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Nicola Francesco Haym
Giulio Cesare

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  • Atto Terzo
    • Scena ottava
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Scena ottava

Tolomeo, Cornelia

 

TOLOMEO

Cornelia, è tempo omai

che tu doni pietade a un re che langue.

 

CORNELIA

Speri invano mercede.

Come obliar poss'io

l'estinto mio consorte ?

 

TOLOMEO

Altro ten'offre il regnator d'Egitto;

Cara, al mio sen ti stringo...

(va per abbracciarla)

 

CORNELIA

Scostati, indegno, e pensa

che Cornelia è Romana.

 

TOLOMEO

Non ho più da temer; Cesare estinto,

Cleopatra umiliata, or non ascolto

che il mio proprio volere.

(si vuol accostar di nuovo)

 

CORNELIA

Se alcun non temi,

temi pur questo ferro,

che a me sola s'aspetta

far del morto consorte or la vendetta!

(estrae un pugnale)

 

 




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