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Nicola Francesco Haym Giulio Cesare IntraText CT - Lettura del testo |
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Esser qui deve in breve l'idolo del mio sen, Cesare amato; per discoprir, se porta il sen piagato, fingerò di dormir, porterò meco, mascherato nel sonno, Amor ch'è cieco. per un istante, Deh, mi concedi le grazie tutte Tu ben prevedi ch'il mio sembiante
(entra) Che veggio, oh Numi? il mio bel sol qui dorme? ah! se di tanto incendio ti penetrasse al cor qualche scintilla, ben potresti sperar dalla tua sorte d'essermi forse un dì sposa e consorte.
Sposa? t'adorerò fino alla morte.
Olà!
Che ti conturbi?
Una donzella, serva di Cleopatra a tanto aspirar?
perché m'abbi ad amar, torno a dormire.
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