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Nicola Francesco Haym Giulio Cesare IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena undicesima Achilla (con guardie), Cornelia, Sesto
ACHILLA Cornelia, in quei tuoi lumi sta legato il mio cor. Se all'amor mio giri sereno il ciglio e i talami concedi, sarà la madre in libertà col figlio.
CORNELIA Barbaro, una Romana sposa ad un vil Egizio?
SESTO A te consorte? Ah no! pria della morte....
ACHILLA Oh là: per regal legge orma si guidi prigionier nella reggia così audace garzon.
CORNELIA Seguirò anch'io l'amata prole, il caro figlio mio.
ACHILLA Tu ferma il piede e pensa di non trovar pietade acciò che chiedi, se pietade al mio amor pria non concedi. Tu sei il cor di questo core, sei il mio ben, non t'adirar! Per amor io chiedo amore, più da te non vo' bramar. (parte)
SESTO Madre!
CORNELIA Mia vita!
SESTO Addio! (mentre le guardie vogliono condur via Sesto, Cornelia corre a ritenerlo per un braccio)
CORNELIA Dove, dove, inumani, l'anima mia guidate? Empi, lasciate, che al mio core, al mio bene io porga almen gli ultimi baci. Ahi pene!
CORNELIA E SESTO Son nata/o a lagrimar/sospirar, e il dolce mio conforto, ah, sempre piangerò. Se il fato ci tradì, sereno e lieto dì mai più sperar potrò.
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