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Giosuè Carducci
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  • LIBRO II.
    • II.               AL SONETTO
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LIBRO II.

 

II.               AL SONETTO

Breve e amplissimo carme, o lievemente

Col pensier volto a mondi altri migliori

L’Alighier ti profili o te cofiori

Colga il Petrarca lungo un rio corrente;                        4

 

Te pur vestia de gli epici splendori

Prigion Torquato, e in aspre note e lente

Ti scolpìa quella man che potente

Pugnò comarmi a trarne vita fuori:                             8

 

A l’Eschil poi, che su l’Avon rinacque,

Tu, peregrin con l’arte a strania arena,

Fosti d’arcan dolori arcan richiamo;                             11

 

L’anglo e ’l lusiade Maro in te si piacque:

Ma Bavio che i gran versi urlando sfrena,

Bavio t’odia, o sonetto; ond’io piú t’amo.                    14

 

Bologna, 29 Decembre 1865.

 




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