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Nicola Francesco Haym Giulio Cesare IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena nona I detti, Sesto (Mentre Cornelia corre alla vita di Tolomeo, sopraggiunge Sesto con spada nuda in mano)
SESTO T'arresta, o genitrice! a me, oh tiranno!
TOLOMEO (snuda il ferro) Io son tradito, oh Numi!
SESTO Sappi, perfido mostro, e per tua pena: Salvo i Numi serbar' dai tradimenti Cesare invitto, e Cleopatra ei sciolse dall'ingiuste catene; ei qui sen' viene; io lo precorro, e questo chiede quel sangue ch'è dovuto a Sesto.
TOLOMEO Del folle ardir ti pentirai ben presto. (Si battono, e Tolomeo vien ferito, e cade morto in scena)
CORNELIA Or ti riconosco, figlio del gran Pompeo, e al sen ti stringo.
SESTO (guardando nella scena) Giace il tiranno estinto; or padre sì, tu benché vinto, hai vinto. (parte)
CORNELIA Non ha più che temere quest'alma vendicata, or sì beata, comincio a respirar. Or vo' tutto in godere si cangi il mio tormento, ch'è vano ogni lamento, se il ciel mi fa sperar. (parte)
Cambiamento Porto di Alessandria
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