Canto, Ottava

 1     2,  89 |       incarco~legge di ciel mi sforza ad ubbidire,~non fia ritroso
 2     3,  101|       sollecitar non cessa,~la sforza alfine ale soavi prede,~
 3     6,  67 |        anelante e giungerla si sforza,~degli occhi amati e del’
 4     6,  163|     piega i saggi egualmente e sforza i forti.~Risse e paci compone,
 5     8,  48 |    quelche di coprir la man si sforza,~audace venticel discopre
 6    11,  39 |     opprime, affrena, 39~tira, sforza, rapisce e pur non noce;~
 7    12,  177|       ritirarlo a più poter si sforza,~ma l’oggetto del bello
 8    13,  67 |         Miser, qual fato sì mi sforza e lega~che di poter morire
 9    13,  88 |       tolta.~Contro l’arte che sforza i petti umani~far allor
10    13,  205|       e da terra~sollevarlo si sforza or questo or quello.~Ma
11    14,  270|       ama e teme e di celar si sforza~le piaghe ch’ha nel cor
12    14,  275|      Che far poss’io s’Amor mi sforza e sface?~È pastor. Siasi
13    18,  6  |       più gli concede;~anzi lo sforza con superbo impero~a disamar
14    18,  79 |     Apre le turbe e le ritorte sforza, 79~né v’ha più chi l’affronti
15    18,  116|       tremanti palme~tender si sforza e’l duro ferro il nega,~
16    19,  88 |       la balza~e con la man si sforza e con la voce~di placar
17    19,  284| sostener più non val, seben si sforza,~e lo spirto languente il
18    19,  335|    dolci corde allora~Apollo e sforza a seguitarlo i sassi,~che
19    20,  204|       il debil piglia~siché la sforza a scaricar di fora.~Poi
20    20,  316|     porta di Giove.~Veggio poi Sforza che gli vien dal manco,~