Canto, Ottava

 1     1,  34 |         questa, o per tai nozze apien beato,~al tiranno del mar
 2     2,  111|          Volgesi al’una e bella apien la stima~poscia al’altra
 3     4,  123|       la riprego~a voler, bench’apien non mi conosca,~contentarsi
 4     8,  65 |       assale~e bramoso di farsi apien felice,~pur rivolto ala
 5    10,  20 |   sempre ha congiunto;~linea ch’apien d’ogni eccellenza abonda,~
 6    11,  15 |       dolcezza.~Tu per lei sola apien fatto contento~saprai per
 7    12,  167|        non son satolli,~bramoso apien di vendicar l’offesa~apparecchia
 8    12,  182|     lodata~la più morbida vita, apien fu piena.~Ma la pompa più
 9    12,  220| comprendo,~quando libera donna, apien di quanto~brami hai l’arbitrio;
10    13,  236|                  Ritolto dunque apien l’essere antiquo 236~volge
11    14,  339|        il caccia,~ma di stender apien spedito il corso~la spessura
12    15,  64 |        lasso e chi può lodarla? apien non lodo.~Lodala, Amor,
13    16,  182|         nota a tutti e’l dubbio apien si scioglia,~se pur vera
14    17,  147| preziose e belle;~e’ngolfandosi apien nel mar Mirtoo,~terre discerne
15    19,  85 |          Finché si fu nel prato apien pasciuto 85~e nel ruscello
16    19,  347|      intutto~l’edificio superbo apien costrutto.~
17    20,  59 |         per non corre il tempo, apien nol colsi.–~
18    20,  133|     indietro spinto.~Ma pria ch’apien disciolto e’n piè risurto~
19    20,  245|      gli ha di ferma imbroccata apien colpita~e col pugnale intanto
20    20,  490|                    Per conoscer apien qual sia la pianta, 490~