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Olindo Guerrini
Canzoniere di Lorenzo Stecchetti

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  • POSTUMA
    • LXX.   A RAFFAELE BELLUZZI
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LXX.

 

A RAFFAELE BELLUZZI

 

Et rose elle a véçu ce que vivent les roses,

L’espace d’un matin.

 

Amico mio, fra le viltà pompose

Di questa rea Babel, traggo la vita

Disutile, tediata, imbecillita,

Maledicendo gli uomini e le cose.

 

Amico mio, se il fato in me ripose

Qualche forza d’ingegno or m’è fuggita:

La giovinezza mia giace sfiorita,

Giace e visse un mattin come le rose.

 

Invan tu parli a questo cor mio gramo

Chiuso alle gioie ormai, chiuso alle pene:

Non credo più, non spero più, non amo.

 

E, dolorando, il primo nostro bene,

Amore, amore, ne’ miei sogni chiamo...

Guarda! Invece d’amor la morte viene!

 

Napoli, 1872.




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