Scena ottava
I detti, Curio, dopo congiurati (di dentro)
CURIO
(entra con spada impugnata)
Cesare, sei tradito.
CESARE
(snuda il brando)
Io tradito.
CLEOPATRA
Che sento?
CURIO
Mentr'io ver le tue stanze,
signor', t'attendo, odo di genti e spade
ripercosso fragor, ed una voce
gridar: Cesare mora, ed improvviso
a te ne volo, ad arrecar l'avviso.
CESARE
Così dunque in Egitto
regna la fellonia? Bella, rimanti;
sono infausti per noi cotesti lidi.
CLEOPATRA
Fermati, non partir, che tu m'uccidi.
CESARE
Lascia, Lidia!
CLEOPATRA
Che Lidia?
Io volerò al conflitto in tua difesa,
sino agli stessi abissi
scenderia Cleopatra.
(da se'):
(ohimè, che dissi?)
CESARE
Cleopatra?
CLEOPATRA
Sì.
CESARE
Dov'è?
CLEOPATRA
Cesare, volgi
in questo seno, e non altrove, il lampo
di quegli occhi che adoro:
Son Cleopatra, e non più Lidia in cambio.
CESARE
Sei Cleopatra?
CLEOPATRA
In breve
de' congiurati il temerario ardire
questo aspetto regal farà che cada;
torna al fianco, signor, quella tua spada!
(parte)
CESARE
Curio, a sì strani eventi
resto immobile sasso.
CURIO
Stupido son.
CESARE
Che udisti mai, cor mio?
Lidia è Cleopatra? e la spregiasti? Oh dio!
CLEOPATRA
(che frettolosa ritorna)
Fuggi, Cesare, fuggi!
Dalle regie tue stanze a questa fonte
volano i congiurati.
CESARE
Come! nemmen Cleopatra
valse a frenar sì perfido ardimento?
CLEOPATRA
La porpora reale
scudo non è bastante al tradimento.
CESARE
Vengano pure, ho core.
Cesar non sappe mai che sia timore.
CLEOPATRA
Oh dio! tu il mio cor mi struggi;
salvati, o mio bel sol! Cesare, fuggi!
CESARE
Al lampo dell'armi
quest'alma guerriera
vendetta farà.
Non fia che disarmi
la destra guerriera
che forza le dà.
(parte con Curio)
Congiurati
(di dentro):
Mora Cesare, mora!
CLEOPATRA
(sola)
Che sento? Oh dio! Morrà Cleopatra ancora.
Anima vil, che parli mai? Deh taci!
Avrò, per vendicarmi,
in bellicosa parte,
di Bellona in sembianza un cor di Marte.
Intanto, oh Numi, voi che il ciel reggete,
difendete il mio bene!
Ch'egli è del seno mio conforto e speme.
Se pità di me non senti,
giusto ciel, io morirò.
Tu da pace a' miei tormenti,
o quest'alma spirerò.
Cambiamento
Camera nel serraglio
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