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Nicola Francesco Haym Giulio Cesare IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena sesta Tolomeo (con guardie), Achilla
ACHILLA (entra) Sire,Signor!
TOLOMEO Achilla! Come fu il capo tronco da Cesare gradito?
ACHILLA Sdegnò l'opra.
TOLOMEO Che sento?
ACHILLA T'accusò d'inesperto e troppo ardito.
TOLOMEO Tant'osa un vil Romano?
ACHILLA Il mio consiglio apprendi, oh Tolomeo! Verrà Cesare in corte; e in tua vendetta cada costui, come cadde Pompeo.
TOLOMEO Chi condurrà l'impresa?
ACHILLA Io ti prometto darti estinto il superbo al regio piede, se di Pompeo la moglie in premio a me il tuo voler concede.
TOLOMEO E' costei tanto vaga?
ACHILLA Lega col crine. E col bel volto impiaga.
TOLOMEO Amico, il tuo consiglio è la mia stella; vanne, pensa e poi torna. (parte Achilla) Muora Cesare, muora, e il capo altero sia del mio piè sostegno. Roma, oppressa da lui, libera vada, e fermezza al mio regno sia la morte di lui più che la spada. L'empio, sleale, indegno vorria rapirmi il regno, e disturbar così la pace mia. Ma perda pur la vita, prima che in me tradita dall'avido suo cor la fede sia!
Cambiamento Quartieri nel campo di Cesare con l'urna nel mezzo, ove sono le ceneri del capo di Pompeo, sopra eminente cumulo di trofei
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