Canto, Ottava

 1     1,  81 |    liscio e’l lustro ha dato apieno,~n’arma il fanciullo un’
 2     1,  114|     e pianto~ragion è ben ch’apieno or si compiaccia:~spendi
 3     4,  245|   pace mai non avrò tanto ch’apieno~e lei sbranata e me sbramata
 4    10,  151|      è Giovanni, o fortunato apieno!~che le stampe introduce
 5    10,  224|      pur di vederne espresso apieno~un degno essempio alcun
 6    11,  18 |   prodiga diviene.~Il grembo apieno allarga e laggiù piove~ogni
 7    11,  116|     ben possente ad emularla apieno,~una dele sue Grazie essere
 8    11,  206|  Cosa avenuta ei non capisce apieno~e quelch’avenir deve a spiar
 9    13,  165|     qual’è, qual fu, conosce apieno.~Rimembra il dolce suo stato
10    13,  194|   quinto~e nel fondo di Lete apieno immerso~sembra, vie più
11    14,  48 |      partissi, era informato apieno.~
12    14,  324|      s’accosta e ben conosce apieno~quelch’è più guasto e si
13    15,  61 |  quant’ella, io non so dirti apieno,~so ben che l’ami o che
14    15,  99 |      la gloria tua scorgessi apieno,~giuro a te per testessa (
15    15,  168|      l’alte ruine risarcisce apieno.~Cade trafitta la guerriera
16    18,  13 | quanto far bisogna instrutta apieno~vassene dunque la malvagia
17    18,  200|     altra gente,~né gli ebbe apieno il fier successo esposto~
18    19,  323|     ne’ tristi miei raccorre apieno~già dela cara luce orbati
19    20,  322|     non fu che non n’uscisse apieno~o con vittoria o con applauso
20    20,  515|    diss’egli e tutto il filo apieno~di que’ tragici amori in