Canto, Ottava

 1     1,  151| adulator non mi lusinga o loda~fuorché lo specchio suo limpido
 2     3,  143|      me più ch’io non sono.~Né fuorché l’amor vostro amar potrei,~
 3     4,  151|       fraude il ferro ignudo.~«Fuorché’l partito estremo, altro
 4     7,  188|     che qui meco ho io,~punge, fuorché te sola, ogni altro dio.~
 5     7,  189|    dala sua penna è tocco, 189~fuorché sol tu, cui sacra il bel
 6     8,  37 |     quest’albergo ei move,~né, fuorché nel mio grembo, abita altrove.~
 7     8,  141|   vorrei~la mia bocca occupar, fuorché’n quest’atto.~E con la bocca
 8    10,  32 |    effetto.~Ma fortuna non mai fuorché incostante~speri chiunque
 9    10,  95 |        que’ rami osano augelli~fuorché nottule e gufi e pipistrelli.~
10    10,  242|     mezzo ala pianura;~quindi, fuorché la testa, armato ei scorge~
11    11,  126|      terrore eterno.~E, perché fuorché’l giusto, altro non brama,~
12    12,  239|                    Tace né dà, fuorché sospiri e strida, 239~la
13    13,  216|      mal senza ragion sofferto~fuorché testesso ad incolpar non
14    14,  160|     quando posò le belle some,~fuorché l’ultimo lino ogni altra
15    14,  200|     avolta,~né di lui le restò fuorché sol una~pargoletta real,
16    14,  285|    ebbe giamai di tal secreto,~fuorché la fida Arsenia, altra donzella;~
17    15,  80 |    sparse ed impresse,~non son fuorché travagli e che sciagure,~
18    16,  144| bellezze amante stolto,~perché fuorché’n sestesso, il giovinetto~
19    18,  198|    Ganimede.~Amor, ch’è nudo e fuorché strali e face~cosa non ha,
20    19,  2  |      mille ingiurie di Fortuna~fuorché doglia e miseria altro non
21    19,  9  |    solitudini profonde,~nulla, fuorché la valle, altro risponde;~
22    19,  163|   nessun risponde ale dimande,~fuorché dal cupo sasso i tre fratelli~
23    19,  185|        seben nottula, e peggio~fuorché’l vedermi cieco altro non
24    19,  414|        Or con qual degno onor, fuorché di baci 414~sodisfar posso