Canto, Ottava

 1     1,  36 |   qualunque sia più faticoso incarco,~ma molto può co’ numeri
 2     2,  6  |      mille pene a sostener l’incarco;~gabbia senz’uscio e carcer
 3     2,  16 |      si par che quel sublime incarco~per miracol divino in aria
 4     2,  89 |      suoi cenni col commesso incarco~legge di ciel mi sforza
 5     5,  35 |     lo ciel sostenne~l’amato incarco insu le tese penne.~
 6     5,  66 | smisurata clava~fedelmente l’incarco in sé portava.~
 7     5,  119|      a questo il suo gravoso incarco.~
 8     5,  148|       che non si dole~di tal incarco, addormentato il ciglio;~
 9     9,  110|   stan lor disopra,~reggon l’incarco, compartite in tondo.~Come
10    12,  260|     lasciò, che non potea, l’incarco,~l’alma, cessò da’ suoi
11    13,  206|  sotto il gravoso e faticoso incarco.~Chi la gran mole assetta
12    15,  122|      faticosa mente~vuol del’incarco onde governa e regna.~Questo
13    15,  133|   destra ed a manca il grave incarco,~ma sempre per diametro
14    15,  175|     a celar vassi;~e’l grave incarco del nativo albergo~sempre
15    15,  230|     il nome e’l pregio,~ma l’incarco del regno e del’impero~l’
16    16,  155|    del corpo stanco il grave incarco~sovra torto bastone appoggia
17    17,  107|    lieto e gioioso 107~e del’incarco suo Tritone altero,~non
18    19,  189|      Atlante il suo stellato incarco~invidi tu, di più bel peso
19    20,  347|    portar per l’agon l’usato incarco 347~ferve già d’un desir