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Vittorio Imbriani
L'impietatrice

IntraText - Concordanze

era

    Capitolo
1 I | cinquecento città; e non era sazio; e diceva Aut Caesar, 2 II | le Altezze loro (questo era il titolo assunto per lo 3 II | Doloroso certo, per chi era giunto all’apice delle grandezze, 4 II | far tanta ingiuria a chi s’era fidato di me come amico. 5 II | buonissime ragioni: il primo n’era partito e la seconda aveva 6 II | tregue della podagra, gli era saltato il grillo e venuto 7 III | mesi. Il Borgia deperiva. Era malguarito del veleno bevuto 8 III | ristrettezza alle quali era sottoposto nella Motta ( 9 III | in continua aspettazione era intollerabil supplizio.~ 10 III | dubitò di quel che infatti era e consentì a vederlo. Padre 11 III | hanno». Capo della comunità era appunto allora un mezzo-cugino 12 III | scarse cene.~Padre Ildefonso era ben provveduto dei denari 13 III | prigioniero (per chiedergli che c’era di vero nella fama che avesse 14 III | impietosire, tanto più che non c’era alcuno che invidiasse quella 15 III | conte d’Alarino, il quale s’era ribellato da lui. Nella 16 III | quella città, di cui egli era stato già vescovo. Perciocché 17 IV | più bella, né per altro era ed è più degna di venir 18 IV | ed intatto. Il Duca non era apprezzatore delle virtù 19 IV | tempi del Valentino, non era metropoli. Vent’anni dopo 20 IV | Ispagna». Ma il Borgia non c’era mica venuto per volontà 21 IV | fin de’ conti suo padre era di quelle parti; ed egli 22 IV | principali. L’idea per lui era il principio di tutto, perché 23 IV | grande che vi avevano. V’era maggior concorso sempre 24 V | fratesco: ma in que’ tempi non era cosa da insospettire, e 25 V | vocazioni sendo sincere, non s’era ancor generalizzato quel 26 V | presso il zio papa, dove gli era stato largo di cortesie, 27 V | voler esser Cesare o Nulla! Era nulla ora. Ripeteva malinconicamente 28 V | ripostigli e stanzini») era più tollerabile che in qualche 29 V | mondo. Il Duca Valentino v’era sepolto.~Certo quella stanza 30 V | sepolto.~Certo quella stanza era bella e dilettosa. Ma ora 31 V | tempo, Cristoforo Colombo era appunto tornato dal quarto 32 V | uno smeraldo. Il monile era di così squisito lavoro 33 V | grandezza più che insolita, era intagliato in guisa da rappresentare 34 V | nelle terre temistitanensi. Era dimorato alcun tempo in 35 V | mai amata da chicchessia. Era in condizioni più misere 36 V | anche senza volere. Non l’era lecito come a tanti infelici 37 V | lapidificativa. Il guaio era che fra tutti i Re, i Principi 38 V | la corona di Tescuco non era compenso adeguato al pericolo. 39 V | del fatto: e sì che non era credulo per natura.~Ma in 40 V | natura.~Ma in que’ tempi c’era più fede nelle meraviglie, 41 V | statura, che ciascuno di loro era più alto stando ginocchioni, 42 V | istemperate dentro, e che era fresca, e molto caldo gli 43 V | gli accese nello stomaco». Era tradizione tra’ nativi di 44 V | pecchiare ed il pacchiare, era uomo colto ed arguto. Don 45 V | ben convinto che il malato era sincero e quando l’ebbe 46 V | gravata di molte peccata, non era stata riconciliata col Creatore 47 V | da mantenersi e difendere era solo con la prepotenza. 48 VI | sessantamila ducati d’entrata, era un da meno ed un menno: « 49 VI | una insegna». La dispensa era stata accordata da Rodrigo 50 VI | paggio della Duchessa, che era «un garzon nero, pezzato 51 VI | sospettarli falsati? Il Fonseca era noto protegger l’impresa. 52 VI | protegger l’impresa. Inoltre era uno di que’ momenti di accasciamento 53 VI | ottava che incomincia:~Forse era ver, ma non però credibile~ 54 VI | gli garbava poco. Ormai era imbarcato in un’alta impresa, 55 VI | poter mirar il pericolo. Era tutto ripieno di tenebre, 56 VI | Solamente messer Giasone era quello che di tutto si rideva, 57 VI | ritrosi e difficili, gli era agevol cosa, sol ch’e’ vi 58 VI | sull’elsa del pistolese (ch’era una specie di pugnale, e 59 VI | gli giovò in quella, e gli era giovato in tante altre occasioni 60 VII | messicane ed il luogo ond’era partito il vecchio pilota. 61 VII | conquistata di recente ed era un gran barone): ma non 62 VII | perché barbaro troppo, perch’era un polisillabo troppo irto 63 VII | superbi teocalli. Altro era il suo scopo: volle mostrarsi 64 VII | benefico come un Dio, ch’egli era tenuto; e seppe riuscir 65 VII | anni dopo, la sua memoria era cancellata da’ ricordi di 66 VII | figliuolo d’un vicedio europeo, era promosso Dio effettivo in 67 VII | pennuto od angue gemello) era un’antica divinità che que’ 68 VII | dal capel nero e lungo: era lo Iddio dell’aria, una 69 VII | incarnato, nel nuovo poi era inchinato, ossequiato, venerato, 70 VII | incantate dove albero non v’era, non uccello che portasse 71 VII | pascevano a meraviglia, non era mica per ingrassarli. Già 72 VII | cioncalla. Canchigna! ell’era bollente, ch’ella pelava. 73 VII | che mi dissan, che ghi era fatto di quell’erba che 74 VIII| VIII~Il viaggio era lento non possedendo i messicani 75 VIII| impenetrabili. Il sillogismo era ovvio: «Noi anaguachesi 76 VIII| proposizione: ma per li messicani era articolo di fede. Il Re 77 VIII| superiore di Cesare, perché non era venuta in tempo utile a 78 VIII| quel divorator di città ch’era il Borgia, quell’uomo che 79 VIII| della fata del Popocatepetlo era costretta a dare udienza 80 VIII| salutandola alla franzese. Era solo con lei, ché nessun 81 VIII| della parentela. Se Cesare era parso un Iddio a que’ popoli, 82 VIII| effetti dello amore. Il Duca era uomo di mondo e provetto, 83 VIII| poison...~La Principessa era nel fior della gioventù, 84 VIII| carissimo a lui, che gli era stato donato a Toledo e 85 VIII| le stie eran vuote e c’era bisogno di far prigionieri 86 VIII| piccolo squadrone. Non c’era mai stata tanta concordia 87 VIII| il quale al postutto non era scontento, come ogni babbo, 88 VIII| nella pentola od allo spiedo era antichissima e naturalissima, 89 VIII| essere una idea innata; che s’era andato a caccia d’uomini 90 IX | ogni giorno più. Per lei, c’era lui, e poi nulla e nessuno. 91 IX | la devozione.~Fatata com’era, bellissima delle membra, 92 IX | cura, ad altro pensiero. Era tanto felice , tanto! 93 IX | d’incivilire il Messico era grande quanto quella di 94 IX | vecchio mondo! Sissignori, era deliberato ad affrontarla; 95 IX | riuscir tutte felicemente, era più bello e gli procacciava 96 IX | mascherata o nelle tenebre, era un tormento crudele. Taccio 97 IX | seco ed il cui aiuto gli era necessario. Questi non si 98 IX | veder la faccia dell’amata.~Era pur bella! Già, le fatagioni! 99 X | afflizione della figliuola. Ella era ormai indifferente a tutto:~ 100 X | maledizione di cui poco prima era quasi lieta. Chi l’avrebbe 101 X | amerebbe più. Tutto, tutto, era finito per lei. Per lei, 102 X | per lei. Per lei, non c’era più mondo. Sperar gioia 103 X | avversione più concentrata, era quello del successore di 104 X | in certo modo, per quanto era in lei, il male non intenzionalmente 105 X | traversar lo Atlantico. Se c’era chi volesse accompagnarla, 106 X | narrar le sue disgrazie:~Ncerana gatta, che ’mposta lo 107 X | diente».~Ma questo motto era l’espressione de’ sentimenti 108 X | soddisfare la passione dominante. Era della tempra la Ciaciunena 109 X | una gran procella. La nave era in procinto di sommergersi. 110 XI | in Vincoli, già da otto era stato esaltato pontefice; 111 XI | barchetta più volte, quando era garzone, menato delle cipolle 112 XI | vergogna perpetua. Basta, s’era accorto del marrone, dello 113 XI | aspettazione in città! Papa Giulio era avidissimo di bezzi, comunque 114 XI | sanguinosi della pagana: e c’era chi non dubitava di preporre 115 XI | già da prima e da un pezzo era di sasso, di macigno, di


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