O Severino, de’ tuoi canti il nido,
Il covo de’ tuoi sogni io ben lo so.
Ondeggiante di canape è l’infido
Piano che sfugge al curvo Reno e al Po.
Da gli scopeti de la bassa landa 5
Pigro il pizzaccherin si rizza a volo:
Con gli strilli di chi mercé dimanda
Levasi de le arzàgole lo stuolo,
Stampando l’ombra su per l’acqua lenta
Ove l’anguilla maturando sta. 10
Oh desio di canzoni, oh sonnolenta
Smania di sogni ne l’immensità!
Oh largo su gli alti argini del fiume
Risplender rosso de l’estiva sera!
Oh palpitante de la luna al lume 15
Tenero verdeggiar di primavera!
Quando i pioppi contemplano le stelle
Innamorati con lungo sospir,
Ed un lontano suon di romanelle
Viene da’ canapai lento a morir! 20
Allor che agosto cada, o Severino,
E chiamin l’acqua le rane canore,
Noi tornerem poeti a l’Alberino,
Tutti solinghi in bei pensier d’amore;
Ed a’ tuoi pioppi ne le notti chete 25
Noi chiederem con desïosa fé:
– O alti pioppi che tutto vedete,
Ditene dunque: Biancofiore ov’è?
Siede in riva a un bel fiume? o il colle varca
Tessendo al capo un cerchio agil di fiori? 30
O dentro una sestina del Petrarca
Beata ride i nostri vani amori?
1 Aprile 1884.