavite, 1818 VI | fantastico classico,~con intramesse moderne da ridere~ ~Adesso 1819 XVI | gli orli di un bicchiere intrisi nel vino. ~ ~Il giorno dopo 1820 V | Come è venusto, aitante, intriso di antichità e di nudità 1821 XII | re Giano e il re Saturno, introduttore di una civile eguaglianza 1822 I | I~Introibo - PartenzaMilano~ ~Il 1823 XVI | battuta di Andrea Tirella, intuonarono: Magnificat anima me Dominum. ~ 1824 XVI | abbiamo già fatto conoscere INTUS ET IN CUTE, fu svergognato, 1825 I | misericordia, un verde raggrinzito; inumidito, dimenticato - mortificato 1826 XVI | santissimo altare, sia benedetto invano, sia benedetto qua, sia 1827 XIV | il convoglio sia una cosa inventata a loro detrimento, e si 1828 VII | certi occhioni, come avesse inventato un consorzio nazionale; 1829 VI | che non scappò alle fiere invettive di Enotrio Romano; le porpore 1830 I | pieno di sospetti e di invidia per la Galleria Nuova, e 1831 IV | di Roma è morbido; esso invita, tira e riceve. E non dispiacerebbe 1832 IV | ragione io l’ho sentita invocare trionfalmente da un mio 1833 IX | un poeta autore di versi invulnerabili, la cui inspiratrice somiglia 1834 II | signora, così acuto, che io, inzuppatene la mia pezzuola, sperai 1835 XI | della giardineria: agrumi a iosa, siepi di verde, tagliate 1836 V | che pure parevano belli e irreprensibili nel giorno in cui comparvero, 1837 XVI | stille d’inchiostro vecchio irruginite, e le note nere, che sembrano 1838 V | non potei frenarmi; ed irruppi a visitare i musei e le 1839 XV | del pranzo, e si fermò per isbaglio al macello. Appena fu, se 1840 XI | bene le tasche, che non iscomoderanno nessuno, e sentendo le loro 1841 I | dove però le insegne e le iscrizioni pubbliche hanno una libertà 1842 XII | cioè formava la famosa isola della maga Circe, cui approdò 1843 XI | acconsentì agevolmente alla mia istanza; onde l’incidente fu chiuso 1844 X | cogliesse l’occasione per istillare nelle vene dei Romani un 1845 XI | laghi smaltati, dipinti, istoriati e rinchiusi, in cui gli 1846 I | caposezione, e dormiva per istrada nell’andata e nel ritorno. ~ 1847 I | gromma e di ruggine. Pare un istrice raggomitolato, pieno di 1848 I | reti, paste, trappole ed istrumenti da pigliar pesci, e si insegnano 1849 I | e di ero disceso in Isvizzera, in Savoia e in Tedescheria: 1850 IV | sono fra le nostre glorie italiane più pure e meno disputate. 1851 X | lasciarlo tralignare dalla italianità. Quelle celle, quei corridoi, 1852 XIV | stracca di gavazzare negli italici petti si è quetata alfine, 1853 | IV 1854 XII | la quale nos ha dado fa jurisprudencia con sus pretores, los municipios 1855 XI | tanto sono estese e piene di laberinti.~Vi si trova tutto lo sfarzo 1856 XIII | ozioso in un terreno sano e laborioso, cangierà parecchie locande 1857 XIII | rivolta del soprabito una lacrima. ~Signore e signori! Posso 1858 XIII | benedizioni, rogazioni, lacrime, missioni, inni, che ad 1859 XV | mezzogiorno con uno scampanìo lacrimevole, che pareva piangesse il 1860 XVI | dice: Servite Domino in laetitia; ed il Signore è in cielo, 1861 XV | cominciarono a porgere le loro lagnanze ciascuno alla propria moglie 1862 XIV | tutti e due insieme una sola lagrima di venustà. Il Perseo non 1863 II | Venezia, che covano nella laguna, come anitre nelle alghe. ~ 1864 V | forzato, fabbricata con lamiera imbiancata in modo che simula 1865 VIII | economia politica del senatore Lampertico. ~E poi qualcheduno o qualcheduna 1866 XIV | parevano pecore lanose, la cui lana non fosse stata tosata, 1867 XIV | il lido parevano pecore lanose, la cui lana non fosse stata 1868 VIII | Dimenticava volentieri la lanterna magica di crucci, che passavano 1869 V | resterebbe scoperto il lanternino della cupola di San Pietro. ~ 1870 XVI | Bevettero tutti come lanzi, e fecero bere anche alla 1871 VI | serpenti assaltano Laocoonte: Laocoonta petunt, stridono gli spasimi 1872 X | risuscitare potentemente e largamente in prosa la Musa del Belli; 1873 IX | Beatrice Cenci e gli occhioni larghi, comprensivi della Fornarina, 1874 XVI | alla perdizione chi non lascia andare. ~Spero che mi avrete 1875 XV | che minchioni... perché ci lasciammo minchionare da una donna. 1876 VIII | proprio romane de Roma, lasciando mancomale in disparte le 1877 XV | tutto da sé il tacchino, lasciandone spolpato lo scheletro, che 1878 VIII | allo stesso modo che la lasciano sull’asfalto di un terrazzo 1879 XV | parrocchia... ~- Misericordia! Lasciar andare il mio budino in 1880 IX | nuore di quei vecchi bisogna lasciarle descrivere al commendatore 1881 VII | soggiunse: - Non vorrei già lasciarli vuoti i musei, e nemmanco 1882 XVI | pietra pomice o pieno di lasciatemi-stare, ottenete da lui i maggiori 1883 XVI | goduto gli avanzi di Troia lasciati da Don Ganassone... ~- È 1884 IX | di cucina, dove lo aveva lasciato... ~Mi diedi un picchio 1885 IX | davanti delle gonne corte, che lasciavano vedere sui fusi delle gambe 1886 XI | fanno i Tedeschi, e non si lascino nella mota, come fanno alcuni 1887 VI | A Fundamentis Erexit. ~Lascio i papi e l’oste della Volpe, 1888 VI | mandare un muratore fin lassù. ~Questa frega papalina 1889 XII | loro riverito nome in una lastra di marmo sul frontone dei 1890 IV | campagnuoli, i quali danno latinamente del tu, portano dei cappotti 1891 XV | scritto: Ostium non hostium, latinetto che i parrocchiani traducono 1892 XII | apertura delle botteghe; - e i latinismi restati ai padroni di casa, 1893 XII | sotto i miei occhi: genus...latinum, Albanique patres, atque 1894 XIV | sulle ginocchia un Gesù lattante per custodia delegata loro 1895 XV | rosolare un pollo al fiore di latte, facendolo venir color d’ 1896 XI | guazzi di sangue; e poi le lavande d’acqua che riempiva la 1897 VI | canale, con la brina che lavora della filigrana sui rami 1898 XI | oscure delle montagne per i lavori dei tunnels. Sono i sassi 1899 XIII | nelle tombe sotterranee: lavorò sotto terra, come una talpa 1900 XV | così per distrazione, si leccò ventiquattro fette di salame 1901 XII | nei saturnali, in cui era lecito ai servi sedere a mensa 1902 IX | rombi gentili fatti dai legacci delle ciocie (calzari). ~ 1903 VIII | Solo oscillava, dondolava leggermente la testa dispettosa, sospettosa 1904 IX | tirano le loro inspirazioni leggiadre da modelle brutte come il 1905 VIII | cappello puntato, floscio e leggiero. E pure chi sa quale fatica, 1906 II | senza alloggio e senza legna, - io ed il segretario abbiamo 1907 IV | piatti da Arlecchino di legno, e quelle stecche di busto, 1908 X | settentrionale filerebbe lentamente a somiglianza di un baco 1909 IX | nel viso a un piatto di lenticchie. ~Bella! Bella! - ~ ~La 1910 V | Raffaello, Michelangelo, Leonardo da Vinci, Murillo, non siano 1911 XI | si compiacevano quando un leone piegava la testa elegantemente 1912 IX | occupati da due popolane letichine, che si rivolsero loro per 1913 X | della nostra tradizione letteraria, possiamo rimpolparci degli 1914 X | me, un balordo chez nous letterario, che pure si biasima ai 1915 IV | fin troppo. E tratta i letterati quasi come scrocconi ciarlatani. 1916 X | governativo, che dichiara le letterature straniere o boreali, come 1917 VIII | pietanze. ~ ~Qualche mia lettrice, misericordiosa del ciociaro 1918 XI | studi del seminario, e le letture delle sue gazzette e delle 1919 XVI | Poi, dopo il Caluso, mi levai in piedi, e pronunziai il 1920 XI | gli altri sassi, perché, levando l’incomodo della loro presenza, 1921 XVI | sordo il mio invito; si levarono tutti, scostando le sedie, 1922 V | trave o della farmacia, per levarselo venga a Roma, portandosi 1923 V | così fatta. Un sacerdote si levava dal suo scanno: andava a 1924 XIV | miei occhi assuefatti alla levigatezza e alla morbidezza della 1925 II | atrio. ~Il mio segretario si levò il cappello, come entrasse 1926 XII | avvertenza, che la casa è libera da ogni peso e canone. ~ 1927 VIII | sospettosa e dolorosa. ~E il liberatore o la liberatrice tardavano 1928 VIII | dolorosa. ~E il liberatore o la liberatrice tardavano a venire. ~Il 1929 VII | può ruminare: Protezione o libero scambio? E rispondono in 1930 XII | con sus proconsules, la libertad con sus tribunos, la autoridad 1931 XIV | vendere in quel caffè, da librivendoli ambulanti, dei volumi buoni, 1932 XII | miei studi ginnasiali e liceali. ~ ~ ~ 1933 X | letteratura italiana nei licei d’Italia, che la letteratura, 1934 XIII | Pur ora del Tevere~Ai lidi tendea~La vela di Enea”.~ ~ 1935 XIV | avanzavano spumeggiando verso il lido parevano pecore lanose, 1936 I | a forza di recidere e di limare i titoli dei libri, questi 1937 XII | penna d’oro (così non si limitasse ad altro che a scrivere!) 1938 XIII | serpeggiava l’acqua del Tevere limpida e bruna bruna sotto l’ombra 1939 XIV | chiamate di altre città fra le lineole del sonno. ~Sotto i dolori 1940 XVI | antifona. ~ ~Avvoltolò la lingua, richiamò nel gorgozzule 1941 IX | pizzardone, classificato da Linneo tra gli uccelli acquatici 1942 XV | fatto per quella bocca da lionfante. ~ ~Per questi motivi il 1943 XIII | tremolava, balenava, vicina a liquefarsi; e vidi sorgere da essa 1944 I | di prospettive, da ogni liquorista si può trovare un poeta, 1945 XI | cavalli splendidi, neri di liquorizia. ~I guardiani di questi 1946 XIV | e formano una forca, una lira, un seggio da ciarlatano. ~ ~ 1947 IV | di scrivere delle pagine liriche nelle Note del suo viaggio 1948 XI | caramella sfornata ieri. Nella lista di luce che il sole proietta 1949 XII | viuzze sanguinolenti per le litanie di capretti scorticati e 1950 VI | sigari. ~Io terminerei la lite fra l’ideale e il vero, 1951 XVI | non è una minchioneria che litighiamo noi, che siamo quattro gatti 1952 IV | artistiche fuorché i fregi litografici dei bottelli impiastrati 1953 VII | sotto-priore della confraternita locale di Santa Cecilia; e come 1954 XII | casa, che mettono l’est locanda in luogo dell’appigionasi. ~ 1955 XIII | laborioso, cangierà parecchie locande in opifizi, e la consuetudine 1956 XII | lasciava la marna di oggidì; locché, dicono, sia proceduto dalla 1957 IV | non saprei, se dovrebbesi lodare di più l’abito o il monaco, 1958 I | della Sciarpa Rossa, il poco lodato giornale di opposizione 1959 XVI | un bel pezzo di formaggio lodigiano che non aveva ancora conosciuta 1960 V | ho visto le cappelle, le loggie, i musei e le gallerie del 1961 XIII | intendo la rivoluzione logica, quella che piaceva anche 1962 I | campi, cascanti, rassegnati, logori, come solchi, che abbiano 1963 XII | Atene, Alessandria, Parigi, Londra e Nuova York, perché abraza 1964 IV | colline, la riga della marina lontana e il cupolone di San Pietro. ~ 1965 VIII | andavo a rinvangare le più lontane, come giocando alla tombola 1966 XI | prospettive. ~Si vedono di lontano sopra spianate, su profili 1967 | Lor 1968 VI | spaccature di colori che fa Lorenzo di Credi; il ritratto di 1969 IX | clamidi broccate d’oro e le loriche luccicanti di perle, in 1970 II | tremolante, color di stagno, in lotta con i raggi del sole; e 1971 IX | broccate d’oro e le loriche luccicanti di perle, in cui i Romani 1972 VIII | di uno stanzone unico, la lucciola di un lumicino ardeva davanti 1973 VIII | umanità balena più nitida, più lucente. ~Eppure, proferendo l’esclamazione 1974 X | pulirebbe, li renderebbe lucenti; - poi, affacciandosi alla 1975 VII | il gatto, rovesciando la lucerna, abbia rovinato il fascicolo 1976 VI | teste pecorine, le barbe lucignolate; il cavallo di Marco Aurelio, 1977 VI | del cavaliere d’Arpino; la Lucrezia nuda nudella di Elisabetta 1978 XVI | che si affrettino quei lumaconi -. ~Il sacrista partì; e 1979 II | pesci -. ~Io smorzai il lume, e gli augurai buona notte. ~ ~ 1980 IV | formosità del monaco fa lumeggiare viemmeglio l’abito e lo 1981 VIII | unico, la lucciola di un lumicino ardeva davanti a un quadretto 1982 IX | sotto il mantello le ciocie luride e penzolanti; la ciociara, 1983 XII | proprietario. ~ ~Ricordai la luridezza del Ghetto di via Fiumara, 1984 XIV | quello di Pisa, dove c’è il lusso della Terra santa portata 1985 IV | sono fra gli scolaretti e i lustrini dei fanciulli apollinei. ~ 1986 XIV | brandisce incontro quel maccherone di un gigante scolpito dal 1987 XIV | passata le solitudini e le macchie di Maremma, e le quercie 1988 XV | si fermò per isbaglio al macello. Appena fu, se ritornò al 1989 V | Come stanno da padroni e da machioni, avviluppati nella loro 1990 IX | colorito spento di quel macilente in mezzo ai due floridi 1991 VII | finanze... e vorrei abolire il macinato -. ~Queste ultime parole 1992 VI | amante maestro Raffaele; la Maddalena dolcissima di Guido Reni; 1993 V | un certo signor Proto di Maddaloni. ~ ~Dopo il Vaticano, non 1994 VII | anni fa, ha comperato una Madonnina piccola, una Raffaella di 1995 X | i ferri da calza come le madri di famiglia in luogo del 1996 VI | fiume, anzi un mar Rosso di maestà. ~Nella chiesa di San Pietro 1997 XII | formava la famosa isola della maga Circe, cui approdò Ulisse. 1998 | maggior 1999 XIII | Voltaire attribuisce la maggioranza trionfale dei Romani alla 2000 VIII | Dimenticava volentieri la lanterna magica di crucci, che passavano


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