Canto, Ottava

 1     1,  Alleg|       della vita pastorale si adombra il poema dello Stato rustico,
 2     2,  174  | quella idea che nel pensier t’adombra~felicitar per sempre il
 3     3,  125  |      le mie bellezze in parte adombra~magica benda, il mio aversario
 4     5,  71   |     scabrosa selce~gran parte adombra del’aprica spiaggia.~Quinci
 5     5,  110  |     qual ciel cui fosca notte adombra,~senz’occhi in fronte e
 6     7,  100  |       rami e’n guisa il prato adombra~che, per dar agli amori
 7     8,  96   |  silenzio e del sonno i colli adombra,~finché le bende tenebrose
 8     9,  47   |       si ripiega alquanto~gli adombra il crin, di sottil paglia
 9    10,  27   |    sempre è del sol, né mai l’adombra,~ché dela terra a misurarla
10    10,  51   | aspetto~e grande sì che quasi adombra il cielo;~è tutto ignudo
11    11,  85   |     di Safo e Corinna i raggi adombra,~e gloria accresce e numero
12    12,  96   |       destrier che spaventato adombra~s’ode picciol romor per
13    13,  Alleg|       e sue donzelle in bisce adombra l’abominevole condizione
14    16,  131  |      ogni nebbia ed ogni lume adombra~e rende oscuro il sole e
15    17,  122  |      qualor la notte il mondo adombra, 122~mentre il vento riposa
16    20,  227  |     Mentre i colpi il germano adombra e finge 227~con molti tempi