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Olindo Guerrini
Canzoniere di Lorenzo Stecchetti

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  • POSTUMA
    • XXXIX.   IRA
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XXXIX.

 

IRA

 

Cieco! e il balen d’un’ironia feroce

Non ti vedea sul viso

E ti chiedevo colle mani in croce

La pietà d’un sorriso.

 

Come un bambino a te davanti gli occhi

Trepidando chinai,

Come un can flagellato a’ tuoi ginocchi,

Vile, mi trascinai;

 

China l’altera fronte, io t’ho baciato

Il lembo delle vesti,

Ho sofferto l’inferno, ho bestemmiato,

Ho pianto... e tu ridesti.

 

Mi levo adesso dal codardo oblio,

Le mie catene spezzo,

Mi vergogno di te, dell’amor mio:

Mi levo e ti disprezzo.

 

Or di’, se il vuoi, che per te sola ho pianto,

Vinto, curvato, umile!

Io, te straziando nell’audace canto,

Dirò quanto sei vile.




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