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Nicola Francesco Haym
Giulio Cesare

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  • Atto Terzo
    • Scena quinta
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Scena quinta

Cesare, Sesto, Nireno

 

CESARE

(Appare e rapisce il sigillo a Sesto)

Lascia questo sigillo.

 

SESTO

(alza la visiera)

Oh dèi!

 

CESARE

Che veggio!

 

SESTO

Signor!

 

CESARE

Tu Sesto?

 

SESTO

E come

vivo, Cesare, e illeso

ti sottrasti alla Parca?

 

CESARE

Io fra l'onde nuotando al lido giunsi

non ti turbar; mi porterò alla reggia,

e m'aprirò con tal sigil l'ingresso.

Teco Niren mi siegua:

o che torrò alla sorte

Cornelia e Cleopatra, o avrò la morte.

Quel torrente, che cade dal monte,

tutto atterra ch'incontro lo sta.

Tale anch'io, a chi oppone la fonte,

dal mio brando atterrato sarà.

(parte)

 




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