Canto, Ottava

 1     3,  136|        il bel del bello in breve spazio accolto.~Fra i detti intanto
 2     4,  136|      mischio,~trarsi dietro gran spazio il corpo vasto.~Intorno
 3     5,  114|                          In ogni spazio v’ha quel dio ritratto 114~
 4     6,  19 | giardinetto si dilata,~talché di spazio egual tra sé vicini~contiene
 5     9,  109|                             Nelo spazio, che l’orlo a cerchiar viene
 6    10,  20 |         punto;~termin non ha, ma spazio egual circonda,~il principio
 7    10,  171|        raccorre il gran mondo in spazio breve.~
 8    11,  14 |         da lui 14~per brevissimo spazio si disgiunge,~com’ancor
 9    11,  214|  soggiorno~di tre notti e tre dì spazio si spese.~Ma perché’n ciel
10    12,  160|        squadra,~vanno un sferico spazio a ferir tutte~e di sestesse
11    12,  161|                In mezzo a questo spazio e sotto questa 161~cupula
12    12,  186|          di dorate fronde 186~lo spazio ch’è tra le colonne altere,~
13    14,  75 |          Questa mi par per breve spazio stanza 75~commoda ed oportuna
14    14,  87 |        Non avea questi il quarto spazio chiuso~dela stagion più
15    14,  200|        fu poi per morte in breve spazio sciolta.~Pianse il nodo
16    14,  344|       344~del bel palagio che lo spazio serra,~Argene, in atto assai
17    15,  120|          in ordine si squadra~di spazio egual, ma di color diverso,~
18    16,  85 |         lince ed argo,~di quello spazio investigando il vero~ch’
19    17,  78 |     candido alabastro~termina in spazio angusto i duo confini,~va
20    19,  231|          restrinse Alfeo~e lungo spazio ancor poich’egli tacque,~
21    19,  340|      sembrano il moto.~Nel’altro spazio inferior che resta~altri
22    19,  422|       del’abisso;~e di tre dì lo spazio abbian prefisso. –~
23    20,  104|       con che mirabil rote~su lo spazio primier piombi repente,~
24    20,  168|        ai dorsi.~Stan così buono spazio e quegli e questi,~pur disbrigati
25    20,  184|         l’arti sue false~e tanto spazio lo sostenne e resse~che
26    20,  419|         vidersi i piani in breve spazio pieni~e di crudo signor