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Olindo Guerrini Canzoniere di Lorenzo Stecchetti IntraText CT - Lettura del testo |
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LXXIV.
RESURREXIT
Dall’arida cenere Rinasce il mio core, Ritorna la cetera Ai canti d’amore. Ai canti che narrano Le chiome fluenti Le labbra ridenti Che il labbro baciò.
Veleggio un oceano Di luci, di suoni; Mi fremon nell’anima Giulive canzoni, Soavi memorie D’amplessi, d’amori, Olezzo di fiori Che il tempo seccò.
Le turbe mi lancino Lo scherno crudele, Il mondo m’abbeveri D’aceto e di fiele, La croce m’apprestino, A me non importa; La Musa è risorta, Rinato è l’amor!
Del mondo, degli uomini Le rabbie non curo, Io vivo in un aere Più dolce, più puro: La bava del rettile A spegner non vale La fiamma immortale Che m’arde nel cor.
Anch’io vana polvere D’un idolo infranto Nel dì dell’angoscia T’ho dato il mio pianto, T’ho svelto dall’anima, Tradito amor mio, T’ho dato l’addio Che ai morti si dà;
Ed oggi resusciti Più lieto, più bello: Ti strappi il sudario, Infrangi l’avello... Oh riedano i cantici Del tempo migliore, Risorto è l’amore, Che più non morrà.
Amica, ridonami L’affetto gentile, Nel crine t’olezzano Le rose d’aprile, Di baci son avide Le labbra frementi, Negli occhi lucenti Scintilla il desir!
Son queste di Venere Le forme divine, Son queste le rabide Carezze di Frine! Ritornino al talamo, Ritornin più liete, Le smanie secrete Del nostro gioir!
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