Canto, Ottava

 1     1,  37 |      far motto il lampeggiante soglio~e, ruinando dal’eterea mole~
 2     3,  107|           I’ men venia, sicome soglio spesso 107~quando l’estivo
 3     4,  26 |       leggiadri aspetti~sol vi soglio abitar, ma non ne’ petti.~
 4     4,  43 |       pur beato~tuttavia, come soglio, in paradiso.~Veggio la
 5     4,  103|                       Io, come soglio, insu la notte ombrosa 103~
 6     6,  96 |                     Ed io, che soglio ognor qualunque imago 96~
 7     6,  198|   perché la Ragion, che’n alto soglio~siede reina a giudicar le
 8    11,  166|    quell’armi, ond’io trionfar soglio,~torrà l’ira al’oblio, la
 9    13,  264|       quelche deggio e quelche soglio. –~
10    14,  357| Publicar chi mi sia di rado io soglio,~ché studio a mio poter
11    15,  106|   siede al governo 106~sul bel soglio falcato e l’aureo morso~
12    15,  206|  conchiuso,~e di chi deggia al soglio esser assunto~dimane il
13    16,  149|       Così ragiona e su’l gran soglio intanto 149~salita è già
14    17,  115|       la sua bella consorte ha soglio e scettro.~Da duo pescidestrier
15    19,  125|   anch’io d’Iasio rammentar mi soglio;~taccio quanto soffersi
16    19,  381|                   Sovra un bel soglio d’or preme Lieo 381~la fera
17    20,  14 |     loro~eminente si mostra in soglio d’oro.~
18    20,  158|     calcio di quei, ch’aventar soglio,~ti manderò dove Saturno