Canto, Ottava

 1     4,  166|     partir pugna e contende.~M’afferra il piè fugace, io meco in
 2     7,  115|      indivisibilmente il piè s’afferra.~
 3     7,  204|      Dela perfida rete il capo afferra, 204~indi del chiuso albergo
 4     9,  38 |      men gagliardo e men ratto afferra o tronca.~Restan l’audaci
 5    13,  149|      destra il biondo crin gli afferra,~con una mano il crin gli
 6    13,  203|     volteggia al’aura e quei l’afferra e straccia.~Colui la testa
 7    13,  205|    Senza dimora il grave ferro afferra 205~sudando a prova il pueril
 8    14,  338|        irsuto~non giova, Adone afferra e’l porta via.~Si dibatte
 9    17,  178|      Iapigia il confine ultimo afferra~scorrendo in lungo e spazioso
10    18,  96 |      percosso e che’l disturba afferra~e di man gliela svelle e
11    19,  217|      rozzo fianco ad ambe mani afferra~ed ogni canna sua forata
12    20,  37 |      punto con l’arco il ferro afferra.~In cima il tenta e tasta
13    20,  206|        prende~e la guardia gli afferra e gl’incatena~e mentre in
14    20,  295| giostrar su le mosse un tronco afferra.~Ma l’araldo ne vien che
15    20,  390|    staffe si sbriga e’l brando afferra:~– Tu non sei né gentil