Capitolo
1 I | cinquecento città; e non era sazio; e diceva Aut Caesar,
2 II | le Altezze loro (questo era il titolo assunto per lo
3 II | Doloroso certo, per chi era giunto all’apice delle grandezze,
4 II | far tanta ingiuria a chi s’era fidato di me come amico.
5 II | buonissime ragioni: il primo n’era partito e la seconda aveva
6 II | tregue della podagra, gli era saltato il grillo e venuto
7 III | mesi. Il Borgia deperiva. Era malguarito del veleno bevuto
8 III | ristrettezza alle quali era sottoposto nella Motta (
9 III | in continua aspettazione era intollerabil supplizio.~
10 III | dubitò di quel che infatti era e consentì a vederlo. Padre
11 III | hanno». Capo della comunità era appunto allora un mezzo-cugino
12 III | scarse cene.~Padre Ildefonso era ben provveduto dei denari
13 III | prigioniero (per chiedergli che c’era di vero nella fama che avesse
14 III | impietosire, tanto più che non c’era alcuno che invidiasse quella
15 III | conte d’Alarino, il quale s’era ribellato da lui. Nella
16 III | quella città, di cui egli era stato già vescovo. Perciocché
17 IV | più bella, né per altro era ed è più degna di venir
18 IV | ed intatto. Il Duca non era apprezzatore delle virtù
19 IV | tempi del Valentino, non era metropoli. Vent’anni dopo
20 IV | Ispagna». Ma il Borgia non c’era mica venuto per volontà
21 IV | fin de’ conti suo padre era di quelle parti; ed egli
22 IV | principali. L’idea per lui era il principio di tutto, perché
23 IV | grande che vi avevano. V’era maggior concorso sempre
24 V | fratesco: ma in que’ tempi non era cosa da insospettire, e
25 V | vocazioni sendo sincere, non s’era ancor generalizzato quel
26 V | presso il zio papa, dove gli era stato largo di cortesie,
27 V | voler esser Cesare o Nulla! Era nulla ora. Ripeteva malinconicamente
28 V | ripostigli e stanzini») era più tollerabile che in qualche
29 V | mondo. Il Duca Valentino v’era sepolto.~Certo quella stanza
30 V | sepolto.~Certo quella stanza era bella e dilettosa. Ma ora
31 V | tempo, Cristoforo Colombo era appunto tornato dal quarto
32 V | uno smeraldo. Il monile era di così squisito lavoro
33 V | grandezza più che insolita, era intagliato in guisa da rappresentare
34 V | nelle terre temistitanensi. Era dimorato alcun tempo in
35 V | mai amata da chicchessia. Era in condizioni più misere
36 V | anche senza volere. Non l’era lecito come a tanti infelici
37 V | lapidificativa. Il guaio era che fra tutti i Re, i Principi
38 V | la corona di Tescuco non era compenso adeguato al pericolo.
39 V | del fatto: e sì che non era credulo per natura.~Ma in
40 V | natura.~Ma in que’ tempi c’era più fede nelle meraviglie,
41 V | statura, che ciascuno di loro era più alto stando ginocchioni,
42 V | istemperate dentro, e che era fresca, e molto caldo gli
43 V | gli accese nello stomaco». Era tradizione tra’ nativi di
44 V | pecchiare ed il pacchiare, era uomo colto ed arguto. Don
45 V | ben convinto che il malato era sincero e quando l’ebbe
46 V | gravata di molte peccata, non era stata riconciliata col Creatore
47 V | da mantenersi e difendere era solo con la prepotenza.
48 VI | sessantamila ducati d’entrata, era un da meno ed un menno: «
49 VI | una insegna». La dispensa era stata accordata da Rodrigo
50 VI | paggio della Duchessa, che era «un garzon nero, pezzato
51 VI | sospettarli falsati? Il Fonseca era noto protegger l’impresa.
52 VI | protegger l’impresa. Inoltre era uno di que’ momenti di accasciamento
53 VI | ottava che incomincia:~Forse era ver, ma non però credibile~
54 VI | gli garbava poco. Ormai era imbarcato in un’alta impresa,
55 VI | poter mirar il pericolo. Era tutto ripieno di tenebre,
56 VI | Solamente messer Giasone era quello che di tutto si rideva,
57 VI | ritrosi e difficili, gli era agevol cosa, sol ch’e’ vi
58 VI | sull’elsa del pistolese (ch’era una specie di pugnale, e
59 VI | gli giovò in quella, e gli era giovato in tante altre occasioni
60 VII | messicane ed il luogo ond’era partito il vecchio pilota.
61 VII | conquistata di recente ed era un gran barone): ma non
62 VII | perché barbaro troppo, perch’era un polisillabo troppo irto
63 VII | superbi teocalli. Altro era il suo scopo: volle mostrarsi
64 VII | benefico come un Dio, ch’egli era tenuto; e seppe riuscir
65 VII | anni dopo, la sua memoria era cancellata da’ ricordi di
66 VII | figliuolo d’un vicedio europeo, era promosso Dio effettivo in
67 VII | pennuto od angue gemello) era un’antica divinità che que’
68 VII | dal capel nero e lungo: era lo Iddio dell’aria, una
69 VII | incarnato, nel nuovo poi era inchinato, ossequiato, venerato,
70 VII | incantate dove albero non v’era, non uccello che portasse
71 VII | pascevano a meraviglia, non era mica per ingrassarli. Già
72 VII | cioncalla. Canchigna! ell’era bollente, ch’ella pelava.
73 VII | che mi dissan, che ghi era fatto di quell’erba che
74 VIII| VIII~Il viaggio era lento non possedendo i messicani
75 VIII| impenetrabili. Il sillogismo era ovvio: «Noi anaguachesi
76 VIII| proposizione: ma per li messicani era articolo di fede. Il Re
77 VIII| superiore di Cesare, perché non era venuta in tempo utile a
78 VIII| quel divorator di città ch’era il Borgia, quell’uomo che
79 VIII| della fata del Popocatepetlo era costretta a dare udienza
80 VIII| salutandola alla franzese. Era solo con lei, ché nessun
81 VIII| della parentela. Se Cesare era parso un Iddio a que’ popoli,
82 VIII| effetti dello amore. Il Duca era uomo di mondo e provetto,
83 VIII| poison...~La Principessa era nel fior della gioventù,
84 VIII| carissimo a lui, che gli era stato donato a Toledo e
85 VIII| le stie eran vuote e c’era bisogno di far prigionieri
86 VIII| piccolo squadrone. Non c’era mai stata tanta concordia
87 VIII| il quale al postutto non era scontento, come ogni babbo,
88 VIII| nella pentola od allo spiedo era antichissima e naturalissima,
89 VIII| essere una idea innata; che s’era andato a caccia d’uomini
90 IX | ogni giorno più. Per lei, c’era lui, e poi nulla e nessuno.
91 IX | la devozione.~Fatata com’era, bellissima delle membra,
92 IX | cura, ad altro pensiero. Era tanto felice lì, tanto!
93 IX | d’incivilire il Messico era grande quanto quella di
94 IX | vecchio mondo! Sissignori, era deliberato ad affrontarla;
95 IX | riuscir tutte felicemente, era più bello e gli procacciava
96 IX | mascherata o nelle tenebre, era un tormento crudele. Taccio
97 IX | seco ed il cui aiuto gli era necessario. Questi non si
98 IX | veder la faccia dell’amata.~Era pur bella! Già, le fatagioni!
99 X | afflizione della figliuola. Ella era ormai indifferente a tutto:~
100 X | maledizione di cui poco prima era quasi lieta. Chi l’avrebbe
101 X | amerebbe più. Tutto, tutto, era finito per lei. Per lei,
102 X | per lei. Per lei, non c’era più mondo. Sperar gioia
103 X | avversione più concentrata, era quello del successore di
104 X | in certo modo, per quanto era in lei, il male non intenzionalmente
105 X | traversar lo Atlantico. Se c’era chi volesse accompagnarla,
106 X | narrar le sue disgrazie:~Nc’era ’na gatta, che ’mposta lo
107 X | diente».~Ma questo motto era l’espressione de’ sentimenti
108 X | soddisfare la passione dominante. Era della tempra la Ciaciunena
109 X | una gran procella. La nave era in procinto di sommergersi.
110 XI | in Vincoli, già da otto era stato esaltato pontefice;
111 XI | barchetta più volte, quando era garzone, menato delle cipolle
112 XI | vergogna perpetua. Basta, s’era accorto del marrone, dello
113 XI | aspettazione in città! Papa Giulio era avidissimo di bezzi, comunque
114 XI | sanguinosi della pagana: e c’era chi non dubitava di preporre
115 XI | già da prima e da un pezzo era di sasso, di macigno, di
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