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Vittorio Imbriani
Merope IV

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  • XXII   MENTRE IL SIPARIO È CALATO
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XXII

 

MENTRE IL SIPARIO È CALATO

 

Eh! laissez-la déraisonner tant qu'elle voudra, pourvu qu'elle soit belle, amusante et coquette.

DIDEROT

 

Una volta che solo nella nostra stanzuccia; non sapendo come ammazzare il tempo fino al ritorno della Merope; e sbagliando peggio della Camera de' Deputati quando chiacchiera Don Pasquale Stanislao Mancini; mi occupava a rimuginare ogni cosa sul tavolinetto che le serviva di scrittoio, ecco capitarmi in mano un libro graziosamente legato sul quale ella notava quei brani delle sue letture che più le andavano a sangue o più le davano a riflettere. Non seppi astenermi dal sorridere un tantino ammirando l'olla podrida di nomi sorpresi al vedersi ravvicinati, che la mia bella letterata aveva composta; e la serietà con la quale aveva trascritti non pochi brani de' più futili e frivoli romanzi francesi. Le donne se ne lasciano imporre meno assai degli uomini da' grandi nomi, perché ogni nome che sfolgori su d'un frontespizio ne impone loro del pari; e sarebbero capacissime di citarne un Francesco Guerrazzi col sussieguo con cui si può allegare Francesco Guicciardini. Ed in ciò tutti gli uomini di cervello debole son femmine: ce ne ha che citano come filosofo da collocarsi accanto a Giordano Bruno o Vincenzo Gioberti messer Augusto Vera! dio (se v'è un dio) li abbia in gloria, perché certo la gloria umana non è fatta per essi!

Io sorrisi, ma lessi; e lessi con piacere malgrado le amenità ortografiche che mi trattenevano di quando in quando; e trascriverò qui parecchi di questi squarci, senza però citarne gli autori, giacché per me che scrivo e per chi mi scartabella non hanno né possono avere importanza che quale manifestazione non del pensiero del tale istorico o poeta o romanziere, anzi della mia Merope. M'importerebbe assai che un ignoto scrittorucolo avesse la tale o tal'altra idea! m'importava bensì che quella femminetta l'avesse adottata e fatta sua. Forse talvolta l'adoperar parole altrui le mise sotto la penna qualche espressione brutale che da sé non avrebbe scritta per que' mille ritegni che imponiamo alle donne; poco male, la brutalità è sincerità, né mi dispiace; chi l'ha per mal si scinga.

 

. . . . . . . . . . . . .

 

 

 




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