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Olindo Guerrini Canzoniere di Lorenzo Stecchetti IntraText CT - Lettura del testo |
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LXXV.
MENDICA
Mentre la ricca imbandigion levata Tranquillo io me ne uscia, Vidi una fanciulletta inginocchiata Nel fango della via.
Colla veste cadente a brano a brano, Pallida e macilente, Implorava col pianto e colla mano La pietà della gente.
In grembo le gittai qualche moneta E dissi: - «o poveretta, Torna alla madre tua che forse inquieta Per te piange e t’aspetta».
Tremulo e mesto errar vidi un sorriso Sulla sua bocca smorta, E al ciel volgendo lo stremato viso Disse: - «mia madre è morta».
Disse: - «mia madre è morta: io son digiuna E la stagione è cruda, In terra a me non pensa anima alcuna: Sono orfanella e ignuda».
Io sentii che talvolta ancor bisogna Pianger dell’infelice, E innanzi alla miseria ebbi vergogna D’esser quasi felice.
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