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Giosuè Carducci
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  • LIBRO III.
    • LVII.           BRINDISI FUNEBRE
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LVII.           BRINDISI FUNEBRE

Su ’l viso de l’amore

La rosa illanguidí,

Senza lasciarmi un fiore

La gioventú fuggí.

 

Lo stuol de l’ore danza                                                5

Lontano omai da me:

Con esse è la speranza,

L’illusïon, la .

 

Gli affetti alti ed intensi

Cui fu negato il fin,                                                      10

I desidèri immensi

Irrisi dal destin,

 

Tutti nel mio pensiero

Tutti sepolti io gli ho;

E al fosco cimitero                                                      15

Custode fosco io sto.

 

Ma i nervi ancora ho forti:

Beviam, beviamo ancor:

Beviam, beviamo a i morti;

Con essi sta il mio cuor.                                              20

 

Sotto la terra nera

Giaccion ad aspettar;

La dolce primavera

Forse li fa svegliar.

 

Senton de i freschi venti                                               25

L’alito ed il sospir,

Senton fra l’ossa algenti

La verde erba salir.

 

Lo senti il dolce aprile,

Il sol lo vedi tu?                                                           30

O pargolo gentile,

Solo tu sei laggiú?

 

Dal suo lontano avello

Ti parla, o fanciullin,

Il bianco mio fratello                                                    35

Dal bel castaneo crin?

 

Gli avi ne i giorni foschi

Ti vengono a cullar,

L’uno da i colli tóschi,

L’altro dal tósco mar?                                     40

 

O sola e mesta al petto

La madre mia ti tien?

Riposa, o fanciulletto,

Sopra il fidato sen.

 

Beviamo. Ahi che nel cielo                                          45

Impallidisce il sol,

E mi circonda il gelo,

E si sprofonda il suol.

 

Come uno stuol di gufi

A vecchio monaster,                                                   50

Tra gli umidicci tufi

Singhiozzano i pensier.

 

Per questo buio fondo

Chi è chi è che va?

Esiste ancora il mondo,                                               55

La gioia e la beltà?

 

Ne’ lucidi paesi

Ancora esiste amor?

Io giú tra’ morti scesi

Ed ho sepolto il cuor.                                                  60

 

Settembre 1874.

 




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