Canto, Ottava

 1     2,  155| farfalla, 155~il più di voi mi taccio e’l men n’accenno,~audace
 2     3,  129|        emula al sol risplende.~Taccio che dal mio bel, qualunque
 3     3,  129|      quaggiù, bellezza prende,~taccio che figlia son del sommo
 4     4,  98 |       da far che da contar, mi taccio.~Lei consolata alfin, me
 5     4,  107|                                Taccio ed ella ascoltando i miei
 6     4,  278|                              E taccio come poi le venne audace
 7     6,  196|        io qui trapasso e celo?~Taccio quando di neve il sen s’
 8     9,  160| perfidia in te lance e saette.~Taccio l’altre tue glorie, e passo
 9    10,  186|                                Taccio il corso fatal di queste
10    11,  127|      al’impero ed al valore;~e taccio Alberto, ilqual non fia
11    19,  125|     Iasio rammentar mi soglio;~taccio quanto soffersi affanno
12    19,  293|      istorie altrui racconto e taccio e passo~le mie proprie sventure
13    19,  313|        infin al ciel rimbomba,~taccio, perché saranno in altra
14    20,  484|   altri ti scoprirà, questo mi taccio.~Vi vedrai del futuro occulte