Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Olindo Guerrini Canzoniere di Lorenzo Stecchetti IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
XL.
IL CANTO DELL’ODIO
Quando tu dormirai dimenticata Sotto la terra grassa E la croce di Dio sarà piantata Ritta sulla tua cassa,
Quando ti coleran marcie le gote Entro i denti malfermi E nelle occhiaie tue fetenti e vuote Brulicheranno i vermi,
Per te quel sonno che per altri è pace Sarà strazio novello E un rimorso verrà freddo, tenace, A morderti il cervello.
Un rimorso acutissimo ed atroce Verrà nella tua fossa A dispetto di Dio, della sua croce, A rosicchiarti l’ossa.
Io sarò quel rimorso. Io te cercando Entro la notte cupa, Lamia che fugge il dì, verrò latrando Come latra una lupa;
Io con quest’ugne scaverò la terra Per te fatta letame E il turpe legno schioderò che serra La tua carogna infame.
Oh, come nel tuo core ancor vermiglio Sazierò l’odio antico, Oh, con che gioia affonderò l’artiglio Nel tuo ventre impudico!
Sul tuo putrido ventre accoccolato Io poserò in eterno, Spettro della vendetta e del peccato, Spavento dell’inferno:
Ed all’orecchio tuo che fu sì bello Sussurrerò implacato Detti che bruceranno il tuo cervello Come un ferro infocato.
Quando tu mi dirai: perchè mi mordi E di velen m’imbevi? Io ti risponderò: non ti ricordi Che bei capelli avevi?
Non ti ricordi dei capelli biondi Che ti coprian le spalle E degli occhi nerissimi, profondi, Pieni di fiamme gialle?
E delle audacie del tuo busto e della Opulenza dell’anca? Non ti ricordi più com’eri bella, Provocatrice e bianca?
Ma non sei dunque tu che nudo il petto Agli occhi altrui porgesti E, spumante Licisca, entro al tuo letto Passar la via facesti?
Ma non sei tu che agli ebbri ed ai soldati Spalancasti le braccia, Che discendesti a baci innominati E a me ridesti in faccia?
Ed io t’amavo, ed io ti son caduto Pregando innanzi e, vedi, Quando tu mi guardavi, avrei voluto Morir sotto a’ tuoi piedi.
Perchè negare - a me che pur t’amavo - Uno sguardo gentile, Quando per te mi sarei fatto schiavo, Mi sarei fatto vile?
Perchè m’hai detto no quando carponi Misericordia chiesi, E sulla strada intanto i tuoi lenoni Aspettavan gl’Inglesi?
Hai riso? Senti! Dal sepolcro cavo Questa tua rea carogna, Nuda la carne tua che tanto amavo L’inchiodo sulla gogna,
E son la gogna i versi ov’io ti danno Al vituperio eterno, A pene che rimpianger ti faranno Le pene dell’inferno.
Qui rimorir ti faccio, o maledetta, Piano a colpi di spillo, E la vergogna tua, la mia vendetta Tra gli occhi ti sigillo.
|
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |