CIV. I TESSITORI
da
Zeitgedichte di H. Heine
Non han ne gli sbarrati occhi una lacrima,
Ma digrignano i denti e a’ telai stanno.
– Tessiam, Germania, il tuo lenzuolo funebre,
E tre maledizion l’ordito fanno.
Tessiam, tessiam, tessiamo! 5
Maledetto il buon Dio! Noi lo pregammo
Ne le misere fami, a i freddi inverni:
Lo pregammo, e sperammo, ed aspettammo:
Egli, il buon Dio, ci sazïò di scherni.
Tessiam, tessiam, tessiamo! 10
E maledetto il re! de i gentiluomini,
De i ricchi il re, che viscere non ha:
Ei ci ha spremuto infin l’ultimo pícciolo,
Or come cani mitragliar ci fa.
Tessiam, tessiam, tessiamo! 15
Maledetta la patria, ove alta solo
Cresce l’infamia e l’abominazione!
Ove ogni gentil fiore è pesto al suolo,
E i vermi ingrassa la corruzïone.
Tessiam, tessiam, tessiamo! 20
Vola la spola ed il telaio scricchiola,
Noi tessiamo affannosi e notte e dí:
Tessiam, vecchia Germania, il lenzuol funebre
Tuo, che di tre maledizion s’ordí.
Tessiam, tessiam, tessiamo! 25
27 Giugno-6 Luglio 1872.