Canto, Ottava

 1     3,  29 |   sofferse,~non s’arrischia a toccar, che sa ben ella~qual contagio
 2     4,  98 |       in braccio;~s’appaga di toccar quelche non vede,~quanto
 3     4,  164|      strugge e langue, 164~di toccar l’armi mie desio la spinge~
 4     4,  291|       d’oro e i calami cerati~toccar lo dio d’Arcadia e quel
 5     6,  171| disusata guisa~senza il corpo toccar, l’anima uccisa.~
 6     7,  147|       la semplicetta damma.~E toccar il dragon, benché pungente,~
 7     8,  67 |     veder potete,~dela gloria toccar l’ultime mete. –~
 8    10,  5  |  terrene.~So ben che senza te toccar si vieta~a sì tardo cursor
 9    10,  163|         Non mica a tutti è di toccar concesso 163~dela gloria
10    13,  228|    dea fu dono,~ma null’altro toccar di tutto il resto~bench’
11    13,  251|     follia ti tira 251~armi a toccar d’infernal tosco infette?~
12    14,  257|     io le premo,~ma quasi nel toccar la viva neve~spando a terra
13    16,  111|      mani istesse~si potrebbe toccar senon cocesse.~
14    16,  127|       meglio speri~i registri toccar del curvo legno;~tempra
15    18,  40 |                               Toccar quel suo malnato osò le
16    19,  38 |     carro il segno 38~gisse a toccar dele diurne mete,~nel trincotto
17    19,  238|     giunto fusse, nuotando, a toccar prima.~Sforzavasi ciascun
18    19,  335|     principio dassi.~Prende a toccar le dolci corde allora~Apollo
19    20,  344|       dal piano,~senza staffa toccar sovra v’ascende.~Quel ritroso
20    20,  509|     d’artifici ardenti;~ma di toccar sì nobil corpo indegni~scoppiano