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Nicola Francesco Haym Giulio Cesare IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena quarta Cesare, Achilla, poi Sesto e Nireno (Giulio Cesare, da una parte, poi Sesto dall'altra con Nireno, ed Achilla, steso sul margine del porto mortalmente ferito)
CESARE Dall'ondoso periglio salvo mi porta al lido il mio propizio fato. Qui la celeste Parca non tronca ancor lo stame alla mia vita! Ma dove andrò? e chi mi porge aita? Solo in queste erme arene al monarca del mondo errar conviene? Aure, deh, per pietà spirate al petto mio, per dar conforto, oh dio! al mio dolor. Dite, dov'è, che fa l'idol del mio sen, l'amato e dolce ben di questo cor. Ma d'ogni intorno i' veggio sparse d'arme e d'estinti l'infortunate arene, segno d'infausto annunzio al fin sarà.
(Entrano Sesto e Nireno, in veste bellica e con visiera chiusa)
SESTO Cerco invan Tolomeo per vendicarmi, e il mio destino spietato a me l'asconde.
ACHILLA (sul margine del porto, mortalmente ferito) Hai vinto, oh fato!
SESTO Quai tronche voci?
ACHILLA Avete vinto, oh stelle!
CESARE (da se'): Due guerrieri? in disparte de' loro accenti il suono udir io voglio, e penetrar chi sono. (si ritira in disparte)
NIRENO (a Sesto): E' questi Achilla, in mezzo al sen piagato.
CESARE (Da se'): (Achilla è il moribondo?)
NIRENO (ad Achilla): Amico, amico!
ACHILLA (a Nireno): Oh cavalier ignoto, che con voci d'amico articoli il mio nome, deh, se dia mai che ti conceda il fato di favellar un giorno alla bella Cornelia, al sol di Roma, digli che quell'Achilla, che consigliò di Pompeo la morte....
SESTO (da se'): (Ah, scellerato! )
CESARE (da se'): (Ah, iniquo!)
ACHILLA Che per averla in moglie, contro Cesare ordì l'alta congiura...
SESTO (da se'): (Ah, traditor!)
CESARE (da se'): (Fellone!)
ACHILLA Sol per cagion di vendicarsi un giorno contro il re Tolomeo giunse in tal notte a spirar l'alma in guerra. Questo sigil tu prendi; nel più vicino speco centro armati guerrieri a questo segno ad ubbidir son pronti; con questi puoi per sotterranea via penetrar nella reggia, e in breve d'ora torre all'empio Cornelia, e insieme far che vendicato io mora. (dà il sigillo a Sesto e spira)
NIRENO Spirò l'alma il fellon.
SESTO Tu scaglia intanto il cadavere indegno del traditor nell'onde.
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