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Nicola Francesco Haym
Giulio Cesare

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  • Atto Terzo
    • Scena ultima
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Scena ultima

Cesare, Cleopatra, Nireno, Sesto, Cornelia,

Curio, seguito di Romani e di Egizii, un paggio

(Cesare, Cleopatra e seguito con trombe e

timpani. Finita la sinfonia entrano Curio e

Nireno e poi Sesto e Cornelia, con un paggio

che porta lo scettro e la corona di Tolomeo)

 

NIRENO

(a Cesare):

Qui  Curio vincitor, qui tuo l'Egitto;

in questo ondoso piano

Cesare ognun acclama

Signor del mondo e imperator romano.

 

CESARE

(a Nireno):

Del suo fido servir premio condegno

avrà Nireno;

(a Curio):

Curio,

già del tuo forte braccio

si conosce il valor.

(Sesto e Cornelia s'inginocchiano)

Ma qui Cornelia?

 

SESTO

Signor, ecco a' tuoi piedi

e di Cornelia e di Pompeo il figlio;

egli la grande offesa

del tradimento enorme

vendicò con suo brando,

e tolse a Tolomeo l'alma col sangue.

 

CESARE

E morì Tolomeo?

 

CORNELIA

Se Sesto in mia difesa

pronto non accorrea,

di Cornelia l'onor era in periglio.

 

CESARE

La vendetta del padre

è ben dovuta al figlio;

Sorgi, Sesto, ed amico al sen t'accolgo.

 

SESTO

Ogni affetto di fede in te rivolgo.

(si abbracciano)

 

CORNELIA

Dell'estinto tiranno

ecco i segni reali, a te  li porgo.

( la corona e lo scettro di Tolomeo

a Cesare)

 

CESARE

Bellissima Cleopatra,

quel diadema che miri, a te s'aspetta;

io te ne cingo il crine;

Regina dell'Egitto

darai norma alle genti, e legge al trono.

 

CLOPATRA

Cesare, questo regno è sol tuo dono,

tributaria regina

Imperator t'adorerò di Roma.

 

CESARE

(da se'):

(Amor, chi vide mai più bella chioma?)

 

CLEOPATRA

Caro!

 

CESARE

Bella!

 

CLEOPATRA e CESARE

Più amabile beltà

mai non si troverà

del tuo bel volto.

In te/In me non splenderà

amorfedeltà

da te/da me disciolto.

 

CESARE

Goda pur or l'Egitto

in più tranquillo stato

la prima libertà. Cesare brama,

dall'uno all'altro polo

ch'il gran nome roman spanda la fama.

 

SEGUITO

Ritorni omai nel nostro core

la bella gioia ed il piacer;

sgombrato è il sen d'ogni dolor,

ciascun ritorni ora a goder.

 

CLEOPATRA e CESARE

Un bel contento il sen già si prepara,

se tu sarai costante ognor per me;

così sortì dal cor la doglia amara,

e sol vi resta amor, costanze e .

 

SEGUITO

Ritorni ormai nel nostro core

la bella gioia ed il piacer;

sgombrato è il sen d'ogni dolore,

ciascun ritorni ora a goder.




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