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Nicola Francesco Haym
Giulio Cesare

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  • Atto Secondo
    • Scena nona
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Scena nona

Tolomeo circondato dalle sue favorite,

Cornelia fra loro, poi Sesto

 

TOLOMEO

Belle dee di questo core,

voi portate il ciel nel volto,

non ha il ciel più bel splendore

di quel ch'avete in doppie stelle accolto.

Questo è luogo di pace,

onde il ferro depongo,

(pone la spada sopra una tavola)

che inutile ornamento

ora è questo in amor fiero stromento.

 

CORNELIA

(da se' ):

(Numi! che fia di me?)

 

TOLOMEO

Ma qui Cornelia?

Questo candido lin tu prendi in segno,

secondo il mio costume,

di colei che destino

al regio letto, alle notturne piume.

(Cornelia prende il fazzoletto, e poi lo getta

con sdegno)

 

SESTO

(entra, da se' ):

(Ora è il tempo, oh mia destra!

il proprio ferro

che uccise il genitore, l'empio trafigga).

 




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