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Olindo Guerrini
Canzoniere di Lorenzo Stecchetti

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1-compr | comun-giura | giuri-nomi | nord-sano | sante-vaini | valga-zonzo

                                                     grassetto = Testo principale
     Poesia                                          grigio = Testo di commento
502 [Titolo] | 1845 in Fiumana, piccolo comune del Forlivese, che giace 503 XXXV | non contendi più, ma sol concedi;~ ~Oh, se d’amore eterno 504 XXXVIII(*)| numeroso pubblico coi suoi concerti. In quell’epoca fanatizzavano 505 LXII | pelo, gli stracci ed il concime~Della nostra Regìa.~ ~ 506 [Titolo] | peggioramenti. Pareva che la morte, condannandolo a questo lento martirio, 507 XXVI | riconosca il suo Messia,~Mi condanni a morire un’altra volta! -~ 508 XLIII | S’io fossi Dio, con me ti condurrei~Ed in ginocchio in ciel 509 XIII | Quando a Gerusalemme il condurrete!~ ~Ed il bue: le mie costole 510 XXXVI | Sogliole fritte e vin di Conegliano.~ 511 XV | zanzare e rane,~Sabbie senza confin, corvi vaganti,~Donne brutte 512 LXXXIII | Donna, vorrei morir, ma confortato~Dall’onesto tuo amor,~Sentirmi 513 [Titolo] | raccolta, e, poichè io lo confortavo a pubblicarli, mi rispose 514 X | Alle dolci lusinghe ed ai conforti.~Donna, non mi sorridere;~ 515 LXVI | ad ogni duolo~Recan oggi conforto e più soavi~Sono i sorrisi, 516 [Titolo] | amici dell’autore ed a lui congiunto per sangue; a me che più 517 XLVI | tua serrata e folta~Dove conobbi amor la prima volta.~ 518 XXXVII | Conosci tu il paese~Che non conosce i preti,~Le bettole, le 519 XV | O mia Venezia! Allor non conoscea~Questi tedi mortali~Quand’ 520 [Titolo] | Università di Bologna. La nostra conoscenza, che non aveva altro legame 521 [Titolo] | caro fosse pure imparato a conoscere da qualcheduno, che il nome 522 XLVI | vanno al cor per vie non conosciute.~ ~Al margine del guado 523 [Titolo] | canti non indegni di essere conosciuti; ma se l’affetto che portammo 524 XXXVIII(*)| Ai non bolognesi che non conoscono il Nettuno del Giambologna 525 I | ma non bugiardo accento,~Conscie dell’amor mio, rime discrete.~ ~ 526 0(*) | diretto lo trascrisse, lo conservò e ce ne diede copia.~ 527 [Titolo] | Napoli, ultimo rimedio che si consiglia ai disperati per tisi, a 528 XXXVIII | Io nato ai gaudi del consorzio umano,~Alle battaglie dell’ 529 XV | fortuna m’invia?~ ~Lasciate consumar stupidamente~L’ozioso viver 530 LXXVIII | bestial decima ancora~Le contadine.~ 531 LXII | del natio paese~Dormono i contadini.~ ~ nessun vi domanda~ 532 IV | rea~L’innocente baciar ci contendea...~Già il difetto del tempo 533 XLIX | Quasi un dolce mistero, e contendevi~Alle mortali brame~Un’incognita 534 XXXV | avvolge e il s’invola~E non contendi più, ma sol concedi;~ ~Oh, 535 III | del tuo passato,~E godendo contenta~La casta pace d’un imen 536 [Titolo] | illusioni sul proprio stato. Continuò tuttavia il suo solito metodo 537 LIII | Sta tranquilla, che il conto è già pagato.~ ~Son diventato 538 [Titolo] | valli cui sovrastano i primi contrafforti dell’Appennino e precisamente 539 XXIV | al postribolo,~Rubando al convento,~Prestando al suo prossimo~ 540 LXI | la poesia~La cerchi nei conviti~Grassi alla trattoria.~ ~ 541 [Titolo] | ed il suo triste paesello coperto di neve, velato di nebbia.~ 542 0(*) | lo conservò e ce ne diede copia.~ 543 XXVIII | XXVIII.~ ~P. Coppée.~ ~Domani ella verrà! - 544 LXIV | ghignando il cortigiano:~Te copre il vil di fango:~Sol io 545 XL | dei capelli biondi~Che ti coprian le spalle~E degli occhi 546 LXXXIV | pensiero augusto~De’ nostri cori il fondo,~Se menzogna non 547 XXIV | Gesù, ricevetelo~«Nel coro de’ santi;~«Gli eredi ci 548 XXXVIII | Madonna, come è nero!~Ah... corpo d’una bomba!... è il cappellano!~ ~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .~ ~ 549 XV | XV.~ ~NOIA~ ~Aria ferma e corrotta, acque stagnanti,~Biscie, 550 XIX | la via.~ ~Un brivido mi corse sotto ai panni:~«È un’ora 551 [Titolo] | 1865 ad intraprendere il corso di Giurisprudenza in questa 552 XLVIII | in sulla porta~Pipan le cortigiane inverniciate,~ ~E giù per 553 LXIV | Te calunnia ghignando il cortigiano:~Te copre il vil di fango:~ 554 XXXVIII | Ferro.~ ~Vigna, nel mio cortil nereggia un fico~L’albero 555 LXVI | Geme il vento di fuori e il corvo canta.~ ~Oggi le donne pie 556 V | sola lacrima~Io le fossi costato, un sol pensiero,~Questo 557 XIII | condurrete!~ ~Ed il bue: le mie costole sapranno~Un giorno a Cana 558 | costoro 559 XXXI | sciupa i suoi denari~Senza un costrutto al mondo.~ ~Disutilaccio 560 LVI | intabaccava~Quando beatamente ti covava~Col naso ogni mattina?~ ~ 561 LXXVI | Torna, sordida cagna, al tuo covile,~Sotto ai bruti irruenti 562 XXV | cantone~Ma mia città star crande e star craziose:~Sso, Ffrascatano, 563 XXV | città star crande e star craziose:~Sso, Ffrascatano, sso, 564 XLV | l’api edaci~Primavera mi crebbe: amor mi vuole.~ ~D’una 565 LII | Ella dicea: l’anima tua non crede~Al Cristo, al tuo custode 566 [Titolo] | pubblicità. Potremo aver errato credendo questi canti non indegni 567 III | dolor più greve.~Ti volli creder morta~Perchè scordarsi degli 568 [Titolo] | d’illudersi, voleva far credere a stesso di sperare ancora. 569 XXIII(*) | filosofi che potrebbero credersi feriti, e poi perchè è la 570 XXXV | M’esce dal labbro allor, credila, credi,~Poichè s’ama così 571 LXXX | parlando ti fe’ arrossir,~Credilo, bella, ti disse il vero:~ 572 [Titolo] | dimenticato in Bologna, ed abbiamo creduto bene di trovargli posto 573 LXIX | Tra queste spine dove sei cresciuto:~E senza un riso di speranza 574 LXXIX | vostro cemeterio orrendo:~Crescon le rose sulla tomba mia.~ 575 XXIII | Se regnano la forca e il crimenlese~Di San Tomaso fa l’apologia,~ 576 LXXIV | ridonami~L’affetto gentile,~Nel crine t’olezzano~Le rose d’aprile,~ 577 XXXVIII(*)| ingegnosamente difesi dall’illustre critico Enrico Panzacchi. Quanto 578 VI | fumidi~Visceri suoi profondi,~Crollino i cieli e riedano~Infranti 579 LXXV | digiuna~E la stagione è cruda,~In terra a me non pensa 580 LXVIII | lontano un urlo sento;~ ~E sui cubiti allor pien di spavento~Mi 581 LXIV | praeterit: Ipsa vero~Ah! sola cubo misella!~SAPHO: Fragm. apud~ 582 LXII | accompagneresti alla kermesse~In cuffia e gamurrino.~ ~Ivi seduti 583 [Titolo] | Lorenzo Stecchetti mio cugino (le nostre madri furono 584 XXXIV | E sentivam la voluttà cullare~I lieti sogni, i sogni nostri 585 XV | tuoi canali,~Da’ miei sogni cullato e dalla bruna~Onda della 586 XXXVIII | questi atroci soli:~ ~Noi che cuociamo, noi dobbiam strillare~Diventati 587 XVIII | ragazza mia,~Tu chiuda un cuor di santa o di dannata.~ ~ 588 [Titolo] | portare i suoi frutti. Che cuore fu il mio, povero amico, 589 XL | cercando~Entro la notte cupa,~Lamia che fugge il , 590 XLIX | nella mente rea~Libidinosa cupidigia ardea~Allor che in orgie 591 XXXV | Improvvise balenano e procaci~Le cupidigie che arrossendo taci~E mi 592 [Titolo] | farlo sarebbe stata mia cura quando egli fosse morto. 593 XV | Spensierata e serena~Che non curante delibai nel fiore~Del mio 594 XXIV | MOLTO~REVERENDO STROZZINO~ ~Curia romana non petit ovem sine 595 LXXIV | degli uomini~Le rabbie non curo,~Io vivo in un aere~Più 596 [Titolo] | Bologna, bianco, macilento, curvo come un vecchio; gli occhi 597 LII | crede~Al Cristo, al tuo custode angelo pio?~L’occhio della 598 LXXIV | l’addio~Che ai morti si ;~ ~Ed oggi resusciti~Più 599 XVIII | chiuda un cuor di santa o di dannata.~ ~Che cosa importa a me 600 L | banchieri, o droghieri, a più dannose~Arti lo sprezzo e l’ironia 601 LXXVIII | L’aquila di Polenta...~DANTE: Inf., XXVII.~ ~O passeggier 602 XXIV | non petit ovem sine lana;~Dantes exaudit: non dantibus ostia 603 XXIV | lana;~Dantes exaudit: non dantibus ostia claudit.~Antico distico 604 XXI | ciacchi~Levando il piede nella danza infame:~ ~Ma noi giacciamo, 605 XXXI | mese passato~Lo chiamavan dappoco,~ ~Ora l’han battezzato...~ 606 LXXXIII | rossor.~ ~Vorrei poterti dar quel po’ che resta~Della 607 XLIV | Tu di novelli amor lieta, darai~Domani ad altri il bacio 608 XXXVII | XXXVII.~ ~Kennst du das Land...?~GOETHE.~ ~Conosci 609 XVIII | quell’ora d’amor che tu m’hai data?~ ~Non cercherò se dentro 610 [Titolo] | non porta che i nomi e le date. I suoi averi li lasciò 611 LXII | senza fin come mi stanca!~Datemi un po’ di nebbia, un po’ 612 LXXXII | ne’ tuoi baci l’anima mi davi~E mi stringevi all’anelante 613 XXXVIII | uomo dal bosco... è un uom davvero!..~Io che nel fuoco avrei 614 XVII | in Paradiso;~ ~Ma l’uggia debelliam del secol tristo~In un femineo 615 [Titolo] | ben altra guisa, i suoi debiti colla società.~Finite queste 616 [Titolo] | brucia entro le vene.~ ~Sono debole, giallo, dimagrato,~Ma quando 617 XXIV | Stendendo la mano~In barba al decalogo~Morì da cristiano.~Requiescant 618 LXXVIII | colline,~Ma il parroco bestial decima ancora~Le contadine.~ 619 [Titolo] | sempre pensato che avesse deciso di finirla una volta.~Il 620 XX | impresso in viso i suoi deformi segni!~Dove son dunque i 621 0(*) | riguarda ad amori del povero defunto. Del resto il lettore ne 622 XV | e serena~Che non curante delibai nel fiore~Del mio tempo 623 XXX | mattutino ed a compieta~Colla delicatezza d’un poeta~Quando il papa 624 XLIX | ai piedi,~O giovinetto, e delirando chiedi~Baci, carezze, amori;~ 625 XXXV | abbandoni;~ ~Quando a’ ginocchi delirar mi vedi,~E il silenzio ci 626 XLIX | Trascinati alla tomba od al delitto:~Ecco l’idol che adori!~ ~ 627 | dello 628 XXIII | apologia,~Se torna in alto la democrazia~Inneggia alla repubblica 629 LXXI | nera~Come le streghe che il demonio abbraccia,~Vidi seder nel 630 XXXI | straordinari~Che sciupa i suoi denari~Senza un costrutto al mondo.~ ~ 631 XXXIII | caina~Lingua e l’invido dente han rispettato.~Tu non sembri 632 XLIX | Piangi, sanguina, impreca e derelitto~Trascinati alla tomba od 633 L | non falsiamo i pesi e le derrate.~Che colpa c’è nel preferir 634 LXXVIII | passeggier che per la via deserta~Affretti il passo,~Leva 635 LXXVI | riposai sui tuoi ginocchi~Desiderando di morir così!~ ~Ma quando 636 | desse 637 XVI | mondo~Di pochi passi che si desta al sole!~Oh quanta vita! 638 LXXXIII | tuo piegar la testa~E non destarmi più.~ ~ 639 III | ma dal mio sopor tosto destato,~L’atroce verità riveggo 640 LXXVI | Squilla di bronzi entrambi ci destò,~Pagai le tue carezze, o 641 XLVI | La voluttà come una lama diaccia;~La lingua ribellossi alla 642 XVII | canti, i baci, i sacrifici diamo.~ ~Noi non abbiam per rito 643 LXIV | NOZZE~ ~Iam pulcra quidem Diana,~Iam pleiades occiderunt,~ 644 XXXVIII | Perchè questo viaggio?~Che diavol cercherà laggiù nel bosco?~ ~ 645 LV | Quando ti specchierai, ti dica il core,~Che una perla rapita 646 XXII | dolci e le più sante~Ce le dicemmo tutte, e le gioconde~Arti 647 [Titolo] | volta, sorrise amaramente dicendo: - Tanto a che servivo io? 648 [Titolo] | questo lento martirio, gli dicesse come Vitellio alle sue vittime: 649 LXIV | notturni rumor – viene! – dicesti~- Ecco il suo passo! - e 650 XXXIV | ci eravam dimenticati:~Ci dicevamo le parole care~Che san soltanto 651 XXXVIII | All’immensa natura! -~ ~Tu dici ben, Giovanni mio, fedele~ 652 XXXVIII | gran parola in faccia a lui diciamo!~Di’, giovinetta bionda 653 0(*) | trascrisse, lo conservò e ce ne diede copia.~ 654 LXIV | fango:~Sol io che libertà difendo e bramo,~Sposa e figlia 655 XXXVIII(*)| Gobatti, così ingegnosamente difesi dall’illustre critico Enrico 656 IV | baciar ci contendea...~Già il difetto del tempo è la gran fretta!~ ~ 657 LXXV | mia madre è morta: io son digiuna~E la stagione è cruda,~In 658 XXXVIII | Vanne a Bologna e per me dille: - Io t’amo,~ ~T’amo ed 659 [Titolo] | Sono debole, giallo, dimagrato,~Ma quando penso a te mi 660 XL | ODIO~ ~Quando tu dormirai dimenticata~Sotto la terra grassa~E 661 [Titolo] | se non le poche e quasi dimenticate memorie dell’infanzia, si 662 XXXIV | mare~Del mondo ci eravam dimenticati:~Ci dicevamo le parole care~ 663 [Titolo] | quel pseudonimo non è forse dimenticato in Bologna, ed abbiamo creduto 664 [Titolo] | ci chiamarono; e qui egli dimenticava troppo spesso il codice 665 III | gramo,~Dissi all’anima mia: dimentichiamo.~ ~Invan. Da quella notte 666 [Titolo] | morire.~In una sua breve dimora in Bologna prese parte ad 667 0(*) | balaustrata di una villa nei dintorni di Bologna. La persona cui 668 LXXXI | ella dicea:~- «Mi sta come dipinto». -~ ~Il dipoi d’un’altra 669 LXXXI | come dipinto». -~ ~Il dipoi d’un’altra donna in traccia,~ 670 XX | bieca ironia.~ ~E la voce dirà: Te ne rammenti,~Te ne rammenti 671 I | Quanto, quanto l’amai voi le direte,~Poveri versi miei gettati 672 XXXVIII(*)| Questa poesia diretta a G. Vigna Dal Ferro, ora 673 [Titolo] | persona contro la quale erano diretti ha pagato in ben altra guisa, 674 XXIV | cieli alla gloria~«Volete il diritto?~«Pagate, cattolici,~«Pagate 675 XXXIX | straziando nell’audace canto,~Dirò quanto sei vile.~ 676 LXIV | al volo.~Ed io fanciullo disamato e solo~Quel giorno t’invidiai.~ ~ 677 XLII | spaventi insani~Del tuo pudor discaccia;~ ~No, colle bianche mani~ 678 XL | Spalancasti le braccia,~Che discendesti a baci innominati~E a me 679 XXVI | punito io fossi?~Il risorto discepolo dicea:~- In che dunque peccai 680 IV | il mal tornato sole ora discioglie~L’amica neve e i tigli alla 681 LXXVI | voluttà trema un balen:~Piovon disciolti i tuoi capelli biondi~Sulle 682 XI | bianco vestita, e il crin disciolto~Scendea sino ai ginocchi:~ 683 XXXIV | su dal cor montare~Quei discorsi d’amor che son peccati.~ ~ 684 XV | Gente ignorante gialla e discortese:~Ecco questo paese.~ ~Sbadigliando 685 I | Conscie dell’amor mio, rime discrete.~ ~E se la donna mia ritroverete~ 686 XXXIII | tela~E meco a mezzanotte la disfai.~ 687 LXIX | Tu come l’amor mio sei disgraziato,~Tu come l’amor mio non 688 XLV | una dolce fanciulla io son disio,~Al de le sue nozze io 689 XLIX | menzogna!~ t’acciecò la disperata fame,~ d’un amante la 690 [Titolo] | rimedio che si consiglia ai disperati per tisi, a fine di prolungar 691 [Titolo] | potranno mai dire le profonde disperazioni di un’anima che a poco a 692 XL | Verrà nella tua fossa~A dispetto di Dio, della sua croce,~ 693 XXXVIII | la capinera,~Ma se non ti dispiace~Io preferisco un bel venerdì 694 LXIV | lieta d’un natal modesto~Disposata non fui lunge da questo~ 695 XXXIX | dell’amor mio:~Mi levo e ti disprezzo.~ ~Or di’, se il vuoi, che 696 LXVI | canta.~ ~Oggi le donne pie disser la santa~Prece dei morti 697 [Titolo] | beneficenza.~*~* *~Non ci dissimuliamo che questi versi escono 698 XV | giorni,~Dormire e ricader disteso in letto~Finchè il sonno 699 XXIV | dantibus ostia claudit.~Antico distico leonino.~ ~Intendi tu il 700 IX | Come il ricordo vago e mal distinto~D’una speranza giovanil 701 XXXI | un costrutto al mondo.~ ~Disutilaccio e tondo~Viaggiando senz’ 702 LXX | rea Babel, traggo la vita~Disutile, tediata, imbecillita,~Maledicendo 703 XLVI | timor lottava!~Sotto a’ miei diti stretti ed agitati~Cedea 704 [Titolo] | riannodò qui a Bologna tanto da divenire vera ed intima amicizia. 705 [Titolo] | morto. Pur troppo lo scherzo divenne profezia. In quello stesso 706 [Titolo] | sua bella giovinezza, gli divennero indifferenti. Anche l’anima 707 XLVI | acqua, e in quel momento~Divenni forte e non v’ho più guardati,~ 708 [Titolo] | per e Dio per tutti è diventata il canone della vita sociale. 709 XXXVIII | cuociamo, noi dobbiam strillare~Diventati frittura;~Tu vivi al fresco, 710 LIII | conto è già pagato.~ ~Son diventato pallido?~Ci son avvezzo: 711 [Titolo] | mezzo il riso incominciato e diventava improvvisamente serio. Molte 712 [Titolo] | fisico al morale. Solo diventò meno gaio. Alle volte interrompeva 713 I | lamento,~Povere rime mie, che diverrete?~ ~Ahi fuggite, fuggite 714 LXII | nessun vi domanda~Impieghi, dividendi o beveraggi...~Oh, benedetti 715 LXXIV | queste di Venere~Le forme divine,~Son queste le rabide~Carezze 716 III | nel core,~Egli che ci ha diviso~E che il pianto mi nega 717 XII | tomba spalancata e nera~A divorar la carne mia s’appresta.~ ~ 718 LXVII | del suo Dio» - « Non ti do niente!» -~«Per gli occhi 719 XXXVIII | Noi che cuociamo, noi dobbiam strillare~Diventati frittura;~ 720 LVII | GIOVINETTA CIECA~ ~Oh, non dolerti, no, bella infelice,~Se 721 LXX | spero più, non amo.~ ~E, dolorando, il primo nostro bene,~Amore, 722 [Titolo] | che lo amavamo fummo ben dolorosamente sorpresi. Egli no; e quando 723 L | non cerchiam le utilità dolose,~ ~Noi non falsiamo i pesi 724 XXVIII | sussurrarmi sento:~Verrà... doman verrà! Chi più l’aspetta~ 725 LXII | contadini.~ ~ nessun vi domanda~Impieghi, dividendi o beveraggi...~ 726 LXIV | manca.~ ~A’ tuoi servi pietà domandi invano:~Te calunnia ghignando 727 VII | mi guardo nel core e mi domando:~Sono un poeta o sono un 728 V | trepidando il giovane~Le domandò: «Chi sei, povera morta?»~ ~« 729 XXXVI | gioconde,~Già testimoni dei domati imperi,~Amo i palagi tuoi 730 XVIII | Sotto la chioma al bacio mio donata~E se nel bianco sen, ragazza 731 XXXVIII | scordassi un giorno~Ch’io dondoli appiccato a questo fico! -~ 732 XXIX | vi scandolezzate~Se una donnina mostra un po’ le spalle,~ 733 XXVI | hai tolta~Or che nel suo dormir più non soffria.~ ~E tu, 734 XL | CANTO DELL’ODIO~ ~Quando tu dormirai dimenticata~Sotto la terra 735 XV | soletto~Lunghi tediosi giorni,~Dormire e ricader disteso in letto~ 736 LXII | come i modesti~In quella dormirei pace profonda,~E tu, ragazza 737 LXVI | croce oggi è compianta~Dove dormon sepolti i nostri cari.~ ~ 738 0(*) | citati furono scritti sul dorso di un biglietto da visita 739 [Titolo] | Bologna, 6 febbraio 1877.~Dott. OLINDO GUERRINI~ 740 [Titolo] | del 1866 nei quali altri doveri ci chiamarono; e qui egli 741 [Titolo] | aveva sostenuto, peggiorò, e dovette cercare aure più miti. Finalmente, 742 XXVI | della gente ebrea?~ ~Mi dovevi salvar quand’io moria,~Ed 743 [Titolo] | udire le sue rare parole dovevo chinarmi sopra di lui, quasi 744 XXXVIII | leggono le mamme e per velarvi~Dovrei sfogliare il fico.~ ~- - - - -~ 745 XVIII | bevuto~Ci fosse qualche droga forestiera:~Il tuo vino 746 L | sonanti.~ ~O banchieri, o droghieri, a più dannose~Arti lo sprezzo 747 XLIX | arrossisti al nome vil di druda~E, calda Frine, spasimasti 748 XXXVII | XXXVII.~ ~Kennst du das Land...?~GOETHE.~ ~Conosci 749 LII | Da che la prima volta ho dubitato.~ ~Ella dicea: l’anima tua 750 LXXIX | interrogar gli avelli;~Qui dubitoso e vil non meditai~Biechi 751 XLIX | adori!~ ~Ecco la donna! Il duol tuo disperato~Per lei sarà 752 LVII | perduto veder di che ti duole:~La beltà cui tu credi è 753 XXXVIII | scrivi:~- Mercutio, a che ti duoli?~Lascia strillare noi bruciati 754 LXVI | amor, la famiglia ad ogni duolo~Recan oggi conforto e più 755 0(*) | sopra foglietti volanti che durammo molta fatica a riunire. 756 XV | vita inamena,~Vie più m’è duro il rimembrar la gioia~Spensierata 757 XXII | suolo...~Ahi, l’amor tuo durò quanto l’estate!~ 758 LIX | ardenti come il vetriolo,~Ch’ebbrezze, che follie tu non mi vieti!~ ~ 759 XL | Ma non sei tu che agli ebbri ed ai soldati~Spalancasti 760 XVII | XVII.~ ~EBBRO~ ~Noi d’Epicuro i sacerdoti 761 XVI | gelsomino e di vainiglia.~ ~Un’Ebe quasi nuda, alta e sottile,~ 762 | ecc. 763 | Eccomi 764 | Eccoti 765 LXV | baciai piangendo,~ ~Chè l’eco ancor della tua voce intendo~ 766 XLV | Carezze ed a ’l desio de l’api edaci~Primavera mi crebbe: amor 767 XXXVII | scadon le cambiali?~ ~Quell’Eden ben pasciuto~Pieno di facce 768 [Titolo] | la tutela dell’orfano. Fu educato nel Collegio Municipale 769 XXXII | Col biglietto che vuol l’educazione~Porto l’augurio d’una lunga 770 | ei 771 LXX | RAFFAELE BELLUZZI~ ~Et rose elle a véçu ce que vivent les 772 XXXVIII(*)| biondo così così, poichè l’emistichio è rubato al Carducci, e 773 [Titolo] | queste lotte, finì anche l’energia momentanea che lo aveva 774 XXXVIII(*)| difesi dall’illustre critico Enrico Panzacchi. Quanto al biondo 775 [Titolo] | cipresso a sinistra di chi entra. La pietra funeraria non 776 | entrambi 777 LXIV | misella!~SAPHO: Fragm. apud~Ephest.~ ~Del tuo fiume regal sulla 778 XVII | XVII.~ ~EBBRO~ ~Noi d’Epicuro i sacerdoti siamo,~Noi la 779 XXIV | al tavoliere.~Non dice l’epigrafe~Le infamie sepolte,~Ma è 780 | Eravamo 781 XXIV | Nel coro de’ santi;~«Gli eredi ci pagano~«A pronti contanti!~ 782 XXXII | Nella sua bianca barba d’eremita~In tono d’ironia ghignò 783 | eri 784 LXXIX | come suoli tu, solingo errai~Qui nella notte a interrogar 785 II | nasce~PETRARCA.~ ~Triste chi errando in quella notte cieca~Col 786 L | coi fiori e colle stelle erranti,~Amor ci disse tutti i suoi 787 [Titolo] | pubblicità. Potremo aver errato credendo questi canti non 788 [Titolo] | stesso ci valga di scusa. Se errore c’è, è tutto nostro, e per 789 LXXI | gerettet!~GOETHE. Faust. Erster Theil.~ ~Sull’uscio della 790 LXXVIII | la fronte tua verso quell’erta,~Guarda quel sasso.~ ~ 791 XXI | Non più, terror di regi, Eschilo tuona~Dalla libera scena 792 XXXVIII(*)| è la sola di argomento esclusivamente bolognese che ci permettiamo 793 [Titolo] | dissimuliamo che questi versi escono alla luce in un’epoca poco 794 [Titolo] | faceva uffici per salire ad esercitare il suo ministero. Ne parlai 795 LXX | que vivent les roses,~L’espace d’un matin.~ ~Amico mio, 796 | Esse 797 [Titolo] | questi canti non indegni di essere conosciuti; ma se l’affetto 798 | est 799 L | furor delle baccanti,~L’estasi santa degli anacoreti~Siamo 800 III | morta~Perchè scordarsi degli estinti è lieve,~E dissi al cor 801 IX | il ricordo d’un affetto estinto~Nel mio vano sognar tu sei 802 [Titolo] | solito metodo di vita ed agli estranei non parve mutato al fisico 803 XXI | reo letame~Di questa sozza età. Noi siam vigliacchi.~ 804 XV | Sentir la mente il core in etisia,~Ecco la vita mia.~ ~È la 805 XXXVIII | Scienze e la fioraia~Degli Etruschi regina!~ ~Canta sul fico 806 XXXVIII(*)| la moglie di un Lucumone Etrusco in una mascherata; che in 807 V | V.~ ~MEDIO EVO~ ~Eran folte le tenebre~ 808 LVIII | nel mio pensier contento evoco~Le fatiche del ; come 809 XXIV | petit ovem sine lana;~Dantes exaudit: non dantibus ostia claudit.~ 810 XXIV | santa Bottega~«A prezzi di fabbrica~«Vi scioglie, vi lega.~« 811 XXXVII | Eden ben pasciuto~Pieno di facce grasse~Che non han mai veduto~ 812 XXIII | via,~Tira la paga e noi facciam le spese.~ ~Se regnano la 813 | faccio 814 XVII | sacerdoti siamo,~Noi la face d’amor lieta rischiara,~ 815 | Facea 816 | facesse 817 | faceva 818 0(*) | Taccio per ragioni troppo facili a capirsi, tutto ciò che 819 LI | BRINDISI~ ~Minister vetuli puer Falerni~Inger mi calices amariores.~ 820 XLV | non de le farfalle a le fallaci~Carezze ed a ’l desio de 821 L | utilità dolose,~ ~Noi non falsiamo i pesi e le derrate.~Che 822 XLVIII | alla smorta~Luce de’ tuoi fanali, in sulla porta~Pipan le 823 XXXVIII(*)| concerti. In quell’epoca fanatizzavano i brani dell’opera I Goti 824 LXXV | io me ne uscia,~Vidi una fanciulletta inginocchiata~Nel fango 825 XV | alla gaiezza~Della mia fanciullezza.~ ~Odorati rosai, dov’è 826 | fanno 827 | faranno 828 | farlo 829 LXXI | della fattucchiera~D’antichi fasti trasparìa la traccia,~Tal 830 LVIII | Sillogismi ti pasci e di fastidi;~Ma mentre tu ti sdrai ne’ 831 XXIII | Che della verità strame vi fate.~Ogni giorno che splende 832 LXXVIII | Ma il loco è maledetto! I fati avari~Pace n’han tolta;~ 833 0(*) | volanti che durammo molta fatica a riunire. Così il sonetto - 834 LVIII | pensier contento evoco~Le fatiche del ; come ripeto~Basso 835 LXX | cose.~ ~Amico mio, se il fato in me ripose~Qualche forza 836 LXXI | Pur tra le grinfe della fattucchiera~D’antichi fasti trasparìa 837 LXXI | Ist gerettet!~GOETHE. Faust. Erster Theil.~ ~Sull’uscio 838 LXXI | le scipite~Carezze, dopo Fausto, a mille amanti:~ ~Ma le 839 III | posso. Maledetto Iddio,~Se favola non è come l’amore,~Egli 840 0(*) | ce li volle gentilmente favorire con altre cose pubblicate 841 [Titolo] | testa. Io son malato~E la febbre mi brucia entro le vene.~ ~ 842 XLVI | sull’altra riva.~ ~Pur mi feci coraggio e dissi: vieni,~ 843 XLV | De’ tuoi più caldi e più fecondi baci,~Suscita ne ’l mio 844 XIII | Quando nacque Gesù dal sen fecondo~Della vergine ebrea, l’orrida 845 XII | vieni, o donna: il tuo fedel t’invita.~ sulla tomba 846 XLIX | ecco la bella~Modestia femminil che il mondo appella~Alito 847 VI | illabatur orbis~Impavidum ferient ruinae.~HORAT.~ ~Vieni Nerina! 848 VIII | che profonde,~Sanguinanti ferite~M’han lacerato il core, 849 XXIII(*) | che potrebbero credersi feriti, e poi perchè è la verità.~ ~ 850 XLVI | Eravam sulla riva e mi fermai;~E la mal chiusa veste apria 851 XLVI | all’improvviso,~E così ci fermammo irresoluti,~Così tra la 852 LXXXV | Muoio. Cantan le allodole~Ferme sull’ali nel profondo ciel.~ 853 XLVIII | sacro fiume al Ghetto porta~Fermentan le immondizie accumulate:~ ~ 854 XXXVIII | alla carriera che si va - Fermiamo -~E tu mio bel strambotto~ 855 XXIX | po’ le spalle,~Verginità feroci e stagionate~Dai denti lunghi 856 XXIII(*) | compianto senatore Giuseppe Ferrari, dalla cui lettura questo 857 [Titolo] | che giace in una di quelle fertili valli cui sovrastano i primi 858 XIII | s’unì degli uomini alla festa;~Osanna, ognun gridò, redento 859 XL | malfermi~E nelle occhiaie tue fetenti e vuote~Brulicheranno i 860 XXV | crande e star craziose:~Sso, Ffrascatano, sso, prute pufone!~ 861 LXXIV | rettile~A spegner non vale~La fiamma immortale~Che m’arde nel 862 XXII | le mostrammo tutte al fiammante.~ ~Ma l’autunno tornò, ma 863 XVI | popolo giocondo~Di gerani fiammanti e di vïole.~ ~Quanto amor, 864 XL | nerissimi, profondi,~Pieni di fiamme gialle?~ ~E delle audacie 865 LXII | pace veneranda~Della vita fiamminga.~ ~Gli aranci m’han seccato,~ 866 LXI | amore,~Non la lussuria al fianco,~Io ci voleva un core~Sotto 867 LIII | ritorno a casa a prender fiato.~Bevi, bevi a tuo comodo,~ 868 XXXVIII | E come cambierei questa ficaia,~Questa vista divina,~Col 869 XXXVIII | in processione~Dietro la fidanzata.~ ~E le ragazze van dove 870 LVIII | Guarda, ridon per me sereni e fidi~Gli occhi dell’amor mio, 871 LXXXIV | mia di che dolori~E di che fiel trabocca!~ ~Abbrevia tu, 872 LXXIV | m’abbeveri~D’aceto e di fiele,~La croce m’apprestino,~ 873 LXXI | le domandai - Qual sorte fiera~A vender santi qui, vecchia, 874 III | beato,~Baci col labbro pio~I figli d’un amor che non fu il 875 LXVI | lieto il padre narra oggi al figliuolo~Le antiche gioie e le virtù 876 XXIII | contese~Povera e nuda va filosofia,~Ma fa la ruota a scuola 877 XXVIII(*) | gli occhi e immagini una filza di puntini.~O. G.~ ~ 878 XXXV | e mi perdoni;~ ~Quando, fingendo di negar, mi sproni~Co’ 879 [Titolo] | società.~Finite queste lotte, finì anche l’energia momentanea 880 LXI | alla trattoria.~ ~Dunque finiam le liti:~Scappa, ragazza 881 [Titolo] | più miti. Finalmente, sul finire del 1875, lo vedemmo improvvisamente 882 [Titolo] | pensato che avesse deciso di finirla una volta.~Il 2 febbraio 883 [Titolo] | suoi debiti colla società.~Finite queste lotte, finì anche 884 XIX | Perchè, perchè questa finzione orrenda?~«Amor mio, che 885 [Titolo] | mezzodì la sua voce sfinita e fioca era ridotta ad un soffio, 886 LXIV | Del tuo fiume regal sulla fiorente~Riva natia, te bionda ed 887 LXXVII | Ahimè, la primavera oggi è fiorita,~Vibra per l’aer novo un 888 LVII | Tra l’erba verde e le fiorite aiuole~Trascina il rospo 889 LXVIII | Quando scroscia la piova e fischia il vento~E nella notte latra 890 [Titolo] | estranei non parve mutato al fisico al morale. Solo diventò 891 XXXIV | colla faccia stranamente fissa,~Nella notturna tenebra 892 XLVI | rise e i sereni~Occhi mi fisse arditamente in faccia.~Io 893 IV | april metton le foglie.~ ~Un fitto vel di fronde, una severa~ 894 [Titolo] | nacque il 4 ottobre 1845 in Fiumana, piccolo comune del Forlivese, 895 XLVI | cristallina e cheta,~O caro fiumicel del mio paese,~Tu sol m’ 896 XXI | sulle gote~Il verso che flagella e non perdona:~ ~Non più, 897 I | fuggite il mondo intento~A flagellar chi non l’amò; premete~L’ 898 XXXIX | Trepidando chinai,~Come un can flagellato a’ tuoi ginocchi,~Vile, 899 X | biondi~E le mie guancie floride~Di molli carni e di color 900 LXXVII | vita~M’agita il sangue e mi fluisce al cor!~ ~Ah, de’ tuoi baci 901 VII | sognando,~ ~Colle man mi fo velo alle pupille~E mi guardo 902 XX | bionde chiome?~ ~Sola al tuo focolar siedi piangendo~La giovanil 903 [Titolo] | personale che ebbe luogo nei fogli pubblici. Assunse in quell’ 904 0(*) | che gettava qua e sopra foglietti volanti che durammo molta 905 XLVIII | sorche innamorate~Dalle tue fogne, o Roma, ed alla smorta~ 906 LXXIII | fratello è un nome vieto,~Una fola bugiarda è la virtù.~ ~Al 907 VIII | Mostrati lieto,~Chè la folla ti guarda.~ ~Nelle feste 908 LIX | vetriolo,~Ch’ebbrezze, che follie tu non mi vieti!~ ~Guai 909 V | V.~ ~MEDIO EVO~ ~Eran folte le tenebre~Ed ogni cosa 910 X | Perchè i capelli miei son folti e biondi~E le mie guancie 911 XLI | silenzio cercate~Dov’è più folto il bosco e chiaro il fonte,~ 912 XLI | folto il bosco e chiaro il fonte,~Anime innamorate,~ ~Pietà 913 XXIII | le spese.~ ~Se regnano la forca e il crimenlese~Di San Tomaso 914 XVIII | bevuto~Ci fosse qualche droga forestiera:~Il tuo vino era buono e 915 [Titolo] | Fiumana, piccolo comune del Forlivese, che giace in una di quelle 916 LVII | dice!~ ~Tu la bestialità fornicatrice~Ghignar non vedi agli occhi 917 III | riveggo intera!~Ignudo e forsennato~Levo le braccia nella notte 918 XV | tormentar quest’agonia~Che fortuna m’invia?~ ~Lasciate consumar 919 LXII | Pacifici villaggi!~ ~Villaggi fortunati~Che non avete carabinieri,~ 920 [Titolo] | per mano. A poco a poco le forze lo abbandonarono. Intesi 921 XXXVIII | Umido sal da’ tuoi valloni foschi,~Nell’ora in cui le serve 922 | fossimo 923 VI | VI.~ ~Si fractus illabatur orbis~Impavidum 924 X | giocondi.~ ~Son come il frutto fradicio~Dentro e che serba il suo 925 LXIV | sola cubo misella!~SAPHO: Fragm. apud~Ephest.~ ~Del tuo 926 XLV | mio sen vie piú vivaci~Le fragranze di maggio: io son tua prole.~ ~ 927 XXIII | Inneggia alla repubblica francese.~ ~Ah, panciuta camorra 928 XXXI | battezzato...~Indovinate un poco?~Francobollo di Stato!~ 929 LXXIII | amistà quaggiù,~Il nome di fratello è un nome vieto,~Una fola 930 LXII | poi m’han stomacato~E i frati zoccolanti.~ ~Oh, questo 931 XLVI | non tremai;~La sua carne fremea tra le mie braccia,~Eravam 932 LXV | ancor della tua voce intendo~Fremer fra queste mura ove t’amai.~ 933 XII | baci già soleano in vita,~Fremeranno d’amor dentro la fossa.~ 934 LXXIV | oceano~Di luci, di suoni;~Mi fremon nell’anima~Giulive canzoni,~ 935 XVI | s’attorciglia;~Nell’aria fresca c’è un odor gentile,~Odor 936 IV | difetto del tempo è la gran fretta!~ ~E il mal tornato sole 937 XXXVI | v’amo e v’adoro,~Sogliole fritte e vin di Conegliano.~ 938 XXXVIII | dobbiam strillare~Diventati frittura;~Tu vivi al fresco, in faccia 939 IV | Sempre stavamo il , fronda rea~L’innocente baciar ci 940 [Titolo] | bene di trovargli posto sul frontispizio di questo canzoniere. Ci 941 [Titolo] | seduto al suo scrittoio, frugando fra le sue carte, povere 942 XLVI | della tua sponda~Con un fruscio gentil l’acqua fuggiva,~ 943 XLVI | guardammo in viso;~Con un fruscìo gentil l’acqua fuggiva~E 944 [Titolo] | prima di portare i suoi frutti. Che cuore fu il mio, povero 945 X | giocondi.~ ~Son come il frutto fradicio~Dentro e che serba 946 XLVI | Le vidi in viso balenar fuggendo~Il riflesso dell’acqua, 947 LXXVII | T’odio, ma torna e non fuggirmi più.~ 948 LXXXV | Caldo di vita un alito~Sale fumando dall’arato pian.~Muoio. 949 LXII | quest’ozio sublime~Tabacco fumerei, non porcheria,~Non il pelo, 950 VI | faccia.~ ~Squarci la terra i fumidi~Visceri suoi profondi,~Crollino 951 [Titolo] | di chi entra. La pietra funeraria non porta che i nomi e le 952 XX | voce mia~Nel vento che di fuor suscita il verno,~E ti parrà 953 X | che serba il suo color di fuora.~Donna, ti sembro giovane~ 954 II | campagna.~ ~Come nembo di furie agitatrici~De’ satanici 955 LIX | Che strane voluttà tenti furiosa!~ ~E pur tu che mi cerchi 956 | Furon 957 L | L.~ ~Noi sentiamo il furor delle baccanti,~L’estasi 958 XV | All’innocente riso, alla gaiezza~Della mia fanciullezza.~ ~ 959 [Titolo] | morale. Solo diventò meno gaio. Alle volte interrompeva 960 XXVIII(*) | non è voce ortodossa, anzi gallicismo atroce, ma non oseremmo 961 LXII | alla kermesse~In cuffia e gamurrino.~ ~Ivi seduti accanto,~Parleremmo 962 XXXIII | tuo sguardo il desiderio gela.~ ~Penelope sei tu, che 963 XXXVIII | biondo Ottone~Versa birra gelata,~Gli zerbinotti vanno in 964 LXII | han seccato,~M’annoiano i gelati e il vin di Chianti;~I giornalisti 965 LXXXI | aprì le braccia,~M’amò per gelosia.~ 966 XVI | un odor gentile,~Odor di gelsomino e di vainiglia.~ ~Un’Ebe 967 LXVI | tizzi verdi in sugli alari,~Geme il vento di fuori e il corvo 968 XXXII | della Commissione. -~ ~1 gennaio 1874.~ 969 0(*) | persona che ce li volle gentilmente favorire con altre cose 970 XVI | a un popolo giocondo~Di gerani fiammanti e di vïole.~ ~ 971 LXXI | Stimme (von oben). - Ist gerettet!~GOETHE. Faust. Erster Theil.~ ~ 972 LXXI | Mephistopheles. - Sie ist gerichtet~Stimme (von oben). - Ist 973 XIII | se redente siete~Quando a Gerusalemme il condurrete!~ ~Ed il bue: 974 XIII | Betlemme adorò di Dio la gesta.~ ~Scese un inno d’amor 975 0(*) | stima de’ propri lavori che gettava qua e sopra foglietti 976 XLVI | Palpita nella man che l’ha ghermita.~ ~O bei piedini così ben 977 XLVIII | Nebbia che il sacro fiume al Ghetto porta~Fermentan le immondizie 978 LXIV | domandi invano:~Te calunnia ghignando il cortigiano:~Te copre 979 LVII | bestialità fornicatrice~Ghignar non vedi agli occhi nostri 980 XXXII | eremita~In tono d’ironia ghignò il vecchione,~E mi rispose: - 981 XLII | amore è questa.~ ~Qui la ghirlanda posa,~Scingi la bianca vesta,~ 982 XXI | nella danza infame:~ ~Ma noi giacciamo, nauseati e stracchi~Senza 983 XV | villane,~Gente ignorante gialla e discortese:~Ecco questo 984 LXXIX | semprevivi e di malinconia~Gialleggia il vostro cemeterio orrendo:~ 985 [Titolo] | le vene.~ ~Sono debole, giallo, dimagrato,~Ma quando penso 986 XXXVIII(*)| conoscono il Nettuno del Giambologna che il popolino chiama il 987 XLIII | con me ti condurrei~Ed in ginocchio in ciel t’adorerei.~ 988 LVIII | dentro di me, quasi per gioco:~« Sei pur felice tu nel 989 XLIII | fossi ricco, d’oro e di gioielli~Ti vorrei ricoprir da capo 990 LXXIV | smanie secrete~Del nostro gioir!~ 991 XXXVIII(*)| poesia già stampata nel giornale bolognese La Patria, allora 992 LXII | gelati e il vin di Chianti;~I giornalisti poi m’han stomacato~E i 993 LXXXV | Cantan le allodole~E le giovenche muggon di lontan.~ ~La vostra 994 XLIX | d’una donna ai piedi,~O giovinetto, e delirando chiedi~Baci, 995 LXXV | della gente.~ ~In grembo le gittai qualche moneta~E dissi: - « 996 XXII | faccia al sol raggiante~Nel giugno azzurro tra le spiche bionde:~ 997 XV | l’estrema fia,~Questo vi giunga almen lontano addio,~Rosai 998 XII | la fatal mia sera~Volando giunge e il tempo non s’arresta~ 999 LXXVI | tuoi capelli biondi~Sulle giunonie spalle e il nudo sen.~ ~ 1000 [Titolo] | volta.~Il 2 febbraio 1876 mi giunse un telegramma che diceva - 1001 LXXVII | faccia un nome infame~E mi giurai di non amarti più.~ ~Ahimè, 1002 LXV | in faccia a Dio...~Oh, il giuramento tuo com’è sincero!~ ~Ma 1003 LXXXII | Se volevi mentir, perchè giuravi?~Perchè m’hai preso il cor,


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