Canto, Ottava

 1     3,  150|   bocca e’l sen t’è posseder concesso,~ma t’apro il proprio fianco
 2     4,  247| Psiche potrà nel tempo a lei concesso~agevolarsi il gran lavor
 3     7,  93 |     frutto del ben che gli è concesso.~Ed o! stolto quel cor,
 4     7,  183| certo io non so già, s’è lor concesso 183~gli encomi udir d’adulator
 5     9,  96 |  elette e rare~l’uso a pochi concesso, omai vulgare.~
 6    10,  163|     mica a tutti è di toccar concesso 163~dela gloria immortal
 7    10,  173|  forse in alcun tempo altrui concesso,~dove or sereno or di vapori
 8    11,  194|      ad ingegno mortal non è concesso.~Sol colui, che comanda
 9    12,  122|    che senza indugiar mi sia concesso.~Ma, come in prova mostreran
10    12,  222|    t’è di girne occulta agio concesso,~assalire il nemico e chieder
11    13,  105|    sol quindi d’uscir ti fia concesso,~ma sarai quasi ai divi
12    14,  205| finché di farlo alfin le sia concesso~col sangue ancor del’omicida
13    15,  135|  privilegio al destrier solo concesso,~corvettando aggirarsi altrui
14    15,  178|      a te sola venir non fia concesso,~scusandoti con dir d’esser
15    15,  186| Tanto meno a chi gioca è poi concesso~giocarsi quel del’aversario
16    15,  215| senza contrasto alcun ti fia concesso:~così prometto e vo’ che’
17    17,  55 |    mi voglio ritor quelch’ho concesso.~Ma se non ami il mio perpetuo
18    17,  137|     operar quel che fu talor concesso~nonch’al divin favore, al
19    18,  184|     perché di sorbir non m’è concesso 184~in cima a un bacio o
20    20,  137|      pardo cacciator gli fia concesso~ch’è di spoglia ricchissima
21    20,  163|  coppia arriva,~e poiché già concesso a prima giunta~libero ad
22    20,  487|      dinovo alla terra ancor concesso.~