XXXVIII. BRINDISI D’APRILE
Quando su l’elci nere
E i mandorli novelli
Tripudia de gli augelli
Il coro nuzïal,
E son le primavere 5
Per le colline apriche
Occhi di ninfe antiche
Che guardano il mortal,
E il sol d’un giovenil
Riso i verzier saluta 10
E pio sovra la muta
Landa s’inchina il ciel,
E il fiato de l’aprile
Move le biade in fiore
Come un sospir d’amore 15
Di nuova sposa il vel:
Sobbalza allor di palpiti,
Sente le sue ferite,
Il tronco de la
vite,
De la fanciulla il cor; 20
Quella spira odorifere
Gemme a la fredda scheggia,
Questa desio lampeggia
Nel vergine rossor.
Allora a l’aër tepido 25
Tutto fermenta e langue,
Entro le vene il sangue,
Entro le botti il vin.
Tu senti de la
patria,
Rosso prigion, desio; 30
E l’aura del natio
Colle sommove il tin.
Di pampini giuliva
La dolce vite è là,
Tu qui ne’ lacci… Oh viva, 35
Viva la libertà!
Andiamo, il prigioniere
Andiamo a liberar;
Facciamlo nel bicchiere
Rivivere e brillar, 40
Brillare al colle in vetta,
Brillare in faccia al sol:
Ribaci lui l’auretta,
Riveda egli il magliol.
E tu arridigli, o sole. Ei di te nacque 45
Ne’ dí che ad Opi t’infondevi in seno:
De i doni suoi la vita egra compiacque,
Come te ardente, come te sereno:
Quando tu disparisti, ed ei soggiacque
Prigion celeste in carcere terreno: 50
Bagna i tuoi raggi nel gentil vermiglio,
Bacia, sole immortal, bacia il tuo figlio.
Vermiglio questo; ma quell’altro è biondo
Come la chioma tua, lene Agieo,
Come le ninfe che inseguivi al mondo 55
Su le rive felici di Peneo,
Allor che il ionio spirito giocondo
D’ogni splendida cosa iddio ti feo:
Ora le forme belle han tolto esiglio;
Bacia, sole immortal, bacia il tuo figlio. 60
Unico ei resta, o sole; ed io d’amore
Unico l’amo, o biondo siasi o nero.
Biondo, è la luce che da i nervi fuore
Sprizza del canto il creator pensiero;
Nero, è il buon sangue che di fondo al cuore 65
Ne i magnanimi fatti ondeggia altero:
Versa al biondo i tuoi raggi ed al vermiglio,
Bacia, sole immortal, bacia il tuo figlio.
Aprile 1869.